salvini savoini russia

CHI HA FREGATO SAVOINI? – È STATO UNO DEI TRE ITALIANI PRESENTI AL METROPOL A REGISTRARE L’AUDIO PUBBLICATO DA "BUZZFEED", CHE SAREBBE STATO DIFFUSO DAI RUSSI – LA GUARDIA DI FINANZA VUOLE FAR LUCE ANCHE SULLA CENA DELLA SERA PRIMA, A CUI AVREBBERO PARTECIPATO SALVINI, SAVOINI, FERLENGHI E… – VIDEO

 

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

Una foto del novembre 2016 tratta dal profilo Facebook di Claudio D’Amico con Salvini e Savoini

Sarebbe stato uno dei tre italiani presenti alla trattativa dello scorso 18 ottobre all'hotel Metropol a registrare l'audio al centro delle indagini della Procura di Milano sui presunti fondi russi alla Lega. Nel fascicolo sono indagati per corruzione internazionale Gianluca Savoini, il presidente leghista dell'Associazione Lombardia-Russia, l'avvocato Gianluca Meranda e l'ex consulente bancario Francesco Vannucci.

 

matteo salvini vladimir putin luigi di maio

La ricostruzione sulla registrazione e la diffusione dell'audio, al momento, è solo un'ipotesi di lavoro, sulla quale stanno lavorando i pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta, che ieri hanno depositato alcuni atti dell'inchiesta - quanto necessario per dare un quadro generale di una indagine andata avanti per cinque mesi sotto traccia - in vista dell'udienza davanti al Tribunale del riesame, prevista per il 5 settembre, per discutere del ricorso presentato degli indagati contro i sequestri avvenuti un paio di settimane fa.

vladimir putin e gianluca savoini

 

Qualora fosse vero che la conversazione su una fornitura di petrolio, che prevedeva una tangente per i burocrati di Mosca e fondi in nero per circa 65 milioni alla Lega, sia stata registrata da un italiano presente all'incontro - essendo la fonte segreta non si può escludere che la diffusione sia avvenuta per mano di un russo - il campo si restringe.

 

IL FILE AUDIO

l ipotesi di passaggio dei soldi dalla russia alla lega attraverso eni

Tra gli atti messi a disposizione dei legali, ci sono le trascrizioni della registrazione su quell'affare legato alla compravendita di petrolio, ma anche una relazione sulle modalità con cui è stato acquisito quel file audio di cui i tecnici hanno verificato l'autenticità e l'assenza di manomissioni.

 

MATTEO SALVINI E GIANLUCA SAVOINI A MOSCA NEL 2014

Da quanto emerge dall'informativa, è stato convocato al quarto piano del Palazzo di Giustizia uno dei due giornalisti che per primi hanno scritto della vicenda e lo scorso 18 ottobre si trovavano nel grande albergo moscovita ma, come loro stessi hanno raccontato, a debita distanza dal meeting. Dall'analisi di quella conversazione, oltre all'ipotesi che a fare la registrazione con un cellulare possa essere stato uno dei partecipanti italiani alla trattativa, i pm sono certi che ci siano state altre riunioni precedenti.

matteo salvini gianluca savoini a mosca

 

Inoltre hanno anche qualche indicazione su chi possano essere i tre russi, Andrey, Yuri e Jlia, presenti quella mattina nella hall dell'hotel. Se Jlia ritengono sia Jakunin, manager vicino a Vladimir Pligin, esponente di rilievo del partito di Putin Russia Unita, uno degli altri due è quasi certamente un funzionario pubblico.

 

LA ROGATORIA

GIANLUCA SAVOINI - FRANCESCO VANNUCCI - ALEKSANDR DUGIN

In attesa che parta la rogatoria per la Russia, gli investigatori della Gdf stanno analizzando il materiale sequestrato durante le perquisizioni. Vogliono fare luce anche su un'altra cena che si sarebbe invece tenuta la sera prima, sempre a Mosca, alla quale avrebbero partecipato, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini, lo stesso Savoini, il presidente di Confindustria Russia e manager Eni Ernesto Ferlenghi e Luca Picasso, direttore di Confindustria Russia, oltre a Claudio D'Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del leader della Lega. Ieri Salvini ha ironizzato su ulteriori fondi: «Non ho ancora finito di nascondere i rubli, dopo mi occupo del Marocco, buona caccia».

lorenzo fontana, marine le pen, matteo salvini, max ferrari e gianluca savoinimatteo salvini e gianluca savoini a villa abamelekMATTEO SALVINI E GIANLUCA SAVOINI A MOSCA NEL 2014salvini savoiniCLAUDIO DAMICO - MATTEO SALVINI - GIANLUCA SAVOINISAVOINI D AMICOsavoiniGIANLUCA SAVOINIsalvini savoinisalvini savoinisalvini savoini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…