melania donald trump

CANDIDATE MELANIA! – LA MOGLIE DI TRUMP È LA STAR DELLA CONVENTION REPUBBLICANA: FA UN DISCORSO RASSICURANTE E PACATO, INVITANDO A PLACARE LA VIOLENZA E SENZA ATTACCARE GLI AVVERSARI, “PERCHÉ SIGNIFICHEREBBE DIVIDERE IL PAESE” – I FIGLI DEL TYCOON, ERIC E TIFFANY, AVEVANO APPENA RANDELLATO BIDEN E I MEDIA CHE MANIPOLANO LA REALTÀ – ASTRI NASCENTI, FAMIGLIA E ESTABLISHMENT: LA BATTAGLIA PER LA SUCCESSIONE A "THE DONALD" È GIÀ PARTITA, DA IVANKA A NIKKI HALEY FINO A MIKE POMPEO… – VIDEO

 

 

1 – Melania star, 'Donald vuole solo il bene dell'America'

Da www.ansa.it

 

melania trump parla alla convention repubblicana 2'2'

"Donald vuole solo il bene dell'America": Melania Trump non tradisce le attese e si conferma finora la star indiscussa della convention repubblicana. Non c'e' Donald Junior, Eric o Tiffany Trump che tengano. Quello della first lady e' un intervento rassicurante e pacato, senza quella rabbia politica che finora ha caratterizzato la kermesse. "Non attacco i rivali perche' cosi' significherebbe dividere il Paese": altro che le bordate fin qui sparate contro Joe Biden e i democratici, accusati di essere ostaggio della sinistra radicale e di voler distruggere il Paese.

 

melania trump

    Melania sceglie una linea diversa. Non quella di Eric Trump che poco prima aveva accusato Biden di non sapere nulla dei lavoratori e delle imprese. Non di Tiffany Trump che attaccato i media per manipolare la realta' solo per colpire il padre. La first lady, intervenendo dal Rose Garden della Casa Bianca, punta a un messaggio di unita' e promuove l'immagine di un tycoon che ha a cuore solo il futuro degli americani, donne, bambini, veterani, lavoratori, imprese: "Mio marito Donald Trump si batte per voi, a prescindere da quello che dicono i media.

melania trump parla alla convention repubblicana 2020

 

    Mio marito non è un politico tradizionale, gli piace agire. E' una persona autentica, ci tiene, ha a cuore il futuro dell'America", assicura l'ex modella di origini slovene.

    Poi nelle ore in cui in Wisconsin si assiste ancora una volta alle proteste antirazziste, quelle contro una polizia sempre piu' violenta, Melania dice basta agli scontri, ai disordini e ai vandalismi in nome della giustizia: "Invece di buttare giu' le cose riflettiamo sugli errori del passato", afferma riferendosi alla ormai nota guerra contro le statue simbolo di un passato colonialista e schiavista. Alla fine l'ovazione dei presenti e il presidente che, visibilmente commosso, si alza e va a baciare la first lady.

 

tiffany trump se la ride

    Da Gerusalemme anche l'atteso intervento di Mike Pompeo: "Donald Trump ha reso l'America e il mondo piu' sicuri prendendo iniziative coraggiose in ogni angolo del globo, e ha reso la Nato piu' forte". Parlando dal tetto dell'ambasciata Usa il segretario di stato americano ha lodato la politica estera del tycoon, affermando che la sua famiglia "e' piu' sicura e le sue liberta' sono piu' sicure perche' il presidente Trump ha tradotto in azione la sua visione dell'America First. Forse non lo ha reso popolare in tutte le capitali straniere, ma ha funzionato", ha aggiunto.

 

2 – LA NOTTE DI MELANIA TRUMP GIOCA LA CARTA DELLA FIRST LADY

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

donald trump concede la grazia a jon ponder durante la convention 1

«Da quando è entrato in carica, mio marito ha attuato misure storiche per dare potere e sostenere le donne, negli Usa e nel mondo». Che ci creda davvero o no, questo messaggio della First Lady Melania potrebbe risultare decisivo per la rielezione di Donald, insieme alla sua capacità unica di dargli, o negargli, una dimensione più umana.

