vladimir putin joe biden nord stream 2

A CHI GIOVA IL SABOTAGGIO DEI GASDOTTI NORD STREAM? CHE INTERESSE AVREBBE PUTIN A DANNEGGIARE UN’INFRASTRUTTURA CHE È COSTATA MILIARDI DI EURO E CHE FINO A IERI HA ARRICCHITO LA RUSSIA? I SOSPETTI VANNO INDIRIZZATI NEL SENSO OPPOSTO: GLI STATI UNITI - CHI HA BUONA MEMORIA RICORDA LA MINACCIA DI BIDEN DEL 7 FEBBRAIO 2022, DUE SETTIMANE PRIMA CHE PUTIN AGGREDISSE L’UCRAINA: “SE LA RUSSIA ATTRAVERSA IL CONFINE UCRAINO, NON CI SARÀ PIÙ UN GASDOTTO NORD STREAM 2" - METTERE FUORI USO I DUE GASDOTTI NORD STREAM SIGNIFICA COLPIRE LE SPERANZE CHE UN GIORNO, TERMINATA LA GUERRA, SI POSSANO NORMALIZZARE I RAPPORTI FRA MOSCA E L’EUROPA. E QUINDI TORNARE A "FINANZIARE" LA RUSSIA CON L’ACQUISTO DI GAS (E CHI PIU' DI WASHINGTON SOGNA MOSCA IN GINOCCHIO?)

NORD STREAM: SPIEGEL, LE FALLE PROVOCATE DA UNO STATO

NORD STREAM

 (ANSA) - Le falle provocate nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 sarebbero effetto di un "sabotaggio mirato" attuato probabilmente da "attori statali". È quello che scrive il magazine tedesco Spiegel, in un'anticipazione, citando un documento dell'Anticrimine federale, Bka.

 

USA, BIDEN INCONTRA SCHOLZ: "SE LA RUSSIA INVADE L'UCRAINA, STOP AL GASDOTTO NORD STREAM 2"

Da https://www.tgcom24.mediaset.it/ del 7 febbraio 2022

 

NORD STREAM

Se la Russia "attraversa il confine ucraino, non ci sarà più un gasdotto Nord Stream 2". E' quanto afferma Joe Biden nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo l'incontro nello Studio Ovale. "Prometto che il gasdotto chiuderà. Se Mosca invade l'Ucraina, la Nato e noi siamo pronti a intervenire", ribadisce il presidente americano. "Adotteremo tutte le misure necessarie, saremo uniti insieme ai nostri alleati e partner", dichiara Scholz.

 

NORD STREAM

 

 

Un intervento militare russo in Ucraina porterà a "conseguenze rapide e severe" e Mosca "pagherà un prezzo altissimo", dichiara ancora il numero uno della Casa Bianca.

 

Biden: "Lavoriamo su come compensare se l'Ue perde il gas russo" - Intanto gli Stati Uniti stanno lavorando su come compensare una parte importante del gas che l'Europa perderebbe in caso di uno stop al gasdotto Nord Stream 2. "Pensiamo che potremmo mettere insieme una parte importante di quanto andrebbe perduto", dichiara Biden.

 

"Tutti dimenticano che la Russia deve essere in grado di vendere quel gas e quel petrolio. La Russia si regge su questo, è una parte importante del loro budget, di fatto è l'unica cosa che ha davvero in termini di esportazioni. E se viene tagliata, saranno duramente colpiti anche loro".

 

gasdotto nord stream danneggiato 5

Scholz: "L'escalation russa minaccia l'Europa" - "Non possiamo restare in silenzio" sulla crisi ucraina, il rafforzamento militare russo al confine è "una minaccia alla sicurezza europea", evidenzia Olaf Scholz. E aggiungo: "Abbiamo preparato una risposta in caso di invasione".

 

NORD STREAM, A CHI CONVIENE IL MISTERIOSO SABOTAGGIO DEL GASDOTTO?

