beppe grillo giuseppe conte dalila nesci

CHE C’AZZECCA ORA “ITALIA PIÙ 2050”? – NASCE LA NUOVA “PIATTAFORMA POLITICA” DELLA CORRENTE GRILLINA GUIDATA DA DALILA NESCI E GRILLO SGRANA GLI OCCHI: NESSUNO LO AVEVA INFORMATO. MALGRADO LE DICHIARAZIONI UFFICIALI NON È AFFATTO UN’ASSOCIAZIONE A SOSTEGNO DI CONTE, NÉ IL SUO NUOVO PARTITO. AL CONTRARIO: C’È CHI AZZARDA CHE SIA UNA MOSSA PER METTERE SOTTO PRESSIONE L’EX SCHIAVO DI CASALINO, GIÀ AL CENTRO DELLE CRITICHE DEL GRUPPO PARLAMENTARE PER NON AVER ANCORA STACCATO LA SPINA A ROUSSEAU

DAGONOTA

IL SIMBOLO DI ITALIA PIU 2050

Quando Grillo ha letto il Riformista ha sgranato gli occhi. Nessuno lo aveva informato dell’iniziativa “Italia Più 2050”. Malgrado le dichiarazioni ufficiali (vedi Sibilia su Repubblica: https://www.repubblica.it/politica/2021/03/23/news/m5s_italia_piu_2050_carlo_sibilia-293469196/) non si tratta affatto di un’associazione a sostegno di Conte, men che meno del nuovo partito dell’ex premier.

 

dalila nesci balla la tarantella a un giorno da pecora 3

Al contrario. L’ex schiavo di Casalino non ha infatti sciolto ancora la sua riserva e tutto è in alto mare. Sarebbe proprio questo vuoto incolmabile ad aver spinto la corrente della deputata Dalila Nesci a presentare una nuova piattaforma politica, che guarda caso raccoglie molti dei nuovi sottosegretari 5 Stelle nominati col governo Draghi.

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

 

C’è chi azzarda che sia persino una mossa per mettere sotto pressione a Giuseppi, già al centro delle critiche del gruppo parlamentare per non aver ancora staccato la spina a Rousseau.

 

Italia Più 2050, il partito di Conte archivia il M5S ma non manda in soffitta Rousseau

Claudia Fusani per www.ilriformista.it

 

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

Si chiama “Italia Più 2050”. “Italia” è in stampatello. Il “più” è corsivo, che da un punto di vista grafico vuol dire che sta proprio lì la differenza. Il simbolo è un tondo in campo verde con una strisciolina stilizzata e tricolore che lo attraversa.

 

Spariscono le stelle, il giallo e quel che di sol dell’avvenire che poteva evocare il simbolo del Movimento. È la prima ipotesi di lavoro del nuovo soggetto politico a cui stanno lavorando in gran silenzio e lontano dai riflettori Beppe Grillo e Giuseppe Conte.

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

 

Il progetto doveva essere presentato entro l’inizio di primavera (21 marzo) ma il dinamismo del quadro politico dove tutto sta cambiando, implodendo e rinascendo alla velocità della luce ma nulla è ancora definitivo, ha suggerito di rinviare a dopo Pasqua.

 

Nella speranza che la situazione si cristallizzi un po’, ovunque, da destra a sinistra e dentro il Movimento dove l’ordine di non partecipare ai talk show e, nel caso, con tanto di istruzioni di bon ton di per sé degne della peggiore censura, comincia a dare qualche sofferenza nei gruppi parlamentari. Così come il sospetto e il timore che Grillo e Conte prendano decisioni anche impopolari, troppo radicali e comunque non condivise ed elaborate insieme alla base e ai parlamentari.

 

AULA MONTECITORIO DALILA NESCI SIBILIA

Il documento di due pagine di cui il Riformista è entrato in possesso tramite fonti parlamentari è uno schema molto sintetico, e quindi divulgativo, di quello che dovrebbe il nuovo Movimento. Un’ipotesi su cui si stanno esprimendo al momento, i pezzi grossi del Movimento e la pattuglia di governo.

 

rocco casalino con giuseppe conte

Nulla a che vedere con i temi più ostici, il regolamento, lo statuto, il trattamento economico dei parlamentari e il rapporto con la piattaforma Rousseau e Davide Casaleggio. Sarà divorzio consensuale o giudiziario? La vita e anche l’evoluzione del Movimento è nel guado insidioso ed assai poco politico delle carte bollate. Anche i custodi più attenti del regolamento e dello statuto si stanno convincendo che la situazione è così intrecciata da disperare nel trovare una soluzione. Anche il professor Conte è al lavoro su questo.

enrica sabatini davide casaleggio max bugani

 

È chiaro che finché non si risolve il contenzioso con Casaleggio (chiede 450 mila euro di arretrati) il progetto politico non può camminare. Casaleggio ha bloccato la piattaforma Rousseau e l’insediamento di Conte può passare solo da qui.

