sergei lavrov mario draghi giuseppe brindisi

COME DAGO-ANTICIPATO, DURANTE LA CONFERENZA STAMPA SUL DECRETO AIUTI, MARIO DRAGHI HA TUONATO CONTRO L’INTERVISTA DI GIUSEPPE BRINDISI AL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV: “LUI VIVE IN UN PAESE DOVE NON C’È LIBERTÀ D’ESPRESSIONE, L’ITALIA INVECE GLI PERMETTE DI ESPRIMERE LE SUE OPINIONI, ANCHE SE FALSE E ABERRANTI. È STATO UN COMIZIO SENZA CONTRADDITTORIO E NON PER DUE MINUTI. INSOMMA, NON È UN GRANCHÉ. ANCHE PROFESSIONALMENTE, FA VENIRE IN MENTE STRANE IDEE”. COSA INTENDE CON “STRANE IDEE”? BERLUSCONI? SALVINI? QUALCUNO DIETRO AL “BANANA”, A SUA INSAPUTA?

 

 

1 - DRAGHI SUL "COMIZIO" DI LAVROV: "FRASI ABERRANTI E OSCENE"

Estratto da www.repubblica.it

 

mario draghi 1

"Prima di tutto parliamo di un Paese dove c'è libertà di espressione, e il ministro Lavrov appartiene a un Paese dove non c'è libertà di espressione. In Italia c'è libertà di esprimere le opinioni, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena".

 

E ancora: "La televisione trasmette liberamente queste opinioni" ma "in realtà" quello di Lavrov "è stato un comizio. Ci si deve chiedere" se è giusto "accettare di invitare una persona che chiede di essere intervistata senza nessun contraddittorio. Non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee".

 

mario draghi giancarlo giorgetti

 

 

 

2 - «SUL CAROVITA MISURE ECCEZIONALI AIUTI PER 28 MILIONI DI ITALIANI»

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

           

La conferenza stampa inizia alle nove della sera. Mario Draghi prende posto al centro fra Cingolani, Franco, Giorgetti, Giovannini e Orlando e subito si scusa perché «siamo sei maschietti, manca la ministra Messa che è stata avvertita tardi».

sergey lavrov a zona bianca

 

Il premier rivendica la bontà di un decreto che vale 14 miliardi oltre ai 15 già stanziati ed elargisce un bonus di 200 euro una tantum per 28 milioni di lavoratori e pensionati. «Senza ricorrere a scostamento di bilancio». È questo, sottolinea Draghi, «il senso del governo stesso», perché affronta il caro vita, sostiene le imprese e le famiglie più deboli e contiene la frenata della ripresa economica.

 

PUTIN BERLUSCONI

«Il comizio di Lavrov»

Riforme nel campo delle rinnovabili, semplificazioni, liberalizzazioni, per accelerare la transizione ecologica e rendere il Paese «più indipendente dal gas russo». Ma è solo l'incipit di un'ora di confronto con la stampa in cui Draghi fa capire quanto lo abbia fatto infuriare l'intervista andata in onda su Rete4 al ministro degli Esteri russo: «Lavrov vive in un Paese dove non c'è libertà di espressione - va giù duro il premier -. L'Italia invece permette al ministro Lavrov di esprimere le sue opinioni, anche se false e aberranti. La parte su Hitler poi è davvero oscena. È stato un comizio senza contraddittorio e non per due minuti. Insomma, non è un granché. Anche professionalmente, fa venire in mente strane idee».

mario draghi

 

Il presidente è preoccupato per il momento di «incertezza molto forte» e vuole dare un segno di vicinanza a tutti gli italiani, vuole spiegare che senza questa «azione eccezionale» messa in campo dall'esecutivo, l'economia si indebolirebbe in modo strutturale e la povertà aumenterebbe. L'Italia è in recessione? Non ancora. Ma il rallentamento c'è, ammette Draghi.

 

Ringrazia i sindacati «per il contributo costruttivo e fattivo», trova per un minuto il sorriso illustrando i dati «molto positivi e inattesi» sull'aumento degli occupati anche a tempo indeterminato, poi spiega il decreto: il rinnovo del taglio delle accise sui carburanti, l'estensione dei crediti di imposta per le imprese energivore, la creazione di un fondo per le aziende che stanno più soffrendo i danni della guerra. E l'aumento al 25% della tassa sui profitti accumulati dalle aziende nel campo dell'energia, da Eni a Enel. «Il governo - chiude Draghi - resta pronto a tutti gli interventi che dovessero essere necessari nel caso di un peggioramento della congiuntura».

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2

 

Le risposte ai leader

Quando la portavoce Paola Ansuini passa la parola ai giornalisti, l'attenzione si sposta sulla guerra. Conte pretende (ha detto proprio così) che Draghi «si esprima contro l'escalation militare» e Letta si aspetta che il premier il 10 maggio alla Casa Bianca sia «molto chiaro» con Biden sull'esistenza di una leadership europea della crisi.

 

SILVIO BERLUSCONI E VLADIMIR PUTIN COL LIBRO DI Giancarlo Lehner

Qui il premier alza il tono della voce e, per stoppare i dubbi che agitano M5S, Lega, Forza Italia e Pd, riafferma l'appartenenza dell'Italia alla sicurezza atlantica: «Noi cerchiamo la pace. Non c'è nessun appiattimento sugli Stati Uniti e non c'è bisogno di riposizionare niente». E poi, con forza crescente: «Nessuno di noi vuole una escalation, questo dirò al presidente Biden. Ma nessuno di noi vuole abbandonare l'Ucraina. Se l'Ucraina non si difende non avremo la pace, ma la schiavitù di un Paese sovrano.

 

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 1

Non credo che nessuno in Italia voglia questo». Per essere ancora più chiaro Draghi rilegge quel che disse in Aula nel giorno della fiducia, il 17 febbraio 2021 («Questo governo nasce nel solco della Ue, della Nato e delle grandi democrazie occidentali»), quindi, dopo aver scandito che la lealtà agli alleati «non è in discussione, non è in discussione!», conferma l'arrivo di un terzo provvedimento con gli aiuti militari all'Ucraina: «C'è un decreto interministeriale che prevede l'invio di nuove armi. Non so però quali».

cingolani franco draghi giorgetti giovannini orlando

 

Sostegno alle famiglie

Si torna sull'economia. Lo spread è aumentato? «Io non sono lo scudo contro qualunque vento, sono umano». La politica dei prossimi mesi? «Sta nel sostegno dell'economia delle imprese colpite dalla crisi energetica e dalle famiglie povere e queste non sono parole». Il tetto al prezzo del gas? «Non ci arrendiamo, occorre essere sostenuti dall'Europa». Ed è vero che l'Italia potrebbe pagare il gas russo in rubli?

 

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 7

No, non è vero, «sarebbe una violazione contrattuale», ma è «molto importante che la Commissione europea esprima un parere legale chiaro, è l'unico modo di tenerci tutti uniti».

 

 

Quanto ai 5 Stelle che si sono smarcati astenendosi in Consiglio dei ministri perché contrari al termovalorizzatore di Roma - raccontano che Di Maio si sia scusato - Draghi risponde freddo: «Siamo rimasti un pochino dispiaciuti, mi auguro non abbia conseguenze particolari che si traducano in fibrillazioni generalizzate. È un disaccordo che cercheremo di superare in qualche modo».

 

 

 

 

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 6

Articoli correlati

COME E RIUSCITA A RETE4 L'IMPRESA DI INTERVISTARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO? DAGONOTA-E DRAGHI

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO