massimo cacciari luigi di maio nicola zingaretti mario draghi

COME FARE POLITICA, E BENE, SENZA I PARTITI – CACCIARI AL MASSIMO: “SE I CONTE 1 E CONTE 2 ERANO GOVERNI ULTRA-POLITICI, NON SAREBBE PROPRIO IL CASO DI DIRE: D'ORA IN POI SOLO GOVERNI NON POLITICI?! ERANO DEI "TECNICI COMPETENTI" I DI MAIO E COMPAGNIA? SI È DIMENTICATO, DOPO TRENT'ANNI DI DEMAGOGIE E POPULISMI, NON CERTO SOLO APPANNAGGIO DELLE DESTRE, ANCHE L'ABC DI COSA SIA VERA POLITICA. NON NE È MAI ESISTITA UNA CHE NON AVESSE, AL SUO INTERNO, REALI COMPETENZE - CHE COSA POTRÀ FARE IL GOVERNO DRAGHI?”

massimo cacciari (1)

Massimo Cacciari per “La Stampa”

 

Pudore è morto. Eccoci fuori dal Palazzo, dopo che al suo interno si sono consumati invano tutti i riti possibili, a predicare al successore, che null' altro è se non il testimone indubitabile dei nostri fallimenti, che il suo governo, sia chiaro, deve essere politico, si badi politico, poiché politici sono tutti i problemi che dovrà affrontare (e che noi non siamo stati in grado neanche di sfiorare), politica la crisi, e via politicando.

 

Dunque, ci sbagliavamo, prima non era un governo politico. Erano dei "tecnici competenti" i Di Maio e compagnia, e ora finalmente occorrerà cambiar registro.

 

mario draghi al quirinale 1

Ma se invece i Conte 1 e Conte 2 erano governi ultra-politici, come forse ai più sono apparsi, non sarebbe proprio il caso di dire: d' ora in poi solo governi non politici?! La realtà è che l' impotenza riformatrice di tutti i governi che si stanno succedendo in questo Paese da ormai un trentennio, nel tentativo sempre più vano di mascherare una crisi di sistema, sta producendo una vera e propria confusione mentale, un radicale fraintendimento di lessici e categorie, un imbarbarimento di idee.

 

di maio conte

Che cosa significa questa ridicola distinzione tra politica e competenza?

Si è dimenticato, dopo trent' anni di demagogie e populismi, non certo solo appannaggio delle destre, anche l' Abc di cosa sia vera politica. Non ne è mai esistita una che non avesse, al suo interno, reali competenze. Come scienza e tecnica formano un' unità del mondo moderno, così politica e competenza.

 

conte zingaretti

Non nella stessa persona, ma nell' organizzazione di cui il politico, anche il capo politico, è espressione. Senza competenza il progetto politico mancherà sempre di fondamento, sarà comunque irrealistico, destinato a trasformarsi in un cumulo di promesse, di vacui dover-essere, di appelli populistici.

 

Avere visione politica non significa sognare - come ora chiedere a Draghi la flat tax nel pieno di questa crisi finanziaria-, ma commisurare i propri fini alla situazione concreta. Non esiste politica che sia mera amministrazione dell' esistente. Un governo puramente tecnico è come l' araba fenice. Esiste invece, purtroppo, politica incompetente - e questa produce i peggiori disastri.

MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI

 

Il governo Draghi sarà perciò politico per forza. A meno che, tra i nostri eroi, politico non significhi altro che partitico (e allora occorrerebbe chiedere di grazia dove esista da noi oggi qualcosa che somigli alla forma di un partito). Se Draghi avesse in mente un governo che pasticcia tra i due termini incontrerebbe inevitabilmente dei bei problemi.

 

mario draghi al quirinale

Non per il suo inizio - che una maggioranza la troverà di sicuro, poiché nessuno vorrà costringere Mattarella a un attacco alle forze parlamentari del tipo di quello memorabile di Napolitano quando venne costretto al secondo mandato -, ma nel proseguo della legislatura. Metter dentro capi o sotto-capi di tutti i partiti che votano la fiducia?

meme di draghi col libro di casalino

 

Come potrebbe reggere una maggioranza simile? Non ci sono affatto le condizioni per un' esperienza come quella di Ciampi, e neanche per una riedizione di Monti (entrambe, peraltro, finite non proprio brillantemente). Se Draghi vorrà avere una maggioranza ampia, ma poi poter anche lavorare, dovrà, io penso, costituire una squadra di governo senza rappresentanti espliciti dei partiti.

 

Sergio Mattarella a colloquio con il presidente emerito Giorgio Napolitano

Il che non significa affatto, come abbiamo cercato di spiegare, "non politico". Spero che il cattivo senso comune tipico della nostra patria, complice delle sue disgrazie, per cui il miglior politico è colui che nulla conosce al di fuori delle proprie buone o cattive intenzioni, sia in via di superamento, dopo le stupende prove che ha fornito.

 

mandraghi

Il problema concreto è: che cosa potrà fare il governo Draghi?

Chiedergli quelle riforme di sistema la cui mancata realizzazione ingessa il Paese da oltre una generazione è velleitario. Su questo sono le forze politiche che dovrebbero pronunciarsi: abbiamo tutte fallito, lo riconosciamo, il governo Draghi è l' espressione esplicita del nostro naufragio, ci impegniamo a riorganizzarci in vista della prossima legislatura, e questa volta non scherziamo: vogliamo sia davvero costituente.

mattarella dracarys

 

Ma che cosa chiedere oggi a Draghi (ammesso non voglia condannarsi da sé mettendo insieme al Pd, oltre a Berlusconi, magari anche la Lega giorgettiana)? Essenzialmente: un piano di utilizzo del Recovery Fund che permetta davvero di prevedere un ritmo di crescita tale da sostenere l' aumento del debito che con esso e con le altre manovre tutte a nostro carico andiamo a contrarre.

 

Questa è la missione fondamentale del governo Draghi. Ma essa presenta un aspetto tutto veramente politico: un piano di ristrutturazione e rilancio comporta di per se stesso un piano di distribuzione dei costi economici e sociali della crisi. La crisi sta moltiplicando diseguaglianze e iniquità di ogni genere.

 

giuseppe conte luigi di maio

Un Recovery Plan degno di tale nome dovrà combatterle. E allora non potrà che essere un piano di politiche fiscali, di distribuzione del reddito. Dovrà operare scelte e decidere sul terreno più proprio, difficile e delicato dell' azione politica.

 

Potrà farlo? Sì, io penso, con un forte appoggio europeo. E su questo già si porrà il più netto discrimine tra chi vorrà o non vorrà sostenerlo. Sarà bene che Draghi lo espliciti fin dal suo discorso di apertura, così da rendere impossibili spuri sostegni, che ne ricatterebbero l' azione successiva.

ivan draghi

 

La Lega ha votato contro le misure per la condivisione europea del debito che gli Stati contrarranno per la crisi-Covid; a settembre hanno cercato di bloccare le sanzioni contro Putin e quelle contro Lukashenko per le violente repressioni in Bielorussia; a dicembre si è astenuta sul voto di bilancio che sbloccava i 209 miliardi del Recovery Fund per l' Italia, al grido di "basta col denaro che stampa la Bce".

 

mattarella chiama draghi

Il nostro "popolo" dimentica con estrema facilità. Draghi su tali argomenti avrà senz' altro memoria da elefante. Mi auguro abbia altrettanta attenzione a sostegno di quella metà dei nostri concittadini che stanno pagando praticamente da soli il peso inaudito della crisi e per i quali non bastano i pannicelli caldi, quando arrivano, dei "ristori".

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO