ron desantis elon musk donald trump joe biden

DAGOREPORT: SCENDE IN CAMPO IL “TICKET” MUSK-DESANTIS PER LE ELEZIONI AMERICANE DEL 2024 – IL GENIACCIO SUDAFRICANO SOSTIENE APERTAMENTE IL GOVERNATORE REPUBBLICANO DELLA FLORIDA, CHE SECONDO I SONDAGGI VINCEREBBE CONTRO BIDEN (A DIFFERENZA DEL CAVALLO PERDENTE TRUMP) – IL PIANO VIENE DA LONTANO: ELON VUOLE DIVENTARE IL NUOVO “KINGMAKER” DELLA POLITICA AMERICANA, E PER QUESTO HA SGANCIATO LA CIFRA FOLLE DI 44 MILIARDI PER PRENDERSI TWITTER, IL SOCIAL “PIÙ POLITICO” DI TUTTI. ORA HA CREATO UNA "MUSK-FORCE" PER DARE A RON UNO SPESSORE "PRESIDENZIALE" – LA STRATEGIA SUICIDA DEI DEM, CHE PENSANO SOLO AD ABBATTERE TRUMP, E LE MOSSE DI MURDOCH, CHE HA FATTO FUORI IL TROPPO "ESTREMISTA" TUCKER CARLSON…

 

 

 

elon musk

DAGOREPORT

Elon Musk è attivissimo. A differenza di molti capi azienda, che restano sott’acqua in attesa di capire su quale carro saltare, il geniaccio sudafricano ha deciso di giocare da protagonista la partita delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

 

Dall’alto del suo ufficio-pensatoio, mr. Tesla ha commissionato due sondaggi: si tratta di rilevazioni “all’americana”, cioè molto costosi e con un campione nazionale. Niente a che vedere con i sondaggi italiani, pagati due lire e all’acqua di rose.

 

RON DESANTIS - ELON MUSK - RUPERT MURDOCH - TUCKER CARLSON

Nel primo sondaggio, Biden viene dato vittorioso in un eventuale testa a testa con Donald Trump, in una riedizione della sfida del 2020: il tycoon non riuscirebbe a spuntarla nemmeno questa volta.

 

Nel secondo, invece, l’80enne “commander-in-chief”, risulta perdente contro il governatore della Florida, Ron DeSantis.

 

Questi dati hanno spinto Elon Musk ad abbracciare la causa del politico italo-americano, rompendo una consuetudine politica che ha contraddistinto i colossi della Silicon Valley, da sempre schierati (e munifici nelle loro donazioni) con il Partito Democratico. Nel 2008 fu Facebook a tirare la volata a Barack Obama per la prima elezione da presidente.

 

elon musk e joe biden 1

È per questo che Musk ha offerto la vetrina di Twitter a DeSantis per annunciare la sua corsa alla Casa Bianca: la diretta su “Spaces”, da molti criticata per i problemi tecnici della piattaforma, è stata una novità assoluta nella politica americana. Un endorsement fin troppo evidente, che schiera il social più “politico di tutti”, cioè Twitter, per la causa di DeSantis.

 

 

 

 

 

 

 

ron desantis

È un piano che viene da lontano, quello del fondatore di Tesla e SpaceX: quando decise di comprare Twitter, strapagandolo 44 miliardi e attirandosi critiche e spernacchiamenti a destra e a manca, aveva già in mente un percorso per diventare il nuovo “kingmaker” della politica americana.

 

Non a caso, il geniale sudafricano, non ha riversato miliardi sulle tettone di Instagram o i post “buongiornisti” di Facebook: si è pappato il social di chi detta l’agenda (giornalisti, intellettuali, personaggi pubblici, politici, manager…).

 

Per “costruire” un presidente, però, ci vuole qualcosa in più. E il plurimiliardario ha creato una “Musk-force” di cervelloni per dare a DeSantis lo standing e lo spessore che da grezzo politico locale ancora non ha.

 

 

ELON MUSK RON DESANTIS TWITTER SPACE

A dare un’ulteriore spinta al piano di Elon, è stato il comportamento suicida dei democratici, che, obnubilati dal fantasma Trump, stanno perdendo la bussola.

 

Il tentativo di eliminare “The Donald” per via giudiziaria, sguinzagliandogli contro il procuratore speciale “de’ sinistra” Jack Smith e innescando una serie di bombe legali (Stormy Daniels, Jean Carroll, le carte segrete trafugate e il bubbone Capitol Hill), è un boomerang per Biden and friends: Trump è l’unico avversario contro il quale “Sleepy Joe” ha possibilità di vincere.

 

jack smith 6

Musk ha le sue ragioni per avercela con i democratici: la Casa Bianca ha provato a ostacolare in ogni modo il suo acquisto di Twitter, salvo poi doversi rassegnare di fronte alla legge dell’articolo quinto (chi ha i soldi, ha vinto).

 

Non solo: il buon Elon ha tutto l’interesse ad avere un presidente “amico”, visto che il suo modello di business si regge quasi interamente su lauti finanziamenti da Washington. Le Tesla godono di un generoso piano di incentivi statali, SpaceX e i suoi razzi hanno contratti miliardari con la Nasa.

 

donald trump prende in giro elon musk e ron desantis su instagram

Musk, comunque, non è l’unico ad aver capito che Trump è un cavallo perdente. Anche il vecchio “squalo”,  Rupert Murdoch, ormai ha abbandonato al suo destino “The Donald”, che la sua Fox ha contribuito a far eleggere e a lungo sostenuto.

