franco gabrielli monica guerzoni fiorenza sarzanini corriere della sera hybrid bulletin bollettino putiniani ditalia disinformazione

DI CHI E' LA MANINA CHE HA CONSEGNATO AL "CORRIERE" IL DOSSIER SUI PUTINIANI D'ITALIA? - LO SVELA “LA VERITÀ”: “I SOSPETTI SI CONCENTRANO SU UN DIRIGENTE DEL DIS CHE AVREBBE RAPPORTI DATATI CON UNA DELLE GIORNALISTE (GUERZONI-SARZANINI) CHE HANNO PUBBLICATO L'ARTICOLO. MA LA LISTA DEI POSSIBILI PROTAGONISTI DELLA FUGA DI NOTIZIE È PIUTTOSTO VARIEGATA…”

Giacomo Amadori per “La Verità”

 

FRANCO GABRIELLI MARIO DRAGHI

È partita la caccia alla talpa che ha consegnato ai giornalisti del Corriere della sera il report riservato (il grado più basso di segretezza in una scala di 5 - riservato, riservatissimo, segreto, segretissimo, segretissimo Nato) sulla presunta disinformazione in Italia. A quanto risulta alla Verità i sospetti si stanno concentrando su un dirigente che avrebbe rapporti datati con una delle giornaliste che hanno pubblicato l'articolo. Va detto però che la lista dei possibili protagonisti della fuga di notizie è piuttosto variegata.

 

i putiniani italiani secondo il corriere

L'elenco è ampio visto che all'ultima riunione del tavolo sulla cosiddetta minaccia ibrida della disinformazione, che dal 2019 si sarebbe riunito meno di una decina di volte, avrebbero partecipato esponenti dei nostri apparati di sicurezza (Dis, Aisi e Aise), dei ministeri degli Affari esteri, dell'Interno, della Difesa e dello Sviluppo economico (coinvolto nell'oscuramento di alcuni canali tv), del Dipartimento dell'informazione e dell'editoria che dipende da Palazzo Chigi, della neonata agenzia per la cybersicurezza nazionale e dell'Agcom.

articolo del corriere su orsini e i putiniani italiani

 

Ma il documento potrebbe non necessariamente essere stato consegnato alle croniste da uno dei partecipanti alla riunione sopracitata, ma essere uscito da un cassetto di un ufficio di piazza Dante, sede del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, dove si riunisce il gruppo di lavoro.

 

monica guerzoni fiorenza sarzanini foto di bacco

La talpa certamente starà tremando dopo aver sentito le dure parole pronunciate da Gabrielli, che vale la pena riportare: «È una cosa gravissima e che ha creato grande discredito. Ovviamente per chi mi conosce sa che nulla rimarrà impunito». Ha spiegato di doverlo al Paese e alla credibilità della nostra intelligence che ha ricordato di frequentare da lustri (è stato direttore dell'Aisi) e in cui, purtroppo, «ci sono persone di cui volentieri faremmo a meno». Nell'interesse degli 007 perbene invece ha promesso «adeguate risposte». Parole che potrebbero far pensare che Gabrielli abbia chiaro in testa chi ci sia dietro alla fuga di notizie.

i putiniani d'italia corriere della sera 5 giugno 2022

 

Questa caccia all'uomo (o alla donna) non si deve, però, alle informazioni contenute nel bollettino, la cui divulgazione non rappresenta in alcun modo «un pericolo per la sicurezza nazionale». La fuga di notizie ha creato indubitabile imbarazzo. Infatti, anche se Gabrielli ha negato dossieraggi di semplici cittadini, di giornalisti o di politici, le spiegazioni non hanno convinto. Infatti nel report ci sono i nomi di soggetti accusati solamente di avere posizioni più o meno filorusse.

 

Il sottosegretario ha provato a minimizzare: «Le persone citate nel bollettino lo sono con riferimento a due vicende molto specifiche non alle loro opinioni». Non è proprio così, ma pazienza. L'ex capo della Polizia ritiene diffamatoria qualsiasi ipotesi di «attività di penetrazione informativa» ordinata da Palazzo Chigi. Nessun indirizzo in tal senso sarebbe stato dato ai servizi dal suo ufficio di autorità delegata. Ma ha ammesso l'esistenza di «un lavoro di intelligence sulle fonti aperte».

