donald trump nato alleanza atlantica

LA DIPLOMAZIA BY TRUMP: CACCIA I SOLDI O SOCCOMBI – LA SPARATA DEL TYCOON SULL’ALLEANZA ATLANTICA (“INCORAGGEREI LA RUSSIA AD ATTACCARE I PAESI CHE NON PAGANO”) SCATENA REAZIONI INDIGNATE DELLE CANCELLERIE EUROPEE. MA AL MOMENTO SOLO 11 PAESI SU 31 SPENDONO PER LA DIFESA IL 2% DEL LORO PIL, COME PREVISTO DAGLI ACCORDI NATO – L’ALTO RAPPRESENTANTE UE, JOSEP BORREL: “NON PUÒ ESSERE UN'ALLEANZA À LA CARTE, NON PUÒ FUNZIONARE IN BASE ALL'UMORE DEL PRESIDENTE USA” – QUANDO THE DONALD DISSE ALLA MERKEL: “MI DEVI MILLE MILIARDI DI DOLLARI, LA GERMANIA RUBA” – VIDEO

1 – FONTI NATO, TRUMP COLPISCE ALL'ANIMA E SBAGLIA, SPESA SALE ++

jens stoltenberg doanld trump - vertice nato

(ANSA) - Le parole di Donald Trump sono "contrarie allo spirito della Nato" dato che l'articolo 5 è "l'anima dell'alleanza" e così facendo "mette in dubbio" il nucleo degli interessi della Nato. E' il commento di un'alta fonte diplomatica alleata. Trump poi sbaglia, perché gli alleati europei "sono impegnati nel processo di aumentare" le spese alla difesa, facendo "la cosa giusta". "Non avviene dalla sera alla mattina, in alcuni casi si parla di raddoppi del bilancio", spiega. In questo contesto la Germania, ad esempio, nel 2024 raggiungerà il 2% del Pil e forse lo supererà, toccando quota 2,1%. "Trump danneggia anche la sicurezza degli Usa"

 

von der leyen borrell

2 – BORRELL, 'LA NATO NON PUÒ ESSERE UN'ALLEANZA A LA CARTE'

(ANSA) - "Siamo seri, la Nato non può essere un'alleanza a la carte. O esiste o non esiste". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrel rispondendo a una domanda sulle affermazioni di Donald Trump al suo arrivo alla riunione dei ministri Ue per lo sviluppo e la cooperazione. "Con i tempi che corrono un'alleanza militare non può funzionare in base all'umore del presidente degli Stati Uniti", ha detto Borrell. "Fatemi essere sarcastico. Durante la campagna elettorale sentiremo tante cose, ma non intendo commentare tutte le cose stupide che saranno dette", ha aggiunto l'Alto rappresentante.

 

3 –  USA 2024: UE, CI PREPARIAMO A QUALSIASI RISULTATO ELEZIONI =

donald trump al summit nato

(AGI) - "Stiamo disponendo un processo interno strutturato per prepararci a qualsiasi risultato delle elezioni presidenziali Usa. E' qualcosa che stiamo preparando e al momento non abbiamo altre informazioni specifiche su chi lavori su cosa". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Arianna Podesta', nella conferenza stampa quotidiana dell'esecutivo Ue, rispondendo a una domanda sulla preparazione dell'Ue a una eventuale rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, in particolare sul piano dei rapporti commerciali.

 

4 - ECCO I 20 PAESI NATO CHE TRUMP MINACCIA DI NON DIFENDERE: C’È ANCHE L’ITALIA

Estratto dell’articolo di Gabriele Meoni per www.ilsole24ore.com

 

jens stoltenberg doanld trump - vertice nato

E’ da tempo uno dei suoi chiodi fissi. Chi non spende abbastanza in difesa come concordato in sede Nato non merita il sostegno degli alleati. In un comizio a Conway, nel South Carolina, Donald Trump lo ha ribadito in maniera assai rude, com’è nel suo stile: ha detto infatti che non esiterebbe a “incoraggiare” Stati come la Russia a «fare quel diavolo che vogliono» dei Paesi della Nato che non rispettano i loro impegni finanziari, rispolverando il suo cavallo di battaglia contro i Paesi riluttanti ad aumentare il loro contributo alla difesa al 2% del Pil.

 

Una sparata che la Casa Bianca di Joe Biden - suo avversario nella corsa alle presidenziali di novembre - ha descritto come «spaventosa e folle», mentre il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha precisato che «la Nato resta pronta a difendere tutti i suoi alleati. Qualsiasi accenno al fatto che gli alleati non si difenderanno a vicenda - ha ammonito - mette a repentaglio tutta la nostra sicurezza, compresa quella degli Stati Uniti, e mette i soldati americani ed europei a maggior rischio».

 

donald trump - nato

A che cosa si riferisce esattamente l’ex presidente americano? Nel corso del Summit Nato del 2014 in Galles gli Stati membri della Nato avevano assunto l’impegno di incrementare le proprie spese per la difesa fino al raggiungimento dell’obiettivo del 2% rispetto al Pil. Impegni ribaditi a Varsavia nel 2016 con il cosiddetto Defence Investment Pledge.

 

Come spiega un documento della Camera dei deputati dello scorso ottobre, i Paesi che nel 2023 secondo le stime della stessa Nato hanno raggiunto questa soglia sono soltanto undici (su 31). Oltre agli Stati Uniti (3,49%), sono in linea con l’obiettivo del 2% la Polonia (3,9%), la Grecia (3,01%), l’Estonia (2,73%), la Lituania (2,54%), la Finlandia (2,45%), la Romania (2,44%), l’Ungheria (2,43%), la Lettonia (2,27%), il Regno Unito (2,07%) e la Slovacchia (2,03%).