Federico Rampini per www.corriere.it

 

Come decifrare il mistero sulle esplosioni sottomarine che hanno danneggiato i gasdotti russi Nord Stream 1 e 2, aprendo falle nelle condutture e provocando perdite di metano? Svedesi e danesi, che hanno messo in allerta le proprie marine militari, hanno subito parlato di sabotaggio. Con fondate ragioni.

gasdotto nord stream danneggiato 4

 

Anzitutto le falle nel tratto sottomarino sono avvenute pressoché simultaneamente in tre punti; hanno provocato fughe di gas da strutture che sono tubi di acciaio a tenuta stagna protetti da una robusta «camicia» di cemento. I sismografi hanno registrato scosse equivalenti a terremoti oppure a esplosioni. Poiché non c’è stato alcun terremoto in quell’area, resta la spiegazione dell’esplosione.

 

gasdotto nord stream danneggiato 2

In mancanza di prove, i governi occidentali mantengono una certa cautela, anche se molti esperti occidentali sospettano che ci sia dietro la mano della Russia. Da Mosca la risposta è stata: «Ridicolo».

 

La cosa più facile, nell’assenza di prove, è affidarsi alla logica deduttiva del «cui prodest», frase latina che significa «a chi giova». Chi avrebbe interesse a fare questo atto di sabotaggio? A chi giova danneggiare una infrastruttura così imponente e costosa, che per anni fu un’arteria vitale dell’energia da Est a Ovest? Un’infrastruttura, va aggiunto, attualmente inutilizzata.

gasdotto nord stream danneggiato 1

 

Nord Stream 2, il più nuovo dei due, non ha mai cominciato a pompare gas perché è rimasto bloccato dalle sanzioni occidentali contro la Russia. Nord Stream 1 invece è stato uno strumento delle contro-sanzioni inflitte da Putin agli europei.

 

Gazprom ha chiuso i rubinetti di Nord Stream 1 tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, prima adducendo la scusa del mancato arrivo di turbine in manutenzione in Canada, poi con un esplicito intento di castigare i clienti europei.

 

Il «cui prodest» si complica, perché gli effetti di questo sabotaggio sono nulli nell’immediato: ha danneggiato un gasdotto incompleto (Nord Stream 2) e un altro che ha cessato di rifornire l’Europa. Anche se il gas c’è nelle condutture di entrambi, visto che la pressione del gas è indispensabile per mantenere quei tubi in buono stato. Comunque sul mercato di Amsterdam c’è stato un rialzo dei prezzi, ancorché limitato. Effetto psicologico, giustificato: il sabotaggio scatena ogni sorta di congetture su chi c’è dietro, e quali potrebbero essere le prossime mosse.

 

gasdotto nord stream danneggiato 3

La logica del «cui prodest» ha generato molte assoluzioni di Putin, nei talkshow italiani dove abbondano i simpatizzanti dell’autocrate russo (alcuni espliciti, molti inconfessati). Che interesse avrebbe la Russia a sabotare se stessa, ovvero un’infrastruttura che le è costata miliardi di euro e che fino a ieri l’ha arricchita? Di conseguenza, i sospetti vanno indirizzati nel senso opposto: verso Occidente.

 

I GASDOTTI VERSO L EUROPA

Il problema è che se a organizzare un attentato in territorio occidentale (la zona delle fughe di gas è in un tratto di mare tra le coste svedesi tedesche e danesi) fossero stati degli occidentali, prima o poi lo verremo a sapere.

 

È la natura delle democrazie: anche i nostri servizi segreti sono dei colabrodi, prima o poi qualcuno ha interesse a passare informazioni scabrose a un giornalista o a un magistrato o a una ong.

 

È sempre successo, abbiamo una lunga scia di scandali a ricordarcelo. Nelle ultime guerre americane, dall’Irak all’Afghanistan, c’è sempre stato un Assange o uno Snowden (oggi cittadino russo grazie a Putin) a rivelare ogni sorta di schifezze. E gli scandali hanno conseguenze, nelle democrazie. Viceversa, Putin può avvelenare un suo avversario sul suolo inglese, negare tutto, e rimanere al potere molti anni dopo aver commesso un assassinio.

