roberto gualtieri giuseppe conte mes fondo salva stati esm european stability mechanism

A CHE PUNTO È LA NOTTE EUROPEA - ANGELA MERKEL HA FATTO UNA MOSSA IMPENSABILE NELL'ERA PRE VIRUS: SI È DICHIARATA FAVOREVOLE A PRESTITI DEL MES SENZA TROIKA. RESTA PERÒ CONTRARIA AL TITOLO DI DEBITO COMUNE. E L'IMPEGNO A RISPETTARE IN FUTURO LE REGOLE DI BILANCIO. SU QUESTO RESISTE L'ITALIA: IL MES È ARGOMENTO TABÙ PER IL M5S

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

merkel macron conte

Alla vigilia della riunione di domani appare sempre improbabile che i ministri finanziari dell'area euro prendano una decisione sul potenziamento degli strumenti finanziari anticrisi: l'attesa è che lascino la «palla» ai capi di stato e di governo che, se un'intesa fosse vicina, si riunirebbero prima di Pasqua.

 

Non c'è tempo da perdere: lo pensa anche la Bce, ormai schierata a favore di un'azione fiscale e finanziaria dei governi di maggiore ampiezza e favorevole pure all'emissione di debito comune. La settimana scorsa l'agenzia di rating canadese Dbrs Morningstar ha confermato la tripla A come valutazione di credito della Ue, però ha indicato che il giudizio «potrebbe scendere se uno degli stati membri venisse declassato e in particolare se aumentassero i timori sulla coesione dell'Europa». Quanto accadrà nell'Eurogruppo e al Consiglio Ue sarà attentamente scrutinato dagli investitori .

lagarde merkel macron

 

LE SOLUZIONI

Sul tavolo c'è tutto ormai. Di fatto c'è l'accordo sull'operazione guidata dalla Banca europea degli investimenti: emissione di bond per 200 miliardi da usare come «scudo protettivo per le imprese con difficoltà di liquidità» in aggiunta a 40 miliardi per le piccole e medie imprese. Passerà il piano della Commissione per sostenere i sistemi nazionali antidisoccupazione (come la cassa integrazione): 100 miliardi raccolti anche questi con una nuova emissione obbligazionaria.

ursula von der leyen 1

 

Poi le due soluzioni controverse: il ricorso al Mes e il lancio di coronabond, due scogli sui quali i governi si sono divisi non più tardi di dieci giorni fa, con il fronte del Sud più la Francia da una parte, il fronte del Nord con la Germania dall'altra. Berlino ha indubbiamente fatto una mossa impensabile nell'era pre virus: si è dichiarata favorevole a prestiti del Mes senza la condizionalità tipo Grecia e senza Troika. Resta però contraria al titolo di debito comune.

 

bruno le maire emmanuel macron

La Francia propone che la condizionalità dei prestiti Mes (240 miliardi in totale, 36 miliardi la quota italiana, porta aperta agli acquisti illimitati di titoli sovrani da parte della Bce in caso di necessità) «deve essere focalizzata sul finanziamento delle spese per gli effetti economici della crisi sanitaria».

 

Sul tavolo c'è sempre la richiesta che sia indicato l'impegno a rispettare in futuro le regole di bilancio. Su questo resiste l'Italia: il Mes è argomento tabù per il M5S. Soprattutto la Francia insiste sul bond comune anticrisi: «Un fondo di solidarietà europeo per un prestito a 10-20 anni a tassi di interesse bassi» ha spiegato il ministro Le Maire.

PAOLO GENTILONI

ù

I due commissari europei Gentiloni e Breton lo sostengono apertamente: «I finanziamenti potrebbero essere strettamente circoscritti agli investimenti comuni di rilancio industriale legati alla crisi attuale. Nessuno Stato dispone di mezzi propri che gli permettano di far fronte da solo a un tale shock».

 

E avanzano cifre su quanto sarebbe necessario iniettare nell'economia Ue: 1500-1600 miliardi di euro. Le resistenze sono forti nel fronte del Nord e in Germania. L'Italia e la Spagna spingono con la Francia, potenzialmente ci sono 12-13 governi a favore.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…