 

melania trump

Perché le donne sono le elettrici su cui Biden conta di più, per far sloggiare i Trump dalla Casa Bianca, e il rapporto con loro del presidente è quanto meno complicato. Melania ha concluso ieri la seconda serata della Convention repubblicana, parlando dal Rose Garden della Casa Bianca che ha appena ristrutturato, cancellando la memoria del design precedente di Jackie Kennedy.

 

Il nuovo giardino non ha impressionato, perché è parso noioso, ma l'ex modella slovena aveva due obiettivi più importanti: far dimenticare la gaffe del 2016, quando aveva copiato da Michelle Obama un bel pezzo del discorso tenuto a Cleveland, e compiere l'ultimo dovere per spingere il marito.

 

tiffany trump parla alla convention repubblicana 2020

Melania ha ricordato le sue origini, anche per cancellare il sospetto che sia entrata illegalmente nel paese, e ha provato a dare un'immagine di Donald che lo riavvicinasse all'elettorato femminile. Non era facile, considerando la sua stessa storia. Un mese prima delle elezioni del 2016, infatti, era stata umiliata dall'audio di «Access Hollywood», in cui il marito diceva che essendo famoso, si sentiva in diritto di prendere le donne per i genitali.

 

melania evita di baciare donald sulle labbra

Poi erano uscite la pornostar Stormy Daniels e la coniglietta di Playboy Karen McDougal, pagate per tacere sulle storie avute con Donald, poco dopo che Melania aveva messo al mondo il figlio Barron. Per questo l'avvocato Cohen è finito in prigione, e tra breve pubblicherà nuovi dettagli imbarazzanti, nel suo libro «Disloyal» in uscita l'8 settembre. Martedì prossimo invece andrà in vendita «Melania and Me», scritto dall'ex migliore amica della First Lady, Stephanie Winston Wolkoff, che contiene le sue reazioni più emotive alle umiliazioni subite.

 

scontri a kenosha, in wisconsin, dopo l'uccisione di jacob blake 2

Stephanie ha registrato conversazioni in cui Melania attacca il marito e i figli avuti con le due moglie precedenti, prendendosela con Ivanka, da sempre la sua rivale. Lei la definisce «la principessa», viziata e poco intelligente, mentre la favorita di Donald la chiamava «il ritratto», perché parlava con la stessa eloquenza di un dipinto appeso al muro.

melania e ivanka trump

Se i rapporti famigliari sono tesi, quelli istituzionali sono sempre stati complicati per Melania. Dopo le elezioni del 2016 aveva aspettato sei mesi per trasferirsi alla Casa Bianca, secondo lei per consentire al figlio Barron di completare la scuola, ma secondo i maligni perché aveva usato la leva di essere First Lady allo scopo di rinegoziare l'accordo «prenuptial» col marito.

 

Quando ne parla con gli amici, descrive l'operazione come «la necessità di garantire il futuro di Barron», che però riguarda anche il suo, quando al massimo tra quattro anni Trump dovrà comunque lasciare la presidenza. Una volta arrivata aveva scelto un profilo più discreto di Michelle, dedicandosi al programma per i bambini «Be Best».

 

scontri a kenosha, in wisconsin, dopo l'uccisione di jacob blake

Però aveva fatto parlare lo stesso di sé, quando in varie occasioni aveva rifiutato di dare la mano al marito, aveva fatto cacciare la consigliera per la sicurezza nazionale Mira Ricardel, o aveva visitato i bambini al confine col Messico indossando un giacchetto con su scritto «I really don't care do u?» (A me non importa, e a te?).

 

donald e melania trump

Poi aveva spiegato che la cosa di cui non le importava nulla erano le critiche dei media, e dei suoi nemici, ma vai a sapere la verità. Per Donald, Melania non è l'unico rapporto complicato con le donne. Amava la madre Mary Anne, immigrata dalla Scozia perché pativa la fame, ma la sorella omonima Maryanne lo ha appena accusato di essere «crudele e senza principi».

 

Lo ha fatto parlando con la nipote Mary, che ha pubblicato il libro «Too Much and Never Enough» apposta per far deragliare la rielezione dello zio. Poi ci sono almeno 25 donne che hanno denunciato abusi sessuali, tutti negati da lui, da Jessica Leeds molestata su un aereo, alla stessa moglie Ivana, che nelle carte del divorzio l'aveva accusato di stupro.

