nicola zingaretti

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORIERE - ANTONELLO OLIVIERI, IL TESORIERE DEL PD LAZIO CHE NEL 2008 ASSUNSE NICOLA ZINGARETTI COME DIRIGENTE POCO PRIMA DELL’ELEZIONE ALLA PROVINCIA DI ROMA, OGGI È IMPIEGATO NEGLI UFFICI DELLA GIUNTA DEL LAZIO. MA QUANTO GUADAGNA? E QUALI BENEFIT HA O HA AVUTO?

Pierangelo Maurizio per “La Verità”

 

nicola zingaretti

La vita e anche la politica sono spesso un intrico di incroci e coincidenze. La regola non viene meno nemmeno per la vicenda della pensione del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, in quanto dirigente «in aspettativa non retribuita» del Pd, a spese dei contribuenti.

 

Facoltà prevista dalla legge: per i lavoratori dipendenti privati o pubblici eletti che «sospendano» il rapporto di lavoro, oneri contributivi, assicurativi (Inail), tfr ecc. (sulla base dello stipendio che percepivano) li versa l'ente locale, per la Regione o il Parlamento nazionale ed europeo vengono loro accreditati i «contributi figurativi» a carico dell'Inps.

NICOLA ZINGARETTI

 

Il tesoriere del Pd Lazio, Antonio Olivieri, cioè il datore di lavoro che nel 2008 assunse Zingaretti come dirigente poco prima che fosse eletto alla Provincia, poco dopo è stato assunto dalla Regione Lazio, «comandato», trasferito dal Car-Centro agroalimentare, società partecipata con la Camera di commercio di Roma primo azionista e tra i soci la Regione Lazio stessa, la Provincia, banche.Ieri abbiamo cercato di ripercorrere la vicenda.

 

Nicola Zingaretti già impiegato del Pds dal 1993, diventato segretario laziale del partito nel 2007, il 15 febbraio 2008 il Comitato provvisorio Partito democratico del Lazio (dopo Pd Unione regionale del Lazio) lo assume come dirigente «a tempo indeterminato». Incarico che «sospende» il 30 aprile: eletto presidente della Provincia di Roma si mette «in aspettativa non retribuita».

luca nicola zingaretti

 

Il tesoriere del nascente Pd, Antonio Olivieri, comunica agli uffici provinciali che effettivamente Zingaretti è stato assunto con busta paga di 8.348 euro lordi al mese. Palazzo Valentini rimborsa al partito gli oneri previdenziali (un'aliquota del 35,7% sullo stipendio dichiarato) per una cifra complessiva che si aggira sui 180.000 euro da maggio 2008 fino a dicembre 2012. Fine del primo tempo.

 

E veniamo al secondo tempo (fine prevista nel 2023). Ieri tramite il suo portavoce Nicola Zingaretti - e gliene va dato atto - ha confermato la ricostruzione della Verità, cioè di essere stato assunto quale dirigente dal nascente Pd nel 2008 e tuttora, quale «dipendente in aspettativa non retribuita», di godere dei «contributi figurativi» dell'Inps.

 

NICOLA ZINGARETTI

Complessivamente è stato retribuito dal partito per circa 150 giorni ma a fine mandato (2023) avrà maturato contributi «da dirigente» per 15 anni. Olivieri avrebbe continuato ad essere il suo «datore» di lavoro, visto che ha firmato i bilanci del Pd Lazio fino al 2018.Ma seguiamo le orme di Antonio Olivieri, classe 1955, il «datore di lavoro» che ha assunto Zingaretti e attualmente presidente della commissione di garanzia del partito regionale.

 

Funzionario «categoria D» del Car Gest srl, il Centro agroalimentare di Guidonia che ha sostituito i vecchi mercati generali, società di diritto pubblico (ai cui dipendenti si applica però il contratto privatistico: particolare non di poco conto) partecipata dagli enti locali, sbarca prima del suo «dipendente» alla Pisana. Dal settembre 2010 passa dal Car «in comando» al gruppo consiliare del Pd alla Regione, trasferimento che può essere rinnovato.

NICOLA ZINGARETTI DIMISSIONARIO IN VERSIONE DAFT PUNK

 

Si capisce di più dalla «determina dirigenziale» con cui, su richiesta dell'allora capogruppo del Partito democratico, il «comando» del tesoriere del partito in Regione viene prolungato anche per tutto il 2012.

 

In questo caso viene anche esplicitata la retribuzione di 86.600 euro lordi l'anno: non male.Quando il suo «dipendente del Pd in aspettativa» Nicola Zingaretti diventa governatore però ci deve essere stato tutt' al più il tempo di un saluto per i corridoi, massimo un caffè. Nic viene eletto il 12 marzo 2013. Antonio Olivieri termina il suo «comando» in Regione il 25 marzo (per il momento).Olivieri tuttavia ritorna in «comando» alla Regione a marzo del 2016 e questa volta proprio nella giunta. No, non a fianco di Zingaretti governatore.

alessio damato nicola zingaretti

 

Ma alla segreteria dell'assessore ai Rifiuti. La permanenza del tesoriere del Pd Lazio alla Pisana si è conclusa il 31 marzo 2018. Le relative «determine» rinvenibili sul sito della Regione Lazio fanno riferimento al rimborso «in quota parte» al Car per stipendi e oneri: in tutti questi anni alla Pisana Antonio Olivieri, salvo errori, sarebbe costato 413.000 euro.Anche qui, come per la futura pensione di Zingaretti, tutto secondo norme e regole richiamate nelle «determine» regionali.

 

nicola zingarretti parasol capalbio FOTO ENZO RUSSO

Ma ancora una volta si tratta di una questione di opportunità. Prima domanda: il tesoriere del Pd Lazio che ha assunto Zinga ha avuto un vantaggio economico da questi passaggi da Car a Regione? E, come per la contribuzione figurativa del governatore e dei politici eletti, non sarebbe il caso di pubblicare anche gli stipendi dei «comandati», tanto più per chi ha incarichi pubblici di partito? Da ultimo - lo vediamo meglio nell'articolo sotto - sulla questione generale dei «comandi» è però calata la mannaia della Corte dei conti e della Corte costituzionale.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...