 

Segnale chiaro di questo smarcamento è la cacciata di Tucker Carlson, l’anchorman di punta del canale, che si era caratterizzato per il suo turbo-trumpismo. Per certificare un cambio di strategia, Musk sta provando a incapsulare Carlson coinvolgendolo nel suo progetto e affidandogli uno show su Twitter.

 

trump murdoch

Ad ulteriore riprova della strategia di Elon c’è anche la scelta di Linda Yaccarino come amministratore delegato di Twitter. La super-manager, ex Nbc, non si può di certo considerare una democratica di primo pelo  “è una devota cattolica e una convinta repubblicana.

 

Quando l'ex presidente Donald Trump è stato eletto, Yaccarino ha partecipato al suo insediamento. Poi, nel 2018, Trump l’ha nominata nel Consiglio del Presidente per lo Sport, il Fitness e la Nutrizione”. 

 

2. LO SPONSOR DI DESANTIS “PERDEREMO LE PRIMARIE COSÌ BIDEN SARÀ RIELETTO”

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

elon musk linda yaccarino

«DeSantis perderà le primarie, e Trump perderà le presidenziali». Stupisce la schiettezza di questo giudizio, perché viene da un “fat cat ” repubblicano, uno dei grandi finanziatori del partito. In più si tratta di un amico personale del governatore della Florida […]. Eppure, ragionando in maniera anonima con Repubblica , non esita a fare un’analisi spietata delle prossime elezioni, basata su numeri, dati e rilevamenti interni al Grand Old Party.

 

La fonte spiega che DeSantis partiva da una posizione economica molto solida, anche prima degli oltre 8 milioni di dollari raccolti con le donazioni piovute subito dopo il lancio della sua candidatura, nonostante gli imbarazzanti problemi tecnici di Twitter.

STOP THE INSANITY - IL NEW YORK POST DI MURDOCH ABBANDONA TRUMP

 

Gli erano avanzati circa 150 milioni di dollari dalla campagna per la rielezione a governatore, che ora sta trasferendo nel Super Pac “Never Back Down”, il gruppo di appoggio che essendo esterno […] non ha limiti di spesa. In totale parte con circa 200 milioni di dollari, più del totale speso nel 2016 da Jeb Bush, in una campagna che costerà oltre un miliardo. […]

 

La fonte ha partecipato a una recente riunione dei donatori condotta dai manager della campagna di DeSantis, che considerano poco attendibili i sondaggi secondo cui Trump è avanti di circa 30 punti, perché sono influenzati dalla reazione emotiva ai guai giudiziari dell’ex presidente.

 

Secondo loro, Donald ha una base incrollabile del 35% di consensi tra gli elettori repubblicani delle primarie, ma questo lascia a Ron la possibilità di razziare il 65% rimasto libero, soprattutto se gli altri candidati […] capiranno in fretta di non avere alcuna possibilità di vincere.

 

elon musk

La fonte si augura che queste analisi siano giuste, perché le finanzia con i suoi soldi, ma in realtà non ci crede. Perché le elezioni in generale, e le primarie in particolare, si basano sulla “name recognition ”, e mentre tutti sanno chi è Trump, pochi conoscono DeSantis.

 

È vero che a suo avviso il governatore ha fatto un ottimo lavoro in Florida, […] quindi ha preso una serie di iniziative, da “Don’t say gay ”all’aborto, dalla guerra culturale contro Disney alle armi, che hanno dimostrato la sua solidità come conservatore. Nel frattempo però Donald ha iniziato a definirlo anche prima che si candidasse, con un diluvio di spot negativi […].

 

Le prime uscite nazionali di Ron poi hanno deluso per mancanza di carisma, più che le incertezze sull’Ucraina, condivise dalla base trumpista. Risalire da questa voragine è storicamente quasi impossibile, secondo la fonte, a meno di sorprese.

 

ron desantis con donald trump 2

Una volta che Trump avrà vinto le primarie, però, anche il suo destino pare segnato. [...] Circa il 60% dell’elettorato americano ha già deciso chi voterà in maniera incrollabile, con una leggera maggioranza per Donald in questo gruppo dei fedelissimi.

 

La Casa Bianca quindi si deciderà convincendo il rimanente 40%, negli stati chiave, che sono sempre gli stessi: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, con la probabile aggiunta di Arizona, Georgia e North Carolina, e forse Nevada e New Hampshire. [...] in tutte queste regioni Trump ha uno svantaggio tra gli indipendenti quasi incolmabile, e ancora non conosciamo l’esito di tutte le inchieste in corso. Perché è vero che le incriminazioni finora hanno aiutato Donald, ma questo vale per la base repubblicana nelle primarie, non per gli incerti nella corsa nazionale. […]

RON DESANTIS ELON MUSK - ILLUSTRAZIONE donald trump prende in giro elon musk e ron desantis su instagram donald trump prende in giro elon musk e ron desantis su instagram elon musk e ron desantis meme 3 VIGNETTA SU ELON MUSK E RON DESANTIS elon musk e ron desantis meme elon musk e ron desantis meme elon musk e ron desantis meme elon musk elon musk e ron desantis elon musk e ron desantis meme donald trump prende in giro elon musk e ron desantis su instagram elon musk e ron desantis meme 2 elon musk e donald trump ai funerali di berlusconi foto creata dall intelligenza artificiale DONALD TRUMP - COMIZIO CAPITOL HILL

 

elon musk in discoteca prima di incontrare macron 8SEDE TWITTER joe biden henry kissingerABBRACCIO GIORGIA MELONI JOE BIDEN - G7 HIROSHIMA

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...