paola de micheli renzo piano

LA DE MICHELI GRONDA SU GENOVA - ALL'INAUGURAZIONE PER IL NUOVO PONTE MORANDI LA NEOMINISTRA ALLE INFRASTRUTTURE SALUTA IL SINDACO BUCCI E IL GOVERNATORE TOTI CON UN GENTILE INVITO: ''VEDIAMOCI PRESTO AL TAVOLO PER RIDISCUTERE LA GRONDA, A QUELLO TECNICO NON C' È BISOGNO CHE VENITE, BASTA CHE MANDATE GLI ASSESSORI''. AL SOLO SENTIRE QUEL VERBO, RIDISCUTERE, BUCCI SI IRRIGIDISCE, INCASSANDO LA TESTA NELLE SPALLE, INCERTO SE CHIAMARE UN ESORCISTA O LASCIAR CADERE LA COSA. POI…

Marco Imarisio per il “Corriere della sera

 

salini conte de micheli ponte genova

Cronache da Tutto il ponte minuto per minuto. Alla fine del secondo tempo, dopo un incontro che sembrava essersi svolto all' insegna della concordia istituzionale e dell' esultanza collettiva per la posa della prima campata del nuovo viadotto, al momento degli arrivederci ecco che all' improvviso va in scena un animato confronto tra governo centrale e autorità locali.

 

Succede dopo l' inaugurazione dello Spazio Ponte al Porto Antico, il luogo dove i genovesi potranno informarsi sull' opera. Peccando forse di ingenuità, la neoministra democratica alle Infrastrutture, Paola De Micheli, si congeda dal sindaco Marco Bucci e dal presidente della Regione Giovanni Toti con un gentile invito. «Vediamoci presto al tavolo per ridiscutere la Gronda, a quello tecnico non c' è bisogno che venite, basta che mandate gli assessori». Al solo sentire quel verbo, ridiscutere, Bucci si irrigidisce, incassando la testa nelle spalle, incerto se chiamare un esorcista o lasciar cadere la cosa.

Consapevole di avere intorno dei giornalisti, Toti coglie la palla al balzo e si esibisce in un numero da consumato centrocampista della politica.

 

marco bucci renzo piano

«Ministro, parliamoci chiaro» è il suo contropiede. «Per noi l' unico tavolo possibile è quello dove si stabilisce che i lavori partono subito». Accanto a sé la ministra ha il sottosegretario Roberto Traversi, che appartiene ai Cinque stelle, alleato di governo ma storicamente contrario alla nuova infrastruttura. «Eh, però noi dobbiamo far vedere che c' è condivisione» abbozza De Micheli. «Certo, ma noi non siamo disposti a ridiscutere niente» replica Toti. I saluti reciproci sono apparsi freddini.

 

Fino a quel momento era andato tutto bene. La giornata si prestava ai baci e agli abbracci istituzionali. Anche la musica lounge da aperitivo che risuonava all' inizio della cerimonia era stata subito spenta, non era il caso. «Benvenuti nel cantiere che non si ferma mai» è stato il saluto del sindaco Marco Bucci. Tra presentazione del nuovo progetto, apertura del cantiere per l' abbattimento dei monconi, demolizione con dinamite, varo dei lavori di ricostruzione, e ieri la posa del primo impalcato lungo 50 metri e pesante 6 tonnellate, il dopo ponte Morandi si sta rivelando una vigna politica prodiga di passerelle per tutti.

giuseppe conte paola de micheli ponte genova

 

Al tempo stesso, il lavoro fatto finora da operai e ingegneri è impressionante. Laddove c' erano prima gli spuntoni che ricordavano la tragedia e poi più niente, ora c' è cemento armato a cinquanta metri di altezza. Il consorzio PerGenova, composto da Salini Impregilo e Fincantieri, ha risorse, mezzi e sostegno da parte dello Stato. Ma li sta usando, su questo non c' è dubbio.

 

Bucci ha confermato la fine dell' aprile 2020 come termine ultimo per l' inaugurazione. Il cronoprogramma prevede che i 1.067 metri di impalcato siano terminati entro il 2019. I tecnici della commissione appena riconfermata farebbero salti di gioia in caso di completamento del viadotto per la prossima primavera e inaugurazione nei primi mesi del 2021.

 

a genova il varo del primo impalcato del nuovo ponte

L' importante è che ci sia un ponte. Renzo Piano, che ha regalato il progetto alla sua città, ci tiene a dispensare serenità. Lavorate in sicurezza ha detto rivolto agli operai, «per questo progetto di pace». Pietro Salini lo chiama «cantiere Italia», mentre il presidente del Consiglio fa la cosa giusta incontrando sia i comitati degli sfollati che i parenti delle 43 vittime, ricordate con toni commossi da lui e da Bucci. E parla della nuova opera come «simbolo della rinascita», di Genova e non solo.

 

La voglia di metafora positiva si sente forte in tutti i presenti. Ma alla fine quel che fa titolo è la cronaca sui temi caldi fin da quel tragico 14 agosto 2018. E dunque, il martedì genovese di Giuseppe Conte verrà ricordato per le parole nette sulla revoca della concessione ad Autostrade per l' Italia. «Il procedimento in corso è per la caducazione. Non faremo sconti ai privati e perseguiremo solo l' interesse pubblico».

 

a genova il varo del primo impalcato del nuovo ponte

Il debutto in società della ministra De Micheli segna invece il ritorno del tormentone sulla Gronda, la bretella autostradale che dovrebbe raddoppiare il nodo del ponente genovese. Nelle prossime settimane apriremo un tavolo politico e un tavolo tecnico, annuncia la nuova titolare delle Infrastrutture, destando l' entusiasmo del duo Bucci-Toti. La prima volta che si parlò di una Gronda sulla quale convogliare tutto il traffico pesante e passante della città fu nel luglio 2001, quando i vertici di Autostrade riconobbero che la rete non reggeva più.

 

gronda genova 1

Da allora, quasi vent' anni di dibattiti che finivano sempre con il rinvio dell' opera. Il progetto definitivo, approvato nel settembre 2017, è stato messo in discussione dai precedenti vertici delle Infrastrutture, vedi alla voce Toninelli, nel nome e per conto di M5S. L' impressione è che la ministra abbia messo le mani in un nido di vespe. Si scrive Gronda, ma per il nuovo governo è come se si leggesse Tav.

gronda genova 5gronda genovagronda genova 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)