kim biden

CHE COSA HA IN MENTE "CICCIO" KIM PER DARE IL BENVENUTO A BIDEN? AL CONGRESSO DEL PARTITO, IL DITTATORE PORCHETTONE HA PARLATO PER NOVE ORE: "VOGLIAMO SOTTOMETTERE GLI STATI UNITI, IL NOSTRO NEMICO" - LA COREA DEL NORD È ECONOMICAMENTE A PEZZI, LUI SI FA VEDERE SENZA MASCHERINA E PREPARA NUOVI ARMAMENTI, DAI MISSILI INTERCONTINENTALI AI SOTTOMARINI ALLE TESTATE NUCLEARI TATTICHE...

Guido Santevecchi per www.corriere.it

 

KIM JONG UN

Che cosa ha in mente Kim Jong-un per dare il benvenuto a Joe Biden? Nel 2017 richiamò l’attenzione di Donald Trump con una serie impressionante di test nucleari e missilistici. Dopo aver rischiato una rappresaglia americana («fuoco e furia annienteranno l’uomo razzo» arrivò a dire Trump), Kim ottenne tre vertici spettacolari e gratificanti per sé e il suo avversario. Il negoziato con gli Stati Uniti si è bloccato dal 2019, quando Trump lasciò solo il Maresciallo nordcoreano al tavolo di Hanoi, denunciando il mancato rispetto della promessa di rinunciare all’arsenale nucleare. Da allora la questione coreana è uscita dall’agenda politica americana ed è stata evocata solo da Biden durante un dibattito elettorale, per rinfacciare a Trump di aver «abbracciato canaglie come il dittatore di Pyongyang».

 

congresso del partito comunista in corea del nord

Il Congresso

Dal 5 gennaio, il Leader Supremo è impegnato nel Congresso del Partito dei Lavoratori, un evento eccezionale per Pyongyang: dal 1948, quando fu proclamata la Repubblica Popolare Democratica di Corea, il Congresso è stato convocato solo otto volte. Sono diversi i segnali usciti dalla Casa della Cultura dove sono riuniti settemila delegati. Messaggi scelti con cura dalla propaganda guidata da Kim Yo-jong, sorella minore di Kim Jong-un. Nelle immagini trasmesse dalla tv statale la massa dei partecipanti non indossa la mascherina, per mostrare al mondo che la Nord Corea non è stata colpita dalla pandemia. Il Paese da un anno ha sigillato la frontiera con la Cina e ha anche costretto quasi tutte le ambasciate straniere a chiudere, per evitare ogni contatto con l’esterno e tenere lontano il contagio del Covid-19.

 

kim jong un congresso del partito comunista in corea del nord

La prima volta in uniforme militare

Nessun osservatore straniero è stato ammesso in sala (l’ultima volta, nel 2016, erano invece stati invitati alcuni giornalisti, compreso l’inviato del Corriere). Ora le uniche immagini e informazioni sull’evento sono quelle selezionate dalla tv statale. Le pareti dei corridoi del palazzo sono coperte dalle gigantografie di Kim, davanti alle quali sfilano i dignitari in adorazione. In primo piano un quadro del leader in uniforme militare da maresciallo: giubba bianca con spalline, alamari dorati al colletto, greche sui polsi; sulla scrivania si notano un fucile e un binocolo. È la prima volta che Kim si esibisce in abiti da generalissimo.

 

kim jong un

I nuovi armamenti voluti da Kim

E alle forze armate ha dedicato i passaggi chiave dei suoi discorsi nei sei giorni di Congresso, promettendo di potenziare la difesa per «contenere e sottomettere gli Stati Uniti, che sono il nostro arcinemico e il grande ostacolo che blocca il nostro sviluppo». Nella lista dei desideri di Kim, comunicata sabato, ci sono nuovi missili intercontinentali con una portata di 15 mila chilometri, alimentati con combustibile solido (che permette il lancio in tempi ridotti rispetto a quello liquido, ndr); un sottomarino lanciamissili; testate nucleari tattiche, leggere e di piccole dimensioni; satelliti-spia; droni. Il discorso potrebbe essere il preludio alla ripresa dei test missilistici e nucleari.

 

congresso del partito comunista in corea del nord

Il tracollo economico della Corea del Nord

La tv riferisce che Kim ha arringato per nove ore il Congresso. Il primo giorno ha ammesso che il piano quinquennale di sviluppo economico «ha dato pessimi risultati in quasi tutti i settori». In effetti gli analisti hanno calcolato che l’80 per cento dell’interscambio commerciale con la Cina sia stato cancellato nel 2020, per effetto delle sanzioni imposte dall’Onu e della chiusura sanitaria della frontiera. E senza il sostegno della superpotenza cinese l’economia nordcoreana non ha sbocchi. Kim ha dedicato qualche parola all’alleanza con Pechino, ma non ha fatto cenno a un piano di apertura dell’economia come quello che ha permesso alla Cina quarant’anni fa di uscire dalla condizione di Paese sottosviluppato. La sua promessa vaga è di rendere l’economia nordcoreana «autosufficiente».

 

kim jong un alla riunione del politburo con sigaretta in mano

Per galvanizzare l’assemblea ha elencato alcuni obiettivi del nuovo piano quinquennale: dalla costruzione di 50 mila abitazioni nella capitale Pyongyang e altre 25 mila nella zona mineraria di Komkok, alla modernizzazione delle ferrovie. I risultati delle grandi opere del regime sono stati deludenti finora. Kim scarica la responsabilità sui subordinati e infatti nel programma di rilancio ha inserito questo passaggio: «Bisogna spezzare ogni atteggiamento irresponsabile sul lavoro, rovesciare costumi obsoleti e incompetenti».

 

KIM JONG UN CORONAVIRUS

«Impantanato nel dubbio» sulla linea da tenere con gli Usa

Andrei Lankov, professore russo basato a Seul che ha una profonda conoscenza della Nord Corea, sostiene che Kim è «impantanato nel dubbio» sulla linea da seguire nel 2021 e sull’atteggiamento da tenere nei confronti del nuovo presidente degli Stati Uniti. È chiaro che le sanzioni internazionali rendono impraticabili le promesse di sviluppo dell’economia. Ma se nemmeno Trump, che pure inseguiva un successo negoziale, ha fatto concessioni pratiche (oltre ai vertici spettacolari), Kim non può illudersi di ricevere sconti da Joe Biden. Presto quindi da Pyongyang dovrà partire un messaggio chiaro alla Casa Bianca: una lettera di apertura sul disarmo o un test missilistico.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”