beppe grillo luigi di maio alessandro di battista

CINQUESTELLE CADENTI - ALL’APPUNTAMENTO ANNUALE DEL MOVIMENTO, “L'ITALIA A CINQUE STELLE”, CHE SI TERRÀ A NAPOLI MANCHERÀ BEPPE GRILLO (PER LA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDA IL FIGLIO ACCUSATO DI STUPRO) - ASSENTI ANCHE BARBARA LEZZI E GIULIA GRILLO, DUE EX MINISTRE SILURATE DAL CONTE BIS - FUORI ANCHE PARAGONE, CHE RIMPIANGE L’ALLEANZA CON LA LEGA - E NON CI SARÀ DI BATTISTA, UFFICIALMENTE PER MOTIVI PERSONALI…

Edda Guerrini per “Libero quotidiano”

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

Nonostante il punto segnato con l'approvazione plebiscitaria del taglio dei parlamentari - o forse anche a causa di questo - non c'è pace nel Movimento Cinque Stelle. Tensioni, insofferenza, malumori che segnano la vigilia dell' appuntamento annuale del Movimento, l'Italia a Cinque Stelle, che si terrà sabato e domenica a Napoli. Ma quest' anno il clima di festa rischia di essere compromesso. Il fallimento dell' alleanza con la Lega, l'accordo - mal digerito da tanti - con il Pd, le critiche al capo politico, le esclusioni da questo o quel ministero, sono un mix che si farà sentire. Il primo segnale arriva con alcune eccellenti assenze.

 

beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale

Non ci sarà Beppe Grillo, il fondatore, il garante, l' inventore del Movimento. Si dice per la vicenda giudiziaria che coinvolge il figlio, ma non si può escludere che nella scelta conti anche la distanza rispetto agli attuali vertici, le critiche emerse quest' estate, alla maniera di Grillo. Ma il Garante non è l' unico a mancare l' appuntamento.

 

Alla Woodstock grillina non ci sarà l' ex ministra della Salute Giulia Grillo, così come mancheranno un' altra ministra del primo governo Conte, la senatrice, e volto storico del Movimento, Barbara Lezzi - ieri protagonista di un post al vetriolo contro Luigi Di Maio. «A Napoli? Non ne ho proprio voglia», ha detto all' Adnkronos Lezzi, «non è dissenso il mio, ma assenza di entusiasmo».

 

Giulia Grillo

«POCO ENTUSIASMO»

E non ci sarà Gianluigi Paragone, giornalista e senatore, che non ha mai nascosto le sue critiche rispetto al Conte bis e che lo scorso anno, al Circo Massimo, era stato uno dei protagonisti del palco di Italia 5 Stelle. Era uno dei pontieri con la Lega. Ma ora che la stagione è cambiata, anche Paragone non va.

 

«Cosa vado a dire a Napoli», risponde all' Adnkronos, «che sono contrario su tutto? Abbiamo fatto un governo col Pd, cosa posso raccontare io a Italia 5 Stelle? È ovvio che me ne starò a casa mia». E non ci sarà Alessandro Di Battista, anche se per motivi personali. Alla Camera, in Transatlantico, Francesco D' Uva, capogruppo ancora per poche ore, minimizza: le assenze a Italia a 5 Stelle? «Mi dispiace per loro, io ci sarò».

 

barbara lezzi

Lezzi dice che non viene per mancanza di entusiasmo? «Venissero, che l' entusiasmo lì si ritrova». Al di là delle defezioni in vista di sabato, restano i soliti malumori nei gruppi parlamentari. Che non sono affatto svaniti, anzi, con l' approvazione quasi unanime della riforma costituzionale. I critici, rigorosamente anonimi, tengono a precisare, però, che non sono dissidenti o complottardi. Il bersaglio, il problema, è uno solo: il capo politico.

 

«Non ci sono ribelli. Nessuna cospirazione, ma l' unico modo per Luigi Di Maio di tenere unito il Movimento è coinvolgere di più il gruppo dei parlamentari, altrimenti c' è chi se ne andrà. Ora non è più come prima, la gente si incontra di più, perché dopo un anno ci conosciamo, e parliamo. Anche di politica».

 

DI MAIO CONTESTATO

Per esempio, il giudizio sulla «giornata storica», come Di Maio ha definito il giorno, martedì, in cui si è concluso l' iter della riforma che tagliai parlamentari, è, a microfoni spenti, molto controverso. C'è chi non manca di notare che l' 80% dei deputati ha votato a favore, ma solo per disciplina di partito, non per convinzione. In tanti notano che il Parlamento è già stato troppo svilito e non regge la questione del risparmio dei costi che non incideranno su quanto entrerà nelle tasche dei cittadini.

VIRGINIA SABA E LUIGI DI MAIO ALLE CASCATE DELLE MARMORE

 

E poi, dice qualcun altro, siamo sicuri che la riduzione degli eletti interessi così tanto gli italiani? Il contesto era tale, però, che nessuno se l' è sentita di votare contro. «Si rischiava di essere additato come il difensore della Casta». Ragionamento a cui se n' è aggiunto un altro: la paura di mettere in difficoltà il Movimento.

 

Il bersaglio, in ogni caso, è più generale: la linea politica, le nomine calate dall' alto, alcune scelte. Per esempio, c' è chi critica il disegno di legge sull rimpatrio dei migranti: perché Di Maio non ha parlato con i gruppi prima di assumere una decisione? O quello che contiene le norme sull' Ilva. Altro motivo di contrasti sono le elezioni dei capigruppo di Camera e Senato. Ieri sono cominciate le votazioni: fumata nera in entrambe le Camere.

luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari

 

Di Maio, per calmare le acque, prova ad accelerare sulla riorganizzazione interna e sulla nascita del team del futuro che introduce la figura dei facilitatori - 12 a livello nazionale - dei referenti sul territorio. Un percorso iniziato prima dell' estate, poi interrotto con la crisi di governo. Il ministro degli Esteri annuncerà alcune novità su questo piano a Napoli. Nella speranza che basti a fermare il fuoco, che per ora brucia sotto le ceneri.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...