mattarella salvini di maio

COL FIATO SUL COLLE – MATTARELLA NON SI PRONUNCIA UFFICIALMENTE MA È “MOLTO PREOCCUPATO” DALLA SVOLTA ANTI-EUROPEA DEI 5 STELLE DOPO IL CASINO DELLA LETTERA DI TRIA – LUIGINO TEME CHE IL MINISTRO DELL’ECONOMIA STIA PER SALIRE SUL CARROCCIO DEL VINCITORE – LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE: “ABBIAMO COMINCIATO L’ANALISI DELLA LETTERA E MERCOLEDÌ PROSSIMO…”

PORTAVOCE UE,ANALIZZIAMO LETTERA

sergio mattarella luigi di maio

(ANSA) - La Commissione Ue ha ricevuto la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi sul debito, e ne ha cominciato l'analisi. Lo fa sapere un portavoce della Commissione, specificando che le conclusioni sul contenuto "finiranno nell'analisi complessiva" del bilancio italiano, ovvero il rapporto sul debito, che sarà pubblicato mercoledì prossimo assieme alla raccomandazioni economiche.

 

COLLE «MOLTO PREOCCUPATO» E ORA DI MAIO VEDE IL VOTO

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

Dal Quirinale, ufficialmente, non filtra neppure un sospiro. Ma di fronte al caos innescato dalla lite sulla lettera a Bruxelles tra Luigi Di Maio da una parte e Matteo Salvini e Giovanni Tria dall' altra e davanti alla svolta anti-Bruxelles dei 5Stelle, chi ha parlato con Sergio Mattarella lo descrive «molto preoccupato» ed «esterrefatto».

 

TRIA E MOSCOVICI

I rapporti con l' Unione europea - a maggior ragione con il debito alle stelle, i vincoli di bilancio in gran parte sforati e lo spread schizzato a un passo da quota 300 - sono ritenuti dal capo dello Stato estremamente delicati. Per questo, raccontano, Mattarella si augura che finisca al più presto la fase post-elettorale e che avvenga quanto prima un chiarimento nel governo giallo-verde. Perché serve «responsabilità». E perché vanno affrontati al più presto i problemi degli italiani, a cominciare dall' economia che ristagna. In più, a giudizio del capo dello Stato, è indispensabile un' interlocuzione adeguata e seria con l' Unione europea.

 

matteo salvini giovanni tria

Esattamente ciò che non è avvenuto ieri. Fiutata l' aria di elezioni e preparando la possibile nuova campagna elettorale, Di Maio di colpo smette i panni del moderato. Supera a destra Salvini, che non apprezza affatto il nuovo No scandito dai Cinquestelle in giornata e viene descritto «molto irritato». Di Maio detta parole che contraddicono in modo netto quelle pronunciate fino alla batosta elettorale del 26 maggio.

 

Così, mentre i suoi fanno sapere che la flat tax «si può fare anche in deficit», spingendo lo spread a quota 293, il leader 5Stelle mette a verbale: «Basta austerità, basta tagli e politiche lacrime e sangue. Al governo Monti non si torna».

matteo salvini giovanni tria 1

 

A innescare la svolta di Di Maio c' è anche la convinzione - dopo la diffusione della bozza della lettera (poi smentita) di risposta a Bruxelles dove si diceva che i risparmi derivanti da Reddito di cittadinanza e quota 100 sarebbero andati alla riduzione del debito - che «Tria è corso a vendersi a Salvini». Concetto ribadito, con toni leggermente più pacati dal viceministro all' Economia Laura Castelli: «Ciò che è accaduto è inaccettabile, giovedì Tria si è visto con Salvini e insieme hanno scritto la lettera».

 

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

Vero? Di certo c' è che poco dopo, in commissione Bilancio della Camera, il viceministro leghista Massimo Garavaglia dice più o meno ciò che Tria aveva scritto nella bozza della lettera: «I risparmi del reddito di cittadinanza, si parla di un miliardo, sono da maneggiare con cura. L' intenzione del governo è di utilizzarli per ridurre le pendenze che abbiamo con l' Europa, rispondendo correttamente alla lettera della Commissione». Spiegazione di un economista del Carroccio: «Non è una scelta, è scritto nella legge di stabilità che eventuali risparmi derivanti da una minore diffusione del Reddito e di quota 100 vadano a ridurre il debito».

 

laura castelli 1

Di Maio e la Castelli non possono non saperlo. Però decidono di andare ugualmente all' attacco contro Tria e Salvini. Il capo grillino alle sei di sera sollecita un «vertice immediato», sostenendo di «non aver ancora avuto il piacere di leggere la lettera». Poi, il leader 5Stelle lancia gli strali contro «l' austerità». Garantisce: «Non ci sarà «alcun taglio al Reddito e a quota 100». Soprattutto conia slogan adatti a una nuova campagna elettorale: «La missiva preparata da Tria e Salvini non la conosco, però sicuramente noi non tagliamo le spese sociali». Concetto arricchito da una nota pentastellata che suona come una sorta di programma elettorale poveri contro ricchi, tutela dei deboli a dispetto dei più forti: «Siamo sicuri che la Lega non voglia tagliare il welfare per finanziare la flat tax. Veniamo da anni di politiche di austerità che hanno scaricato sulle fasce più deboli i costi della crisi tramite la riduzione dello Stato sociale. Quell' epoca per noi è chiusa e archiviata».

 

LO PSICODRAMMA

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

Scatta un carosello di telefonate. Di Maio chiede e ottiene da Tria di smentire la lettera. Cosa che avviene poco dopo: «La missiva diffusa non corrisponde alla realtà». E Conte offre sponda, facendo sapere alle sette di sera che «la lettera anticipata agli organi di informazione non è quella che in questo momento sto visionando e devo ancora approvare». Parte la caccia alla presunta talpa: c' è chi sostiene sia stata proprio la Castelli per poter così bruciare la missiva.

 

Di sicuro, c' è solo che il vertice non viene celebrato: Salvini è in campagna elettorale ad Aversa. E quando gli viene chiesto di tornare si fa una risata: «Quale vertice?!

» «Però si è sentito con Conte e Di Maio e insieme hanno stabilito di togliere la parte con i tagli al welfare», fanno sapere da palazzo Chigi.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

A trovarsi più in imbarazzo è il premier che, per gioco forza, deve ascoltare le preoccupazioni del Quirinale. Conte, appena i 5Stelle hanno adombrato la possibilità di varare la flat tax in deficit, ha confidato: «Il sistema non reggerebbe e questo atteggiamento precluderebbe ogni dialogo costruttivo con la Commissione. Qui si rischiano davvero la procedura d' infrazione e nuove tempeste finanziarie». La stessa ragione per cui pure la Lega non ha intenzione di varare la tassa piatta accumulando nuovo deficit: il programma di Salvini, elaborato da Garavaglia, prevede un esborso di 10-12 miliardi, in gran parte coperto con la riforma delle detrazioni ed esenzioni e dalla trasformazione del bonus da 80 euro (costo 10 miliardi) in un taglio fiscale.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...