matteo salvini armando siri

DOMANI SI VA ALLA CONTA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI. SALVINI: ''IL GOVERNO È SPACCATO, E NON SOLO SU SIRI. SE SI VOTA SULLE SUE DIMISSIONI, NOI SAREMO CONTRO'' - MA LE EUROPEE SI PORTANO VIA PURE L'AUTONOMIA: IL M5S METTE IL VETO SULLA RIFORMA CARA ALLA LEGA: NIENTE ''SECESSIONE LIGHT'' FINO A DOPO IL VOTO. I GRILLINI HANNO ANCORA UN BACINO DI VOTI AL CENTRO-SUD

 

SIRI: SALVINI,SE C'È VOTO LEGA VOTA CONTRO,POI AVANTI

siri salvini

 (ANSA) - "Se domani votano, noi votiamo contro e poi si continua, si va avanti" e "per altri quattro anni perché c'e' tanto ancora da fare". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini durante la registrazione di Matrix, su Canale 5, parlando del caso Siri.

 

GOVERNO: SALVINI, CON M5S SPACCATURA, NON SOLO SU SIRI

 (ANSA) - "Mi sembra evidente che con M5s ci sia una spaccatura e non solo su questo. C'e' una differenza di vedute sulla Tav, sull'Autonomia, sull'immigrazione". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini durante la registrazione di Matrix, su Canale 5, parlando della differenza di vedute con il M5s sul caso Siri. Per Salvini, "alla gente che sta a casa non interessa questo dibattito ma le cose da fare. A me mi pagano per fare le cose".

 

 

matteo salvini armando siri

SLITTA ANCHE IL SUMMIT SULL' AUTONOMIA - MURO M5S: FINO ALLE EUROPEE NON SI FA

Simone Canettieri per ''Il Messaggero''

 

Veti incrociati e reciproche minacce di crisi. Il dossier dell' Autonomia differenziata continua a rimanere in sospeso, in balìa dello scontro interno alla maggioranza gialloverde. La grillina Barbara Lezzi, ministro per il Sud, a Il Messaggero ha spiegato che al momento «non abbiamo visionato i nuovi testi, quindi siamo fermi alle buone intenzioni» e che comunque «se ne riparlerà dopo le Europee».

 

Se non uno stop, poco ci manca, insomma.Per la Lega, sulle pagine della Stampa, le ha risposte il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. E anche in maniera netta: «Ecco, senza l' Autonomia il governo non va più avanti - ha affermato -. I patti devono essere rispettati. Ci sono stati due referendum, la volontà popolare va rispettata». Due posizioni che faticano ad andare in sintonia. Un vertice previsto per ieri alla fine è saltato.

 

matteo salvini luigi di maio

La linea del M5S è chiara: nessuno Spacca-Italia, né servizi di serie A o B. Dunque, prima di dare il via libera alla riforma, anche come preintesa, i pentastellati vogliono passare al setaccio tutti i segmenti ancora poco chiari.

O meglio: fermi, piantati, alle bozze presentate in consiglio dei ministri lo scorso 14 febbraio.

 

Testi sui quali non c' è stato un accordo, tanto da rinviare il tutto a data, sembra ormai, davvero da destinarsi.

I nodi non cambiano: dalla Sanità fino alle Infrastrutture, passando per l' Istruzione e la Cultura. Tre dicasteri su quattro, di quelli appena citati, sono nelle mani di ministri M5S: Giulia Grillo, Danilo Toninelli e Alberto Bonisoli.

 

I TEMPI

recessione di maio salvini

Nei giorni scorsi il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva annunciato che nel Consiglio dei ministri di domani sarebbe approdata l' Autonomia differenziata. Uno scenario che sembra molto complicato anche a detta degli stessi leghisti. Pesano infatti le tensioni sul caso Siri atteso proprio domani alla resa dei conti. «Difficilmente - spiegano fonti del Carroccio - si riuscirà a parlare di altro, visto che non sappiamo nemmeno come andrà a finire».

 

Per cercare di uscire dalla paralisi, il ministro Erika Stefani prima di portare i nuovi testi in Cdm deve vedere il premier Giuseppe Conte. Alla base servono un accordo politico e nel merito ci sono stabilire anche le modalità tecniche dell' iter che dovrebbe fare la riforma. Visto che, tema per nulla secondario, non è ancora emerso un indirizzo chiaro sul ruolo che dovranno svolgere le Camere. Sembra ormai scontato, che potranno discutere ed emendare le bozze, ma un' idea ufficiale sul percorso ancor non c' è.

ERIKA STEFANI

 

Conte però ha dato appuntamento alla ministra solo per domani sera, a Cdm avvenuto cioè, allungando a sua volta i tempi. Lì dovrà prendere forma il famoso «tavolo» prospettato per cercare di non far scoppiare un' altra grana, l' ennesima, all' interno del governo. Di sicuro Salvini è sempre più pressato dal Nord. Le telefonate con i governatori leghisti Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) sono pressoché quotidiane. Ai due presidenti, il vicepremier ha promesso che entro le Europee riuscirà a portare a casa un risultato tangibile. Il primo tassello.

 

FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIA

Sicché proprio sul fronte opposto si muove la strategia dell' altro governo, quello M5S, intenzionato a non concedere spazi né rivendicazioni elettorali agli alleati. Anche perché i pentastellati al Sud, secondo i sondaggi, mantengono ancora uno zoccolo duro di consensi che super in maniera agevole il 20%. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che domani sarà in audizione in commissione bicamerale, avvisa: «Il governo è a rischio se non fa le cose che ha promesso, come l' Autonomia».

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