 

scontri a kenosha, in wisconsin, dopo l'uccisione di jacob blake 1

Dalla sua parte in famiglia è rimasta Ivanka, che sogna la sua poltrona, come l'ex ambasciatrice all'Onu Nikki Haley. Nel 2016 Hillary Cinton aveva vinto il voto femminile, prendendo il 54% contro il 42% di Trump, però l'affluenza non era stata alta come nelle attese e Donald l'aveva battuta tra le donne bianche. Biden vuole cambiare questo dato per vincere, ma Melania spera di essere il suo ostacolo, per completare la propria missione.

melania trump vs michelle obama

 

3 – BRACCIO DI FERRO TRA ASTRI NASCENTI, FAMIGLIA ED ESTABLISHMENT

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

La corsa alla successione di Trump è già cominciata, da Ivanka e Don a Nikki Haley e Pence, e con essa la battaglia per ridefinire l'anima del Partito repubblicano. Tornare indietro dalla sua svolta populista non sarà facile, ma gli scenari sono diametralmente opposti, a seconda di come andranno le elezioni.

ivanka e melania trump

 

Qualunque sarà il risultato del 3 novembre, nel 2024 Donald non potrà ricandidarsi, a meno di cambiare le leggi fondamentali del paese e stravolgere la sua democrazia, come peraltro teme Obama.

 

TRUMP E NIKKI HALEY

Nel 2016 Trump aveva dirottato il Gop, prendendone possesso con la demolizione dei candidati dell'establishment nelle primarie. Però la sua vittoria, e gli anni alla Casa Bianca, non sono stati solo un fenomeno di colore. Dal 1980 al 2016 il Partito repubblicano era rimasto quello forgiato dalla rivoluzione di Reagan, cioè liberale, liberista, proiettato sulla scena internazionale per garantire gli interessi nazionali degli Usa e affermare i principi democratici e del rispetto dei diritti umani su cui si basavano.

 

mike pompeo

Donald non è un filosofo o un politologo, ma la sua pancia gli ha fatto intuire che quella formula non funzionava più. Dopo la crisi economica del 2008 l'umore del paese era cambiato, creando lo spazio per una nuova coalizione basata su populismo, sovranismo, isolazionismo e protezionismo.

 

Una rivoluzione che Trump ha cavalcato, demolendo l'establishment incarnato soprattutto dalla famiglia Bush, e costruendo una nuova base che includeva anche tradizionali elettori democratici, come i colletti blu della Rust Belt e i bianchi della classe media e bassa, terrorizzati dalla prospettiva di perdere la primazia in favore degli immigrati.

tom cotton

 

E' una coalizione di minoranza, perché sul piano nazionale ha preso 3 milioni di voti meno di Hillary, ma sfruttando bene il collegio elettorale ha conquistato la Casa Bianca. Se il 3 novembre Trump vincerà, diventerà il monarca assoluto del Gop e deciderà la linea per la prossima generazione; se perderà, si scatenerà il regolamento di conti, anche se tornare all'era reaganiana sarà difficile. I pretendenti alla successione che già manovrano possono essere divisi in 3 gruppi: i candidati istituzionali, come il vice Pence, il segretario di Stato Pompeo, e in parte l'ex ambasciatrice all'Onu Haley;

tiffany trump

 

 i familiari, cioè la figlia Ivanka e il figlio Don; i leader del partito, come i senatori Cotton, Scott, forse ancora Rubio e Cruz, la governatrice del South Dakota Noem. Se Trump il 3 novembre vincerà, si rafforzerà la mano dei figli e degli istituzionali, che hanno taciuto su eventuali disaccordi per conservare il suo appoggio. Se perderà, potranno emergere le figure del Gop che vogliono ricostruirne l'anima.

donald trump concede cinque cittadinanze americane durante la convention abby johnson jon ponder commosso dopo la grazia ricevuta da trump eric trump parla alla convention repubblicana 2020 melania trump parla al giardino delle rose della casa bianca donald trump in prima fila ascolta melania melania donald trumpapplauso di donald trump alla moglie nicholas sandmann con il cappello magatiffany trump convention repubblicana 2020 funerale di robert trum donald trump concede la grazia a jon ponder durante la convention

 

eric trump melania donald trump convention repubblicana 2020il 17enne nicholas sandmann parla alla convention repubblicana billy graham discorso di melania trump alla convention repubblicana 2020

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO