giuseppe conte a tagada 3 matteo renzi mario draghi

CHE ROSI-CONTE! - PEPPINIELLO APPULO ANCORA NON HA DIGERITO DI ESSERE STATO RIMOSSO DA PALAZZO CHIGI E VA IN TV A DIRE: “SE FOSSI OGGI AL POSTO DI DRAGHI, MI CROCIFIGGEREBBERO” - “SU BERLUSCONI NON POSSO AVER CREATO EQUIVOCI. NON AVRÀ I VOTI DEL MOVIMENTO. RENZI? UN DEMOLITORE” - IL SIPARIETTO STRAPPALACRIME CON IL NIPOTE DI TIZIANA PANELLA A “TAGADÀ” (CHE SA TANTO DI CASALINATA): "NON FACCIO PIÙ L'AVVOCATO, ORA FACCIO LA POLITICA PER FAR DEL BENE PER TUTTI I BAMBINI COME TE"

 

1 - CONTE “BOCCIA” BERLUSCONI: “NON AVRÀ I NOSTRI VOTI”. E SU RENZI: “UN DEMOLITORE”

Marco Grimaldi per www.lastampa.it

 

giuseppe conte a tagada 2

Giuseppe Conte ne ha per tutti. Per Berlusconi, per Letizia Moratti ma anche per Matteo Renzi. Partendo dal primo: «Su Berlusconi non posso aver creato equivoci. Può essere che non sarà formalizzata la sua candidatura, ma se lo sarà non avrà i voti del Movimento».

 

renzi mejo dello sciamano di washington

Poi sull’ex sindaca di Milano al centro di un incontro con la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: Moratti? «Non ha senso consumarsi sui singoli». Infine sull’ex sindaco di Firenze ed ex premier Pd: «Un demolitore, difficile partecipi a tavolo dei costruttori». Insomma, il numero uno dei 5Stelle non si tira indietro nella lunga battaglia che accompagnerà la chiusura del settennato di Mattarella, anzi rilancia a tutto campo.

 

giuseppe conte mario draghi

Spiega che «sono corbellerie» che voglia le elezioni anticipate il prossimo anno ma soprattutto punta il dito contro il “nemico politico” giurato Matteo Renzi. «Si sente progressista ma spesso vota con il centrodestra: se si nasce demolitori è difficile partecipare a un tavolo di costruttori.

 

E' una questione di destino che ognuno si costruisce per se». Poi aggiunge, a Tagadà su La7 con un pizzico di realistica amarezza, «io crocifisso se oggi fossi al posto di Draghi? Non c'è dubbio, sono stato crocifisso tante volte, sarebbe stata l'ennesima crocifissione. Il clima mediatico e gli attacchi subiti durante il Conte 2 sono stati molto diversi rispetto al dibattito politico attuale».

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME LUKAKU E IBRA

 

2 - CONTE ROSICA SU DRAGHI: «IO VENIVO CROCIFISSO»

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

 

«Se oggi fossi al posto di Draghi, mi crocifiggerebbero». Almeno su questo è difficile dare torto a Conte. Con l’ennesima proroga dello stato d'emergenza, la terza dose partita un po' in ritardo e la manovra finanziaria fuori tempo massimo e di fatto neppure discussa dal Parlamento, il leader grillino sarebbe stato massacrato.

giuseppe conte a tagada 1

 

È pur vero però che, mentre SuperMario non vede l'ora di lasciare Palazzo Chigi, pur di restarci l'avvocato Giuseppe avrebbe accettato di farsi conficcare su mani e piedi chiodi veri e si sarebbe pure lasciato trafiggere il costato. A Tagadà, su La7, l'ex premier ha spiegato al nipotino della conduttrice, Tiziana Panella, che non è tornato alla sua professione di avvocato perché spera, restando in politica, di essere più utile agli italiani, bambini e adulti.

 

mario draghi giuseppe conteu

La verità è che, da quando Salvini e Renzi lo hanno mandato a casa, l'avvocato del popolo non riesce più ad aiutare e a difendere neppure se stesso. Sulla carta, il leader grillino ha l'esercito più nutrito e, visto che è pappa e ciccia con Letta, che lo sostiene per cannibalizzarlo un morso alla volta, dovrebbe essere lui a dare le carte nella partita del Quirinale. Invece ha lasciato che il pallino passasse al centrodestra.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Si è ritagliato la parte del rosicone, riuscendo a partorire la sola idee delle quirinalizie grilline, ovverosia interrogare sulla pagina internet del Movimento qualche centinaia di sostenitori per farsi suggerire un candidato di bandiera, da ammainare dopo le prime tre votazioni a vuoto; come sette anni fa Rodotà-ta-ta, solo che stavolta la novità sarebbe un salto indietro nel tempo.

 

giuseppe conte a tagada 4

Comprensibile decisione, rimanere ai margini della pugna parlamentare, visto che un paio di mesi fa non gli riuscì neppure di confermare il suo Licheri capogruppo al Senato e che senatori e deputati rispondono più a Di Maio, nel quale intravedono una speranza di futuro, che a lui.

 

giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (1)

NEMICI INTERNI

 Viene il sospetto che la designazione dell'avvocato pugliese a leader sia stata un'abile mossa di Grillo e dell'attuale ministro degli Esteri per liberarsi del due volte premier, bruciandolo. Il sondaggio di SWG diffuso ieri da Mentana su La7, che dà M5S ampiamente sotto il 15%, sembra certificare che la strategia è stata azzeccata.

 

E fortuna per lui che il guru e fondatore si morde la lingua ogni giorno, altrimenti Conte, «specialista in penultimatum», come fotografato dal comico l'ultima volta che si è occupato della sua persona, non sarebbe più leader di M5S da un pezzo. L'avvocato Giuseppe è diventato un cavallo perdente, tant' è che neppure Rocco Casalino, che l'ha tenuto a lungo in alto ben oltre i suoi meriti, punta più su di lui.

 

giuseppe conte a tagada 5

Quando stava a Palazzo Chigi era teleguidato dal suo portavoce, dal Pd, dal commissario Arcuri e dai medici del Comitato Tecnico Scientifico. Ora che, da capo partito, deve esercitare il comando non sa che pesci pigliare. Il Movimento ha tradito tutte le sue parole d'ordine e lui se ne deve inventare di nuove, perché non basta la semplice difesa del reddito di cittadinanza, che comunque gli viene smontato un pezzo alla volta.

 

renzi conte

Consapevole di non avere più le spalle coperte, per non sbagliare Conte non fa nulla ma in politica, come nella vita, chi sta fermo troppo a lungo in realtà va indietro. Ormai il sedicente leader grillino si fida solo di Travaglio, l'unico che ancora lo sostiene, anche se lo fa per il semplice fatto che riesce a comandarlo a bacchetta.

 

La retromarcia sul Cavaliere ne è la prova. L'avvocato Giuseppe aveva osato dire che «Silvio ha fatto anche cose buone» ma al direttore del Fatto Quotidiano è bastato alzare l'arcigno sopracciglio con aria schifata per richiamarlo all'ordine, e nel giro di ventiquattr' ore il leader azzurro è tornato invotabile dal Movimento.

 

giuseppe conte a tagada 3

Domani l'ex premier ascolterà il suo successore discettare di Covid ed economia nella conferenza stampa di fine anno. E ogni parola che Draghi pronuncerà sarà un chiodo nella carne viva dello sconsolato e solitario Conte, sempre più prossimo al passo finale

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...