draghi cashback

CASHBACK, GO BACK! - IL RIMBORSO DI STATO VOLUTO DAL GOVERNO CONTE COSTA TROPPO E HA PORTATO SCARSI RISULTATI: DOPO QUESTI PRIMI SEI MESI PALAZZO CHIGI NON LO VUOLE RINNOVARE, DIROTTANDO ALTROVE I 3 MILIARDI RISPARMIATI DALLA POLITICA DEI BONUS - GLI UTENTI CHE HANNO TRANSAZIONI VALIDE ALL'ATTIVO SONO 7,8 MILIONI, MA PER IL SUPER PREMIO DA 1.500 EURO È STATA UNA GARA TRA FURBETTI...

Andrea Bassi e Francesco Bisozzi per "Il Messaggero"

 

cashback 7

Il primo colpo alla bonus-economy è arrivato direttamente da Mario Draghi. E proprio nel giorno in cui il padre della misura, Giuseppe Conte, stava consumando uno dei passaggi più complessi della sua esperienza politica, la rottura con il fondatore del M5S Beppe Grillo. Il cashback, il rimborso di Stato del 10 per cento per chi paga utilizzando il bancomat, sarà sospeso.

 

Nel vertice di maggioranza, Draghi avrebbe parlato di un «congelamento» in attesa di una revisione radicale che possa migliorare lo strumento. Ma il fatto è che dal primo luglio, da dopodomani, il contatore del cashback sulla app Io si fermerà. Per Palazzo Chigi è anche una prima misura di spending review. Lo Stato risparmierà fino a 3 miliardi di euro che potranno essere usati per altro.

 

cashback 6

Fino ad oggi, del resto, il cashback ha ricevuto più critiche che plausi. Gli utenti che si sono registrati allo strumento anti-evasione voluto dai Cinquestelle con transazioni valide all'attivo sono 7,8 milioni, mentre le operazioni di pagamento con moneta elettronica registrate da PagoPa arrivano a 731 milioni, che in media corrispondono a circa 10 transazioni a partecipante.

 

mario draghi

Gli iscritti al programma con oltre 50 transazioni digitali effettuate nel periodo sono quasi sei milioni, mentre quelli che non hanno superato la soglia di operazioni oltre la quale si ha diritto al rimborso sfiorano oggi quota due milioni

 

Il primo semestre del programma si chiude domani. A luglio chi ha accumulato un credito sarà rimborsato. Poi, come detto, il contatore si fermerà. La misura non solo non ha funzionato correttamente, a giudicare dai dati, ma ha prestato anche il fianco a comportamenti opportunistici.

 

cashback 5

Come nel caso del supercashback il premio destinato ai maggiori utilizzatori di carte e app di pagamento. Molti hanno capito che il bonus extra di 1.500 euro di poteva facilmente raggiungere frazionato i pagamenti il più possibile. Dal caffè e cornetto pagati separatamente, dalle casse d'acqua saldate una bottiglia alla volta, ai pieni di benzina in cinquanta o più transazioni, i trucchetti per scalare la classifica sono stati innumerevoli.

 

cashback 4

Il cashback ha registrato fin qui nel primo semestre 118 milioni di transazioni per importi inferiori a 5 euro, su un totale di 731 milioni di transazioni elaborate. Le transazioni per un importo compreso tra 5 e 10 euro validate dal sistema sono poco di meno al momento, ovvero 103 milioni.

 

La maggior parte delle transazioni conteggiate ai fini del cashback ha un importo compreso tra 25 e 50 euro: le operazioni comprese in questa fascia sono il 21% del totale, sarebbe a dire oltre 156 milioni.

 

cashback 3

Se invece si guarda alla distribuzione degli utenti per numero di transazioni, allora emerge che il 30%, ossia 2,3 milioni di persone, ha effettuato più di 100 transazioni con strumenti di pagamento elettronici nel semestre.

 

Oltre un milione di iscritti al programma ha all'attivo tra le 80 e le 100 transazioni. Circa due milioni e mezzo di utenti hanno effettuato tra le 50 e le 80 transazioni digitali. Sono invece 320 mila gli aderenti all'iniziativa che hanno alle spalle più di 40 pagamenti con moneta elettronica, ma meno di 50: per ottenere il rimborso devono fare solo un piccolo sforzo ulteriore.

 

I NUMERI

cashback 2

Quelli che hanno compiuto tra 30 e 40 transazioni digitali arrivano a 281 mila, in 318 mila si posizionano nella fascia tra 20 e 30 pagamenti elettronici e un milione di iscritti non raggiungono le venti operazioni nel semestre.

 

I soldi del cashback arriveranno sui conti dei beneficiari tramite bonifico a partire da luglio e a gestire le erogazioni sarà la Consap. Per quanto riguarda invece la classifica finale del super cashback, sarà resa nota entro il 10 luglio. Prima di pubblicare i nomi dei vincitori bisognerà stornare dal conteggio le transazioni anomale, ovvero quelle per importi irrisori effettuate dallo stesso esercente a breve distanza di tempo l'una dall'altra.

 

cashback 1

Le transazioni a opera dei cosiddetti furbetti del cashback, messe a segno soprattutto negli impianti di benzina aperti in modalità self-service, sono finite nel mirino del Tesoro alla fine di maggio: ai soggetti sottoposti a verifiche è stata inviata tramite l'app Io una notifica firmata dal Mef, che invitava i sospetti furbetti a giustificare i pagamenti considerati anomali.

 

BANCOMAT ALLA STAZIONE DI SERVIZIO

A gennaio i partecipanti all'extra cashback di Natale che avevano raggiunto la soglia minima delle 10 transazioni e ottenuto un rimborso erano stati 3,2 milioni su quasi sei milioni di iscritti e di questi solo il 3 per cento si era portato a casa il rimborso massimo da 150 euro. Non proprio una storia di successo.

FURBETTI DEL cashback DAL benzinaIOSTRETTA SUI FURBETTI DEL CashbacKcashback benzina E PAGAMENTI ELETTRONICIitalia cashless

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…