vertice europeo conte merkel macron sanchez von der leyen

A CHI VA IN CULO ‘STO RECOVERY? - LE TELEFONATE TRA CONTE E MATTARELLA - LO SBROCCO AGLI OLANDESI: “IL MIO PAESE HA UNA SUA DIGNITÀ. C'È UN LIMITE CHE NON VA SUPERATO” - LE CHIACCHIERATE NOTTURNE DI “GIUSEPPI” CON MACRON E MERKEL - I RISCHI SUI TEMPI LUNGHI DELLE EROGAZIONI - LO SPREAD APRE IN CALO A 155 PUNTI, L’EURO AI MASSIMI DA MARZO - RUTTE CONTENTO PER IL ''SUPER FRENO DI EMERGENZA'' CHE POTRA' STOPPARE I FONDI AI PAESI INDISCIPLINATI...

VERTICE UE: RUTTE, BENE BOZZA 'SUPER FRENO EMERGENZA'

 (ANSA) - "Ora c'è un ottimo testo di bozza" sul meccanismo del super freno d'emergenza, che riguarda la governance del Recovery Fund, e quindi il tema dell'attuazione dei piani nazionali delle riforme, "che ritengo stia lentamente guadagnando consenso". Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte a margine dei lavori del Consiglio europeo. "Sono davvero contento, perché questa è stata una condizione cruciale per noi - ha aggiunto - per essere in grado di costruire quel bilanciamento" tra prestiti e sovvenzioni.

 

VERTICE UE: SPREAD BTP/BUND APRE IN CALO A 155 PUNTI

VERTICE EUROPEO CONTE MERKEL MACRON SANCHEZ VON DER LEYEN

 (ANSA) - Apertura in calo per lo spread fra Btp e Bund mentre appare nella fase finale il Vertice Ue sul Quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund, dopo giorni di trattative senza sosta. Il differenziale segna 155 punti contro i 161 della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è pari all'1,122%.

 

VERTICE UE: EURO AI MASSIMI DA MARZO SU ATTESE ACCORDO

 (ANSA) - Le attese per un accordo al Vertice Ue sul Quadro finanziario pluriennale e il Recovery fund, dopo giorni di consultazioni senza sosta, spingono le quotazioni dell'euro ai massimi degli ultimi quattro mesi. La moneta unica europea sale dello 0,3% a 1,1465 dollari, tornando così ai livelli di marzo.

VERTICE UE CONTE RUTTE MERKEL MICHEL MACRON

 

I RISCHI DI UN SUCCESSO A METÀ E IL PREMIER SENTE MATTARELLA

Marco Conti per “il Messaggero”

 

Prima lo scontro sulla governance del Recovery fund e ieri la richiesta, avanzata dai frugali, di una corposa sforbiciata alla sua dotazione che dovrebbe passare dai 500 miliardi a 350. Ovvero 25 miliardi in meno solo per l'Italia. Un taglio drastico e un pacchetto di condizionalità di accesso ai fondi che per Giuseppe Conte è forse meglio di un rinvio, ma che segnerebbe una mezza sconfitta rispetto alle attese. Potenza del sovranismo in salsa olandese che sfida gli altri sovranismi. Persino quello dell'ungherese Orban che si schiera con l'Italia mentre Conte incontra proprio la pattuglia dei falchi del Nord Europa composta da Olanda, Danimarca, Austria, Svezia e Finlandia.

 

conte rutte merkel ursula

I TAPPETI

«Se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più», sostiene il premier italiano incontrando i colleghi che con i loro no rischiano di affossare il summit, l'unione e il mercato unico. Le parole più dure sono però rivolte all'olandese Rutte, che guida un paese divenuto una sorta di paradiso fiscale dentro l'Europa: «Vi state illudendo che la partita non vi riguardi - lo attacca Conte - ma se lasciamo che il mercato unico venga distrutto, tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti ai cittadini europei».

 

conte rutte

Un attacco diretto che la dice lunga sul clima che si respira, dopo tre giorni di vertice, nel Palazzo Europa. Tutti sono convinti che si debba trovare un accordo, ma nessuno molla la presa e l'incubo del flop assedia il presidente del Consiglio italiano che, mentre duella con Rutte su chi dovrà vistare i piani di spesa, vede assottigliarsi anche la dotazione del fondo. «Tocca a noi difendere la Commissione e il Parlamento europeo», sostiene il premier che sulla dotazione complessiva del Recovery ha al suo fianco Francia e Germania che non vogliono scendere sotto i 400 miliardi.

 

conte rutte

«Continua il negoziato. Da una parte la stragrande maggioranza dei Paesi - compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia - che difendono le istituzioni europee e dall'altra pochi Paesi, detti frugali», scrive Conte poco prima della riunione plenaria convocata per le 12 e slittata a tarda sera. «Il mio Paese ha una sua dignità. C è un limite che non va superato», esordisce Conte al tavolo dei 27 che consumano la cena prima di riprendere la plenaria. «Sono giorni che si continua a trattare al ribasso. Inizia a venire il sospetto che non si voglia rendere effettivo uno strumento che è nell'interesse di tutti».

 

L'accordo però non c'è nè sulla dotazione del fondo, nè sui meccanismi autorizzativi dei piani di spesa, nè sullo stato di diritto, argomento che i frugali usano per dare digntà al loro no. I paesi mediterranei, con in testa l'Italia, sono pronti a ricorrere alla giustizia europea se Commissione e Parlamento dovessero essere spogliati delle rispettive prerogative. Ed è forse per questo che nel pomeriggio gli sherpa italiani e quelli olandesi cercano un compromesso supportati dagli esperti giuridici della commissione.

 

CONTE E RUTTE

Al terzo giorno di negoziato Conte arriva dopo una nuova chiacchierata notturna, al bar dell'albergo che li ospita, con Angela Merkel e Emmanuel Macron. A un certo punto si unisce anche la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen che lo saluta chiamandolo per nome anche se è proprio la Commissione a latitare in una trattativa che rischia di ridimensionarla fortemente qualora dovesse passare la linea olandese che vuole un via libera all'unanimità del Consiglio Ue sui piani di spesa. Nel frattempo da Roma arrivano messaggi di sostegno della maggioranza e dalla parte più europeista dell'opposizione (Forza Italia).

 

conte mattarella

Conte informa della trattativa anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma con il passare delle ore prende sempre più consistenza l'ipotesi di una lunga notturna alla quale Conte è ormai allenato. Riunione fiume con l'incubo del rinvio ad altro vertice e la reazione dei mercati. Conte non può però cedere su tutti i fronti e tradire le aspettative della vigilia smentendo una narrazione che per settimane ha puntato tutto sui Recovery Fund proprio per scacciare l'incubo del Mes che, con il passare delle ore e lo spettro del fallimento, si concretizza.

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT