mario pendinelli e marcello sorgi - quando c'erano i comunisti palmiro togliatti

COME SONO RIUSCITI I COMUNISTI A PRENDERE IL POTERE IN ITALIA SENZA NEMMENO FARE LA RIVOLUZIONE? COME E' STATA POSSIBILE LA MUTAZIONE DEL PIÙ BOLSCEVICO DEI PARTITI COMUNISTI IN UN PARTITO DEMOCRATICO OCCIDENTALE? LO RIVELA IL LIBRO DI SORGI E PENDINELLI SUI CENTO ANNI DEL PCI - FORSE NON È UN CASO CHE IL PARTITO COMUNISTA PIÙ GRANDE D’EUROPA SCOMPAIA LO STESSO ANNO DEL PCUS, NEL 1991

palmiro togliatti

Pasquale Chessa per “il Messaggero”

 

Come diceva il filosofo Blaise Pascal del naso di Cleopatra, che «se fosse stato più corto, sarebbe cambiata l' intera faccia della terra», quel vestito liso che Palmiro Togliatti indossava quando sbarcò a Napoli, rientrando da Mosca nella primavera del 1944, rappresenta uno di quei fatti «minimi e fortuiti» che danno una spinta decisiva alle svolte della storia.

 

Ne sono convinti Mario Pendinelli e Marcello Sorgi che sono riusciti a raccontare i cento anni del Pci, Quando c' erano i comunisti (Marsilio) sul filo di un perfetto equilibrio «tra cronaca e storia».

mario pendinelli e marcello sorgi quando c'erano i comunisti

 

Ben consapevole di prendere le misure a un mito dell' internazionalismo bolscevico, lo sconcerto del sarto napoletano, ovviamente comunista, di fronte alla modestia dell' abbigliamento di Ercoli, nome di battaglia di Togliatti detto il Migliore, è pari solo alla sorpresa della sua proposta politica: con un discorso di quattro ore, con indosso l' abito nuovo, un doppio petto «professorale» di lana blu, il Migliore lancia la proposta del «partito di tipo nuovo».

 

LA SVOLTA DI SALERNO

Passerà alla storia come la «svolta di Salerno»: Togliatti spiega che quel partito settario nato nel 1921 a Livorno per ordine di Lenin, ora per ordine di Stalin rinuncia alla rivoluzione in Italia per fare fronte comune con gli altri antifascisti e persino con il re e con Badoglio per governare il Sud già liberato e liberare il Nord ancora occupato dal nazifascismo.

PALMIRO TOGLIATTI ENRICO BERLINGUER

 

Non disdegnano, Pendinelli e Sorgi, le impervie sfide della ricerca storiografica convinti e confortati dalle parole di Marc Bloch, grande storico francese ucciso dai nazisti proprio nel 1944, secondo il quale «la storia non è la scienza del passato». Il futuro non sarà facile per il nuovo Pci.

 

palmiro togliatti in ospedale curato dalle suore

Tocca proprio a Togliatti misurarsi con «i crimini di Stalin» e con la «rivolta di Budapest», che nel 1956 gettano lo scompiglio fra i militanti comunisti provocando la rottura con gli intellettuali, i compagni di strada su cui il partito nuovo tanto ha contato per radicare le sue idee nel paese. Dalle critiche antisovietiche del Memoriale di Jalta, testamento politico di Togliatti ormai in rotta col Pcus, al Compromesso storico di Enrico Berlinguer, l' ipoteca ideale dell' Urss ha pesato come un macigno sui destini del Pci.

 

funerali berlinguer 1

Come nell' apologo di Immanuel Kant sulla colomba, che sebbene l' aria le resista senza aria non potrebbe nemmeno volare, capita al comunismo italiano di non essere mai riuscito a fare a meno del mito sovietico. E forse non sarà un caso, un evento fortuito della storia che sia il Pci che il Pcus scompaiono nello stesso anno, il 1991.

 

Dopo la caduta del Muro di Berlino, fallito il tentativo di Gorbacev, il Pcus implode a Mosca e il Pci viene cancellato a Rimini dal suo stesso segretario, Achille Occhetto. Diventa Pds, poi... Eppure quando Massimo D' Alema, successore di Occhetto, diventa primo ministro, e qualche anno dopo Giorgio Napolitano presidente della Repubblica, diffusa è l' impressione che i comunisti, anche senza il Pci, siano riusciti a prendere il potere senza nemmeno dover fare la Rivoluzione.

ACHILLE OCCHETTO ENRICO BERLINGUER jpeg

 

Ecco perché, per capire come sia stata possibile la mutazione del più bolscevico dei partiti comunisti in un partito democratico occidentale, la lettura di Pendinelli e Sorgi è di grande aiuto. Anzi, indispensabile!

Palmiro Togliatti, Giorgio Amendola e Pietro IngraoACHILLE OCCHETTOsandro pertini funerale berlinguerpalmiro togliatti PALMIRO TOGLIATTI jpegPalmiro Togliattipalmiro togliattinilde iotti e l'ultimo saluto a palmiro togliatti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…