beppe grillo luigi di maio davide casaleggio

CASINEGGIO E GODO – I GRILLINI NON VOGLIONO PIÙ PAGARE CASALEGGIO MA SONO OSTAGGIO DI ROUSSEAU, A CUI HANNO CONSEGNATO TUTTI I DATI DEGLI ISCRITTI - OLTRE ALLA QUESTIONE DEL SIMBOLO C’È PURE UN PROBLEMA FINANZIARIO: IL BILANCIO DEL M5S NON ESISTE E LA CASSA È IN MANO A CASALEGGIO CHE GESTISCE CONTRIBUTI E DONAZIONI. E SENZA QUELLI RISCHIA DI FALLIRE – LA RABBIA DI GRILLO: “LITI DA ASILO INFANTILE”

POST DEL MOVIMENTO 5 STELLE CONTRO CASALEGGIO

1 - BLOG, SIMBOLO, CASSA E DECISIONI POLITICHE: COSÌ IL M5S È OSTAGGIO DI CASALEGGIO

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri e Luciano Capone per “il Foglio”

 

(…) Questa rivendicazione i vertici del M5s l’hanno scritta solo su Facebook, cosa che dimostra ipso facto chi abbia il controllo del  sito. La verità è che il blog è di  Casaleggio: l’Associazione Rousseau – di cui Davide è capo assoluto e perpetuo per diritto ereditario – è  proprietaria del dominio www.ilblogdellestelle.it e  titolare del trattamento dei dati. Ma oltre alla comunicazione sull’ house organ, anche l’agibilità politica  è completamente compromessa senza Casaleggio. (…)

 

DAVIDE CASALEGGIO ARRIVA A PALAZZO CHIGI

(…) Il M5s non è autonomo neppure dal punto di vista finanziario: il suo bilancio  non esiste, è una lunga colonna di zeri. La cassa è in mano a Casaleggio che, sempre attraverso l’Associazione Rousseau, gestisce  1,4 milioni di euro di donazioni e contributi, tra cui i famosi 300 euro che gli eletti  sono obbligati a versare da regolamento (art. 6). Il partito non ha neppure il controllo del simbolo. Il logo è infatti di proprietà dell’Associazione M5s di Genova (cioè quella di Beppe Grillo, fondata nel 2012) che lo ha concesso  in uso all’Associazione M5s del 2017 (quella ora guidata  provvisoriamente da Crimi). (...)

 

INTEGRALE:

https://www.ilfoglio.it/politica/2020/10/06/news/blog-simbolo-cassa-e-decisioni-politiche-cosi-il-m5s-e-ostaggio-di-casaleggio-1138454/

grillo conte casaleggio

 

2 – COSA HA PORTATO ALLA NUOVA ROTTURA TRA CASALEGGIO E GRILLO/DI MAIO? IL POVERO GURU JUNIOR HA CAPITO CHE I PARLAMENTARI GRILLINI NON VOGLIONO PIÙ PAGARE ROUSSEAU E SONO PRONTI A FARLO FALLIRE. IN PIÙ, DIBBA HA PROMESSO DI PORTARGLI UN SACCO DI SOSTENITORI, CHE LA FRONDA DEGLI SCISSIONISTI È MOLTO GRANDE, E GLI GARANTIRÀ IL FLUSSO DI CASSA CHE GLI AVIDI PARLAMENTARI HANNO INTERROTTO - GRILLO METTERÀ PACE DI NUOVO? È DIFFICILE, ED ENTRO L'ANNO…

 

DAVIDE CASALEGGIO HUAWEI

https://m.dagospia.com/cosa-ha-portato-alla-nuova-rottura-tra-casaleggio-e-grillo-di-maio-c-entra-dibba-248960

 

3 – ISCRITTI, DATI E PREFERENZE IL TESORETTO CHE CASALEGGIO È PRONTO A RIPRENDERSI

Francesco Malfetano e Emilio Pucci per “Il Messaggero”

 

IL POST DI DAVIDE CASALEGGIO SUL BLOG DELLE STELLE

Dati, elenchi, iscritti, donazioni e attività. In un solo concetto: big data. È questo il vero tesoro digitale dell' Associazione Rousseau di Davide Casaleggio che ora il Movimento 5 Stelle rischia di perdere.

 

Anni di informazioni sulla democrazia diretta che, con un' esclusione dell' erede di Gianroberto, di colpo non sarebbero più a disposizione dei pentastellati. Che fine faranno i nomi degli iscritti? Chi potrà accedere ai loro indirizzi e ai documenti di riconoscimento? E quelli degli eletti?

ALESSANDRO DI BATTISTA A PIAZZA PULITA 1

 

Quale entità sarà in grado di determinarne le possibilità di spesa attraverso le donazioni effettuate fino ad oggi? Chi sarà in grado di conoscere le preferenze di voto espresse negli scorsi anni? Non è dato saperlo. Così come non è dato sapere quanto questi siano davvero importanti per mandare avanti il Movimento. Oggi quindi il rischio è che Casaleggio jr, come se si trattasse di una partita di calcio improvvisata per strada, prenda il pallone e se ne torni a casa.

beppe grillo luigi di maio

 

Un rientro mesto però perché lo costringerebbe a rinunciare non solo agli 1.4 milioni di euro di donazioni alla piattaforma quanto all' influenza di cui gode come eminenza grigia del partito.

 

ACCORDO E TEMPI

Motivazioni tutt' altro che banali che, secondo alcuni dei deputati cinquestelle, finiranno con il portare ad un' intesa utile a tutti, anche se solo transitoria. All' interno dello statuto di costituzione del M5s (quello del 2017 che vede Luigi Di Maio e proprio Casaleggio come co-fondatori), Rousseau viene indicato come un servizio permanente, senza scadenze.

casaleggio bugani grillo

 

Riuscire ad imporre una data di riferimento, assumendo l' Associazione con un contratto a tempo determinato, potrebbe far andare il gruppo agli Stati Generali con uno spirito diverso.

 

IL GARANTE

Intanto ieri a rialzare almeno in parte i toni ci ha pensato Beppe Grillo. Mentre l' ala governista festeggia per il modello Pomigliano', con la vittoria di 5 comuni su 6 dove M5s è andato al ballottaggio, l' ex comico ai fedelissimi fa trapelare la sua rabbia: «Liti da asilo infantile» tuona.

luigi di maio vito crimi

 

E la furia che colpisce un po' tutti, anche chi, come il capo politico Vito Crimi, domenica ha sbarrato la strada a Casaleggio, contestandone la possibilità di poter scrivere sul Blog delle stelle.

 

«Dovrebbe esserci riconoscenza nella vita», la sua idea che rimanda all' opera meritoria di Gianroberto.Ma le sue riflessioni, recapitate ai senatori e ai deputati che lo hanno chiamato, coinvolgono anche il presidente dell' associazione Rousseau e gli attacchi di Di Battista sul M5s paragonato all' Udeur.

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

 

«Picconare dall' esterno come un Salvini qualsiasi è puro autolesionismo», lo sfogo. La convinzione è che «indietro non si torna» e che quell' affondo sulla necessità che il Movimento torni alle origini «non ha senso», perché la strada è già tracciata. E - questo il parere di Beppe - deve avere come unica direttrice la stabilità del governo e le esigenze dei cittadini.

Fico Di Battista Di Maio

 

Proprio per questo Grillo non chiude la porta alla possibilità del terzo mandato «se - ha spiegato nei giorni scorsi ai suoi interlocutori - servirà a garantire il percorso intrapreso». Ma l' ipotesi di lasciare alla prossima segreteria (collegiale) l' eventualità di deroghe è tutta da tradurre in realtà. In ogni caso fonti informate spiegano che il fondatore M5s sta ragionando con Casaleggio su una soluzione.

 

DAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

L' exit strategy ancora non c' è ma il nuovo direttorio - questa la spinta dell' ala governista - dovrebbe avere accesso ai database degli iscritti, alle chiavi della piattaforma per ricondurla di fatto dentro il Movimento. «Siamo ad un punto di non ritorno», spiega un big M5s, «o si risolve o si va a carte bollate, una separazione consensuale non è possibile». La spinta dei parlamentari però va in un' altra direzione: «Basta, interrompiamo i rapporti con Davide», il refrain nelle chat.

GIANNELLI - LA DANZA DEI 5 STELLEluigi di maio vito crimi 3luigi di maio vito crimi 2

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?