 

Ma torniamo al volantino/programma. Se ogni traccia grafica e cromatica del Movimento sembra dissolta, si riconoscono subito i tipici toni divulgativi e anche un po’ velleitari. «È giunto il momento di andare lontano» è l’incipit.

 

conte grillo

«Guidati dai valori dell’inclusione e della solidarietà, vogliamo contribuire a dare forza ad una nuova visione di sviluppo sostenibile per l’Italia che miri al 2050». Riconosci l’ambizione nel distico sotto il simbolo: “Formazione alla democrazia, solidarietà e responsabilità”. Che echeggia un po’ il nobilissimo grido “liberté, egalité, fraternité ou la mort” di rivoluzionaria memoria.

 

La firma è piccola in alto: “by Parole Guerriere”. Ed è l’unico indizio che conduce a Beppe Grillo le cui parole guerriere emozionarono le piazze prima nel 2013 e poi nel 2018 quando il Movimento toccò il 33%. Mai, nelle due pagine, si trova la parola partito.

dalila nesci balla la tarantella a un giorno da pecora

 

Si cerca di definire la missione: «Italia Più è lo strumento per costruire l’Italia del dopo», dopo la pandemia quando il mondo, in una visione un po’ apocalittica ma neppure troppo, non sarà più quello di prima. E tramite «una transizione mite e coraggiosa» già iniziata con l’istituzione del ministero della Transizione ecologica di cui Grillo rivendica la nascita.

 

casaleggio bugani grillo

Non si parla di partito ma di “organizzazione” il cui primo obiettivo è una non meglio definita «ritrovata unità tra tutti i corpi intermedi della società», una sorta di nuova alleanza tra le varie formazioni sociali che s’interfaccia con pubblico e privato. Un nuovo soggetto politico al tavolo delle grandi decisioni. L’organizzazione è definita “democratica”, è presente «in modo capillare in tutto il territorio», è animata da «idee lungimiranti» in grado di dare voce a tutti con «con messaggi chiari».

 

grillo conte casaleggio

L’organizzazione avrà sedi fisiche in ogni angolo del paese, evoluzione si presume delle vecchie sezioni di partito. Gli attori di questa organizzazione che vengono appellati “compagni”, sentono su di sé la «responsabilità personale e planetaria di mettere a disposizione tutti i mezzi materiali e immateriali (quindi anche la rete ma non si dice come, ndr) per creare luoghi di incontri sui territori» chiamate «oasi verdi di formazione permanente dove la porta è sempre aperta».

 

L’obiettivo di “Italia Più” è ambizioso: «Correggere il nostro sistema sociale ed economico per creare e donare un futuro sostenibile alle prossime generazioni sul nostro buon pianeta». Per farlo occorre coinvolgere tutti, gli scettici, i delusi e i più giovani. È un dovere “etico e morale”. Con tanto di appello finale, un call to action generale: «Unisciti a questa impresa: la consapevolezza ha bisogno di compagni!». Sostantivo neutro, non declinato nel genere.

 

beppe grillo con casco da astronauta al vertice m5s

Organizzazione. Obiettivi. E Programma. Sono dodici punti che rendono chiara l’operazione politica che sta tentando Grillo: trasformare i 5 Stelle nel primo vero grande partito verde italiano «per la promozione dello sviluppo sostenibile in Italia». Del resto, la prima delle 5 stelle era proprio l’ambiente. Poi s’è persa un po’ per strada. Il modello di riferimento però sembra essere quello tedesco, dove i Verdi hanno una politica che non sempre coincide con le istanze della sinistra. Ad esempio sulla sicurezza e sui migranti. E i No ideologici sono stati sostituiti da proposte realizzabili su rifiuti, energia e infrastrutture.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO

L’elemento unificatore è la parola “Più”. «Transizione ecologica» significa «Più benessere per il pianeta e per le persone». «Salute integrale» è uguale a «più benessere fisico e mentale», più sanità, più prossimità, più sport. Imprese e fisco si portano dietro «più incentivi per le imprese e più equità fiscale», cioè «pagare meno, pagare tutti».

 

Anche il lavoro si declina con «lavorare meno, lavorare tutti». La giustizia con «più rapidità nei processi» e la sicurezza con «più legalità e più investimenti per la lotta alla mafia e alla corruzione». Alla voce Unione europea si trova: «Più unione dei popoli, costituzione europea, potestà legislativa al Parlamento europeo e riforma dello Statuto della Bce». Siamo ai titoli. Ed è solo una bozza. Grillo tenta di rinascere per la terza volta. Giuseppe Conte sarebbe il leader e candidato premier di questo progetto. In attesa che Casaleggio sblocchi la piattaforma Rousseau.

LE LACRIME DI ROCCO CASALINO PER L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGIconte casalinoconte casalino

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…