CHE MAL D’AFRICA PER MACRON – DOMENICO QUIRICO: "CON IL RITIRO DAL NIGER È FINITO IL TENTATIVO DELLA FRANCIA DI PROLUNGARE IL PROPRIO COLONIALISMO 'D'ANTAN'. A ESTINGUERLO È BASTATA UNA SPALLATA DI QUATTRO SGANGHERATI COLONNELLI SAHELIANI - ORA MACRON, IN FONDO UN MEDIOCRE, PUÒ PASSARE ALLA STORIA ASSUMENDOSI IL COMPITO DI LIQUIDATORE CHE DICHIARA LA BANCAROTTA - GLI AFRICANI HANNO ACQUISITO CONSAPEVOLEZZA CHE 'LA FRATERNITÀ' DI PARIGI ALTRO NON È CHE UN IPOCRITA STRUMENTO DI SOPRAFFAZIONE..."

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Estratto dell'articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

 

NIGER - I GOLPISTI ACCLAMATI ALLO STADIO ALLA FOLLA NIGER - I GOLPISTI ACCLAMATI ALLO STADIO ALLA FOLLA

Adesso i vecchi incanti sono davvero sfumati. O ci lasciano indifferenti quando non danno fastidio. La loro estinzione si avverte di più dove erano più tenaci. È finito ieri, con il ritiro dal Niger, il tentativo della Francia di prolungare in una vicenda suicida il proprio colonialismo, quello «d'antan», con le basi militari, il controllo economico di risorse e moneta, i satrapi-vassalli fatti e disfatti a proprio uso.

 

Era il penultimo, resta ancora ma con ben altri mezzi e astuzie il «dominio indiretto» americano. Una vicenda che rivela, come tutti i sacrilegi dell'anacronismo, certi limiti disperanti dell'intelligenza umana. Va in soffitta tra le anticaglie inutili il sogno di de Gaulle, grande utopista e negatore del presente, fingendo le indipendenze di tenere l'impero nei vecchi stampi. A estinguerlo, a riprova di quanto fosse marcio, è bastata una spallata di quattro sgangherati colonnelli saheliani, per di più addestrati proprio dai francesi. In fondo una forma di eutanasia.

proteste filo russe a niamey niger proteste filo russe a niamey niger

 

Il requiem per un impero defunto, ora che i soldati francesi entro l'anno abbandoneranno anche il Niger, si è obbligati a intonarlo. Anche se era ormai spazzatura, un segno di arretratezza, di un attaccamento vischioso alla propria conservazione che emana pavidità intellettuale e morale, ristrettezze, depressione.

 

Le popolazioni degli ex sudditi sono ostili ai francesi, ai loro eterni maneggi e saccheggi economici, non vogliono più vedere le loro uniformi, in Mali ne hanno persino abolito la lingua. I golpisti hanno solo approfittato di questo umore popolare. Macron ha cercato di dare la colpa di questa vasta, radicata insofferenza non agli errori di Parigi ma alla propaganda della Wagner.

 

scontri e proteste in niger scontri e proteste in niger

Che trucco meschino! Lo scorso anno annunciava la costituzione di una task force di contro informazione per fermare la seduzione dei russi.

Persino sotterrare il colonialismo versione Marianne costringe a maneggiare arroganze spigolose e insofferenti, vecchi sciovinismi con umori inaspriti dalla consapevolezza di debolezze crescenti.  […]

 

Si ipotizzavano raid fulminanti in stile americano. Ora Macron, in fondo un mediocre, può finalmente passare alla Storia assumendosi il compito di liquidatore che dichiara la bancarotta: i millecinquecento soldati di quello che era diventato, dopo altri sfratti, l'estremo fortilizio della Francafrique, tornano a casa, insieme all'ambasciatore che doveva dimostrare, restando in ostaggio, che Parigi non riconosceva la giunta militare.

emmanuel macron fischiato all inaugurazione dei mondiali di rugby emmanuel macron fischiato all inaugurazione dei mondiali di rugby

 

Meglio esser chiari: questa volta non è il solito partire per restare con cui finora la Francia ha camuffato i suoi aggiornamenti del controllo coloniale. I soldati partono perché l'assedio delle loro basi in Niger li avrebbe costretti alla resa, per mancanza d'acqua elettricità, carburante, assordati dalla folla dei nigerini che manifestavano: andate a casa, irridendoli con bandiere russe.

 

[…] L'Empire chiude i battenti non per consapevolezza di un tempo finito; o per virtuoso rimorso penitenziale come intona la solfa in voga in alcuni discorsi di Macron agli africani. Si sfascia perché è un modello screditato, non ha soldi per tener testa alla sfida di russi e cinesi. E soprattutto perché gli africani hanno acquisito consapevolezza che «la fraternità» di Parigi altro non è che un ipocrita strumento di sopraffazione, come una crema analgesica con cui il vampiro unge la pelle prima di succhiare il sangue.

 

scontri in niger scontri in niger

[…] Per esempio siamo andati a Niamey, insieme ai tedeschi, con duecento soldati, i soliti «istruttori», pretesto con cui si fa sempre maquillage alle missioni inutili o impresentabili. In realtà davamo una mano ai francesi nel tenere a bada sudditi indisciplinati e scalpitanti. Sarebbe questa l'Europa, ovvero la complicità negli errori? Perché il tentativo a Parigi era di continuare le antiche abitudini facendo pagare all'Europa le spese.

 

Il 31 gennaio del 1830, regnante un reazionario già fuori della storia come Carlo decimo, fu decisa la spedizione militare in Algeria. Iniziò così. Che cosa resta di questa storia? «Enfumades», massacri, torture, una impresa di rapina... «vivere sull'arabo e nutrire la guerra con la guerra...» come ordinavano i regolamenti per le razzie, e Stati artificiali messi su mischiando ad arte popolazioni e culture in modo da dividere e continuare dominare. […]

LA FRANCIA IN AFRICA E INDIPENDENZA DEGLI STATI LA FRANCIA IN AFRICA E INDIPENDENZA DEGLI STATI

fiamme all ambasciata francese di niamey niger fiamme all ambasciata francese di niamey niger DELIRIUM IN SAHEL - MEME SUL GOLPE IN NIGER BY DAGOSPIA DELIRIUM IN SAHEL - MEME SUL GOLPE IN NIGER BY DAGOSPIA bandiere russe per strada in niger bandiere russe per strada in niger emmanuel macron fischiato all inaugurazione dei mondiali di rugby emmanuel macron fischiato all inaugurazione dei mondiali di rugby scontri in niger scontri in niger

 

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