adolfo urso raffaele volpi

COMITATO MOLTO AGITATO - IL LEGHISTA RAFFAELE VOLPI NON MOLLA LA PRESIDENZA DEL COPASIR, CHE DA PRASSI SPETTA ALL’OPPOSIZIONE - FRATELLI D’ITALIA LA RECLAMA, E CASELLATI E FICO DOVREBBERO DARE UN PARERE AL PIÙ PRESTO, MA SENZA IMPORRE LE DIMISSIONI DI VOLPI. CHE SAREBBERO L’UNICA VIA PER SBLOCCARE L’ATTIVITÀ DEL COMITATO SUI SERVIZI. ANCHE PERCHÉ, TRA CASO BIOT, CINESI E RECOVERY PLAN, CI SAREBBERO MOLTE COSE DI CUI OCCUPARSI...

raffaele volpi

Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

 

Il tanto atteso parere congiunto dei presidenti delle Camere sulla spinosa querelle della presidenza del Copasir - contesa tra Fratelli d' Italia che la pretende in quanto opposizione e la Lega che non ha intenzione di cederla - dovrebbe arrivare tra oggi e domani. Ma non è detto che la vicenda si chiuda con la parola di Elisabetta Casellati e Roberto Fico.

 

Il parere è stato richiesto dal presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti, il leghista Raffaele Volpi, per sapere se la sua permanenza in carica sia compatibile con la legge dopo la nascita del governo Draghi e l' ingresso del suo partito in maggioranza o sia necessario fare un passo indietro, con le dimissioni, che sono sul piatto.

 

Adolfo Urso

È noto infatti che, a differenza di altre commissioni parlamentari di controllo che per regolamento (Giunta per le autorizzazioni) o per prassi (Vigilanza Rai) vengono affidate all' opposizione, il Copasir è regolato direttamente dalla legge: è infatti un comitato bicamerale paritetico (5 membri di maggioranza e 5 di opposizione) e deve essere presieduto da un esponente dell' opposizione, proprio per permettere un controllo formale sugli atti del governo in materie delicate come la sicurezza nazionale.

 

Ma, secondo indiscrezioni, non solo per le tante pressioni alle quali sono stati sottoposti, Casellati e Fico sarebbero arrivati a un testo in cui, pur prendendo atto che la questione è fondata e che la legge in sé è chiara, non si dà un' indicazione perentoria su come agire.

elisabetta casellati roberto fico

 

In sostanza, non si chiedono né tantomeno si impongono (non sarebbe possibile) le dimissioni di Volpi e l' elezione di un esponente dell' opposizione - unico candidato è l' attuale vice presidente Adolfo Urso, di FdI -, bensì si auspica un' intesa tra i partiti. E questo perché, sarebbe spiegato nel testo, non esistono «precedenti» giuridici ai quali fare riferimento né strumenti operativi per intervenire su un piano istituzionale.

 

Si rischia insomma di tornare al punto di partenza, appunto al rapporto tra i partiti.

RAFFAELE VOLPI

Che non è facile proprio nel centrodestra. Se infatti il Pd è uscito allo scoperto, giudicando legittima la richiesta forte della Meloni che sia con una lettera di Ignazio La Russa alla presidente Casellati, sia con messaggi informali al Quirinale ha chiesto che si decida per evitare «una grave violazione democratica», e se FI sembra dar ragione all' alleata e con Schifani e Vito si schiera a favore di FdI, la Lega resiste.

IGNAZIO LARUSSA

 

Forte di un precedente: quello della permanenza dell' allora presidente D' Alema al Copasir nonostante, con il governo Monti, il Carroccio fosse rimasto l' unica forza all' opposizione.

 

Ma da FdI ribattono che in quel caso non si trattava di un governo politico ma tecnico, e comunque si trovò un' intesa unanime, che oggi non c' è.

 

giuseppe conte raffaele volpi

Come se ne esce? La soluzione passa necessariamente per eventuali dimissioni del presidente Volpi. Che, dicono nella Lega, se fossero appunto richieste dai presidenti delle Camere arriverebbero. Non c' è arroccamento o volontà di fare una battaglia personale, ma neanche sembra che la Lega voglia mollare se non obbligata.

 

Nemmeno la proposta avanzata in un vertice ristretto tra Ignazio La Russa, Roberto Calderoli e Licia Ronzulli per FI ha portato a soluzioni: noi - aveva detto l' esponente di FdI - rinunciamo a chiedere la ricomposizione della commissione (che dovrebbe appunto avere un pari numero di esponenti dell' opposizione e della maggioranza) ma voi eleggete il nostro presidente e accettate che le eventuali nostre richieste (su audizioni, consultazione di atti) non vengano decise a maggioranza. Dal Carroccio, per ora, è arrivato un niet deciso. Resisterà? Qualche altro partito uscirà allo scoperto?

licia ronzulli

 

In FdI sono pronti a dare battaglia: «Per noi sarebbe un vulnus per i rapporti nel centrodestra». Ma anche nel Carroccio non si vuole cedere.

 

La situazione è quindi ancora in bilico, anche se il fatto che i presidenti di Senato e Camera non si siano ancora espressi fa ritenere che si stia lasciando tempo per le ultime trattative politiche. Difficili, ma non impossibili.

Ultimi Dagoreport

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...