iacopo melio

DIVERSAMENTE ELETTI – CARLO VERDELLI INTERVISTA IACOPO MELIO, IL CANDIDATO DEL PD ALLE REGIONALI CHE HA SBANCATO A FIRENZE CON 11.233 VOTI, NONOSTANTE L’IMPOSSIBILITÀ A FARE CAMPAGNA ELETTORALE PER VIA DEL COVID E DELLA SINDROME DI ESCOBAR: PESA 25 CHILI ED È IN SEDIA A ROTELLE DA QUANDO È NATO – “LA MIA NON È UNA LEZIONE DI VITA, SEMMAI DI SOPRAVVIVENZA. SE NON APPREZZI QUELLO CHE C’È NEL FAMOSO BICCHIERE, L’UNICA ALTERNATIVA CHE HAI È BUTTARLO. MA IO…”

 

Carlo Verdelli per il “Corriere della Sera”

 

SERGIO MATTARELLA IACOPO MELIO

Iacopo Melio è un ragazzo non comune: pesa 25 chili (esatto: 25, etto più, etto meno), non sa esattamente quanto è alto («forse un metro e 60, completamente disteso»), è in sedia a rotelle da quando è al mondo e ha appena sbancato il collegio di Firenze 1, vincendo per il Pd con 11 mila 233 voti la gara delle preferenze. E senza mai fare un comizio dal vivo. Nelle sue condizioni di salute, lo spettro del Covid lo ha costretto in casa dal febbraio scorso.

 

È uscito soltanto due volte: per una gita con la famiglia sulle colline pistoiesi e la domenica del voto. La campagna elettorale l' ha fatta via computer, forte di una comunità intorno alle 700 mila persone che già lo seguiva. E dalla sua abitazione di Cerreto Guidi, un borgo su una collinetta tra vigne e ulivi, non evaderà neanche adesso, quale che diventi il suo futuro da neo politico: consigliere regionale, presidente di Commissione, assessore, chissà.

 

laurea di iacopo melio

Non può permetterselo, per precauzione, finché non arriverà un vaccino. La malattia genetica con cui è nato, sindrome di Escobar, è così rara che non esistono ricerche specifiche per classificarla né per curarla. Unica fortuna, se si può chiamarla così: non è degenerativa.

 

In compenso, comporta rigidità delle articolazioni, scoliosi, difficoltà respiratorie e altri numerosi impedimenti che non hanno impedito all' infaticabile Iacopo di fondare una onlus #Vorreiprendereiltreno per finanziare progetti contro le barriere architettoniche, di sperimentare il giornalismo su Fanpage , di scrivere tre libri, uno di poesie d' amore, il secondo sulla sua non facile esperienza umana (titolo: Faccio salti altissimi ), il terzo, Buonisti , contro i molti «ismi» cattivi di questo tempo crudele, dal razzismo al fascismo all' egoismo.

sergio mattarella iacopo melio

 

Il tutto a 28 anni compiuti il 28 aprile. Un disabile abilissimo. Anche se disabile non è parola che ama. «Non mi hanno chiamato dal Pd per questo, non ho preso voti per la mia carrozzina. Siamo persone, non cartelle cliniche».

 

Il piccolo trionfo di Iacopo Melio è un segno neanche così piccolo per la politica in generale, per la sinistra anche di più. Tipo Elly Schlein, voce critica sempre più ascoltata di un partito, quello Democratico, da tempo alla ricerca di un' identità rinnovabile, come le energie, che sia guidata più da nuove passioni che da vecchi tatticismi o recenti prudenze, figlie della paura di favorire, con scelte coerenti alla propria identità, il sovranismo che avanza o avanzava.

eugenio giani by emiliano carli

 

Iacopo con la «I» invece che con la «J» («non so perché, scelta dei miei») di energie ne ha una scorta, come di passione. Una fresca laurea in Scienze politiche (103 su 110), attivista per tutti i diritti umani che si possano immaginare, figlio di un operaio e di un' insegnante, non è mai stato iscritto al Pd finché Nicola Zingaretti non gli ha chiesto di fare il capolista nella piazza più importante della Regione Toscana dove, tra l' altro, si giocava segreteria e futuro. Scommessa vinta. E adesso? «Il messaggio più bello l' ho ricevuto da uno studente di 18 anni. Sei il mio primo voto, ha scritto, sono sicuro che non mi deluderai. Ecco, farò del mio meglio».

 

È il minimo che si può garantire a un elettore.

iacopo melio 6

«Il mio slogan è stato: un salto avanti. Detto da me può sembrare un paradosso. Ma penso che serva davvero un salto in avanti sulla strada dei diritti civili. Ecco, vorrei che la Toscana, come già l' Emilia, diventi ancora di più un laboratorio progressista di questi diritti».

 

Quali, per esempio?

«Quelli banalmente umani. Vale per la parità tra donne e uomini, per la comunità Lgbt, per la cannabis a scopo terapeutico, che è prevista ma non in dosi adeguate a lenire dolori insopportabili. Per chi non ha voce, come gli invisibili, che siano migranti o lavoratori sfruttati nel silenzio complice della società. Ancora, ci sono in Italia 4 milioni e mezzo di disabili, ma il numero non è ufficiale perché mancano statistiche, come mancano insegnanti di sostegno.

 

iacopo melio

Prevale invece una cultura che è un misto di indifferenza, di ipocrisia sul diversamente abile, sui poveretti o le poverette costrette in carrozzina. Per fortuna ci sono presenze come quelle di Paola Severini, che si è inventata su RaiDue il programma O anche no , dove il tema viene trattato senza pietismo o compassione. Ci sono ostacoli che rendono ancora più dura l' esistenza di chi già soffre per problemi seri? Lavoriamo per eliminarli, per permettere a loro la vita normale che come tutti meritano».

 

Il governo attuale ha ormai 384 giorni sulle spalle. Il partito che l' ha fatta eleggere, Il Pd, aveva promesso, 384 giorni fa, entrando nel Conte bis, che sarebbero stati aboliti i Decreti sicurezza firmati da Salvini, che si sarebbe introdotto lo ius culturae, che si sarebbe spinto per lo ius soli.

iacopo melio 3

Una parte d' Italia sta ancora aspettando.

«Credo che adesso ci siano le basi per cancellare ogni strascico lasciato in eredità dalla destra».

 

E che cosa glielo fa credere?

«Il partito mi ha candidato per le mie idee. Sono valori che condividiamo in tanti. Ne saremo il megafono, collaboreremo con forza perché le cose si facciano. Io sono ottimista».

 

iacopo melio 5

Sulla situazione politica?

«In generale».

 

Mi spiega come si fa, pesando 25 chili a 28 anni?

«Guardando la parte piena del bicchiere. Le cose che ti piacciono. Viaggiare, innamorarsi. Innamorarsi viaggiando su un mezzo di trasporto pubblico. Sì, ho avuto relazioni amorose, anche recenti, poi la quarantena, che nel mio caso si sta facendo molto più lunga, ha un po' complicato i rapporti. Comprensibile».

 

È una lezione di vita, la sua.

«Semmai di sopravvivenza.

iacopo melio al seggio

Se non apprezzi quello che c' è nel famoso bicchiere, l' unica alternativa che hai è buttarlo.

meme su eugenio giani by giani c'era 5meme su eugenio giani by giani c'era 2

Ma io non sono uno che butta il bicchiere».

STEFANO BONACCINI EUGENIO GIANIiacopo melio 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…