 

nord stream

Quale vantaggio avrebbe la Russia a sabotare Nord Stream? Al momento ci sono tre ipotesi. La prima descrive l’attentato come l’ennesimo gesto teso a generareinsicurezza sui mercati dell’energia, a far salire i prezzi, per danneggiare gli europei e aumentare la pressione politica a cui Mosca li sottopone con le sue sanzioni.

 

La reazione della Borsa di Amsterdam, che determina le bollette della luce di tanti utenti europei, andrebbe in quella direzione. Una seconda ipotesi è l’avvertimento. L’attentato di ieri ha colpito una infrastruttura russa, certo, ma chi lo ha fatto ieri, domani potrebbe colpire altrove.

 

manuela schwesig nord stream 2

La capacità tecnica di orchestrare tre esplosioni sottomarine in una zona che dovrebbe essere sorvegliatissima dalla Nato, fra le coste di due paesi membri (Germania e Danimarca) e di un futuro membro (Svezia), è un segnale di quanto siamo esposti e insicuri.

 

Chi ha fatto esplodere tre cariche a grande profondità lungo il gasdotto Nord Stream, in futuro potrebbe prendere di mira una infrastruttura più vitale: centrali elettriche o nucleari su territori Nato, per esempio.

 

Un terza ipotesi è quella di rendere irreversibile la torsione geostrategica della Russia verso Oriente. Mettere fuori uso Nord Stream significa colpire le speranze che un giorno si possano normalizzare i rapporti fra Mosca e l’Europa: chiunque sia a nutrire quella speranza. Se è stato Putin (e sottolineo il se: sto giocando con le illazioni) a volere quegli attentati, può essere un modo per indicare ai suoi che il futuro della Russia sarà per sempre centrato sui rapporti con la Cina (e l’India). Indietro non si torna. L’Occidente sarà nemico per sempre.

DOVE PASSA IL GASDOTTO Nord Stream 2

 

Questo può essere un messaggio contro eventuali «colombe», o aspiranti golpisti, in una fase in cui Putin affronta resistenze popolari contro la mobilitazione di massa e la sua guerra che rischia di diventare davvero impopolare. L’insieme di queste congetture punta verso uno scenario inquietante che alcuni esperti definiscono così: la Russia diventerà come l’Iran. Il paragone è con il ruolo del regime degli ayatollah nel sostenere varie offensive terroristiche – dichiarate o meno – contro i suoi vicini e contro gli interessi occidentali.

 

le vie del gas russo

Messa al bando dall’Occidente, sempre più isolata da noi, ma non priva di sostenitori in altre parti del mondo, la Russia di Putin potrebbe avviarsi a diventare un rogue State o Stato-canaglia, che fa dell’illegalità la sua cifra identitaria. In questo scenario ha un posto di rilievo la guerra ibrida: una guerra non dichiarata e asimmetrica contro l’Occidente, portata avanti con metodi a metà strada fra la guerra classica e il terrorismo. Già negli anni passati la Russia aveva intensificato i suoi cyber-attacchi.

 

nord stream 2

Gli attentati contro le nostre infrastrutture potrebbero rientrare in un nuovo capitolo di questa guerra ibrida. Che ha una caratteristica tipica: la deniability o «smentibilità», il fatto di poter gettare il sasso e nascondere la mano. Le fughe di gas metano al largo delle coste danesi tedesche svedesi, hanno le caratteristiche del «terrorismo ecologico» perché diffondono metano che contribuisce al cambiamento climatico.

 

putin schroeder

Rispetto alle vittime dell’invasione in Ucraina è poca cosa, ma per le opinioni pubbliche ambientaliste in Germania Danimarca e Svezia si tratta comunque di un nuovo motivo di allarme. La pista russa nelle esplosioni che hanno danneggiato Nord Stream può rivelarsi infondata. Ma la possibilità che la Russia si trasformi in un grande Iran, non va scartata dai nostri scenari futuri.

Gasdotto nord streamGasdotto nord stream NORD STREAM

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…