 

donald trump - vertice nato

Chi non li rispetta

Fanalini di coda sono invece Lussemburgo (0,72%), Belgio (1,13%) e Spagna (1,26%). Sotto il target del 2% e dunque nella «lista nera» di Trump ci sono anche: Turchia, Slovenia, Canada, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Norvegia, Olanda, Albania, Croazia, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro e Francia (quest’ultima per poco, è all’1,9%). La Finlandia, nuovo membro Nato, è appena sotto al 2% ma si è impegnata a portare la spesa al 2,3% del prodotto interno lordo e dunque potrebbe contare sullo «scudo» di un’America guidata da Trump.

 

donald trump - nato

Dove sta l’Italia

Secondo lo stesso rapporto Nato, il rapporto tra spese militari e Pil in Italia nel 2023 è pari all’1,46% del Pil. Nel 2022 era dell’1,51%, nel 2020 all’1,59 per cento. Il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2023-2025 prevede per il budget della Difesa 2023 una spesa di 29,7 miliardi di euro, in aumento rispetto al periodo precedente. Quanto all’obiettivo del 2%, il documento fa presente che l’obiettivo nazionale è di centrare la percentuale del 2% nel 2028, cioè tra 5 anni. […]

 

5 - GLI AVVERSARI «INFETTI» LA GERMANIA CHE «RUBA» E I RUSSI? «LIBERI DI FARE QUEL CAVOLO CHE GLI PARE»

Estratto dell’articolo di Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”

 

donald trump

Kennedy, 1963: «Ich bin ein Berliner: io sono un berlinese». Reagan, 1987: «Mr. Gorbaciov, abbatta questo muro». Trump, 2024: «Io darei carta bianca ai russi per lasciargli fare quel cavolo che vogliono». Dal «whatever it takes» draghiano al «whatever the hell they want» trumpiano per lasciare la Nato in balia del Cremlino: quando gli storici del futuro analizzeranno la fine del secolo americano e l’incerto inizio di una nuova era, non potranno non riflettere in primis sulla rivoluzione del linguaggio presidenziale.

 

Il capo del governo statunitense è, anche, comandante in capo delle forze armate, soprattutto di quella marina sotto la protezione della quale la globalizzazione post-bellica è stata edificata (molti occidentali tendono a dimenticarlo, gli Houthi no).

 

merkel trump tsipras al summit nato

[…] Chi nella Nato (e sono obiettivamente tanti 20 Paesi su 31) non investe almeno il 2% nelle spese militari è «delinquent», moroso, ha spiegato l’altra notte in un comizio elettorale in South Carolina: e alla diplomazia sostituisce una cruda interpretazione della Nato come racket, chi paga per la protezione viene difeso e gli altri no.

 

Perché Trump – finora primo e unico presidente a non avere né esperienza politica né militare – ha portato alla Casa Bianca le logiche, e il linguaggio, delle sue due professioni storiche, il palazzinaro di New York e il personaggio tv da reality. Ecco allora che le parole — un fiume lutulento, dal podio e sul suo social Truth — della diplomazia si trasformano tra i boati della folla — fisica e digitale — in tirapugni, con l’isolazionismo che diventa la strategia principale di politica estera (ai più attenti non era sfuggito come già nel 2016 Trump avesse resuscitato lo slogan «America First», screditato negli anni Trenta da Lindbergh e dai numerosi americani filotedeschi).

donald trump a bruxelles al meeting nato

 

[…] Ma il partito repubblicano di una volta è stato scalato da Trump con il suo popolo del «Maga» (Make America Great Again, rifacciamo grande l’America) al quale la Nato fa orrore. Un popolo che ormai ai vecchi cappellini rossi ha fatto subentrare quelli bianchi «Ultra Maga» in una rincorsa precipitosa all’estremismo, e ai nemici di ieri (la Russia, la Cina, l’Iran) ha sostituito i media, i numerosi magistrati che indagano su Trump, e come ha scritto lui ieri a lettere maiuscole su Truth», «lo Stato Profondo, i comunisti, i marxisti, i fascisti, i politici infetti e i media delle fake news, questi tiranni e malfattori» che qualche settimana fa allarmando chi ha familiarità con la storia del Novecento ha definito «parassiti da debellare». È una guerra, di liberazione. E i toni sono apocalittici: «Our Final Battle», la nostra battaglia finale, «con voi al mio fianco».

donald trump nato

 

Gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo? «Li cancellerò, d’ora in poi solo prestiti agevolati». L’odio per la Nato— che per una volta rimpiazza i messicani come babau del popolo trumpiano — è illustrato nel libro di Paolo Valentino L’età di Merkel (Marsilio) che dedica un capitolo agli insulti rivolti all’allora cancelliera: «Mi devi mille miliardi di dollari, la Germania ruba» quando la accoglie nello studio ovale, i grevi «bullshit», cazzate, opposti alle statistiche da lei citate, e al G7 di La Malbaie dopo aver proposto di riammettere la Russia (esclusa dopo l’annessione della Crimea) si rifiuta di firmare il comunicato finale e getta poi sul tavolo due caramelle alla frutta dicendo: «Angela, poi non dire che non ti ho mai dato nulla».

MERKEL TRUMPMERKEL TRUMPdonald trump angela merkel

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?