 

ELISABETTA BELLONI - FRANCO GABRIELLI

Quando i giornalisti gli hanno chiesto se esista una propaganda organizzata a colpi di fake news anche per condizionare il Parlamento, Gabrielli si è quasi illuminato e ha ricordato che la disinformazione è la «figlia minore della modalità con la quale si possono recare danni significativi alla sicurezza di uno Stato». Poi ha ribadito: «Le opinioni anche quelle non consone ai propri pensieri devono essere sempre rispettate. Cosa diversa sono le fake news e l'attività volta a una diversa» e non meglio identificata «orchestrazione», di qualche rete straniera, che, qualora individuata, «potrebbe essere oggetto di un'attività di altro tipo». Insomma, da quel monitoraggio blando si può passare a investigazioni più invasive. Perché le «insidie» possono nascondersi dappertutto ed è questo il motivo per cui siamo tutti potenzialmente sotto osservazione.

 

FRANCO GABRIELLI

La «minaccia ibrida» dunque è un babau che consente di monitorare l'intera popolazione. Non esiste Grande fratello, ma forse un Piccolo fratellino sì. Un occhiuto controllo che si giustifica con il solito leit-motiv: è l'Ue che ce lo chiede (insieme con i «partner atlantici»).

 

Bruxelles ci avrebbe invitato a «fare un focus sulla disinformazione perché è ovvio che esistano anche delle intenzionalità, delle etero direzioni di questi fenomeni»: «Siamo in una lista di Paesi ostili e quindi possono essere posti in essere comportamenti che attengono alla minaccia ibrida», ha avvertito Gabrielli. Alla fine le analisi «hanno eminentemente un carattere ricognitivo» con un però: «Nell'ambito delle singole responsabilità i soggetti che partecipano al tavolo hanno la possibilità di sviluppare» gli approfondimenti.

Cambridge Analytica

 

Ai benpensanti e a chi si scandalizza per questo monitoraggio Gabrielli ha rinfrescato la memoria un po' stizzito, ricordando la vicenda di Cambridge analityca, la società di consulenza che era in grado di influenzare le campagne elettorali grazie a Internet. I veri target dell'attività dei nostri 007 sarebbero i cittadini che diffondono la propaganda e le fake news di potenze straniere in cambio di denaro o per altri inconfessabili motivi. Ma intanto nella rete degli analisti finiscono anche le libere opinioni.

 

FRANCO GABRIELLI NUNZIA CIARDI

È questo il motivo che probabilmente ha portato Gabrielli ad annunciare provvedimenti disciplinari senza troppi giri di parole: «Il documento è arrivato nelle mani dei giornalisti non perché è sceso dal cielo» ma grazie a «qualche mano solerte». Così per questioni «minimali e marginali» sarebbe stato gettato «grande discredito» sui nostri servizi segreti. E tutto questo per colpa del «vezzo di passare le carte di qualche infedele operatore».

 

La conseguenza di questo pasticcio, però, non sarebbe né quello di desegretare questi report, né quello di cambiare le modalità di raccolta delle informazioni da inserire nei documenti classificati, magari trascrivendo solo ciò che merita veramente e non materiale disordinato raccolto con la pesca a strascico. No, la soluzione pare essere la cancellazione del tavolo sulla minaccia ibrida: «Sicuramente questa vicenda ci pone delle riflessioni perché se poi il risultato ipoteticamente positivo ha un prezzo così alto è ovvio che si pone una riflessione sull'utilità» del gruppo di lavoro, dal momento che nei report «non si raccontano cose particolarmente significative sotto il profilo della sicurezza nazionale» ha concluso Gabrielli.

 

Cambridge Analytica

Quindi avremo il nostro capro espiatorio, non avremo più il tavolo, mentre continueremo ad avere cyber analisti che controllano quello che scriviamo sui social o sui siti Internet. Conviene farsene una ragione. Nessun governo di destra o di sinistra rinuncerà mai ai suoi strumenti di controllo. Tanto più in periodi difficili come quelli che viviamo.

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"