conte mattarella trump

DOPPI SERVIZI - CONTE PROTEGGE VECCHIONE FINO ALL'AUDIZIONE AL COPASIR (POI, CHISSÀ), E METTE DI MIRA IL SUO VICE MASIELLO, L'UOMO DI RENZI NEI SERVIZI (ERA SUO CONSIGLIERE MILITARE A PALAZZO CHIGI) - LA VISITA DELLA CAPA DELLA CIA HA SCOPERCHIATO I VELENI TRA LE TRE AGENZIE CHE ORA ''VIVONO'' A PIAZZA DANTE - COME DAGO-ANTICIPATO, CONTE E MATTARELLA SI SONO SENTITI PIÙ VOLTE, E IL QUIRINALE ORA TEME GROSSI IMBARAZZI NELLA VISITA A WASHINGTON

Francesco Grignetti Ilario Lombardo per “la Stampa

 

gina haspel direttore della cia 4

A Palazzo Chigi e a piazza Dante, nella sede dei Servizi segreti, la preoccupazione è la stessa: le fughe di notizie che stanno diventando incontrollate. L' ultimo esempio ieri.

Era a Roma Gina Haspel, direttore della Cia, per una riunione - nell' ambito di un tour europeo - con i vertici dei nostri servizi segreti, programmata oltre due mesi fa. Svariati i temi al centro dei colloqui, non il Russiagate, viene garantito. E così attorno alla notizia si è cominciato a tessere una tela di ipotesi. Segno che non è finita la cottura a fuoco lento del premier Giuseppe Conte e del suo uomo più fidato alla guida dell' intelligence, Gennaro Vecchione, direttore del Dipartimento informazioni e sicurezza.

 

carmine masiello

C' è un clima di vigilia, al quartier generale, come se qualche testa eccellente dovesse cadere presto. Non quella del direttore Vecchione, comunque, difeso da Conte che continua a sostenere: «Non si tocca». Almeno non ora. Né quella dei direttori di Aisi e Aise, Mario Parente e Luciano Carta. Piuttosto pencolano i numeri due e tre.

 

Soprattutto fonti di maggioranza continuano a insistere sul nome di Carmine Masiello, vice di Vecchione al Dis e indicato come uomo di riferimento dell' area di Matteo Renzi, il più deciso a chiedere a Conte di lasciare la delega ai servizi. Ex consigliere militare a Palazzo Chigi sia di quest' ultimo, quando era premier, sia di Paolo Gentiloni, già a luglio si parlò di un suo siluramento mascherato da promozione allo Stato Maggiore dell' Esercito. Conte è deciso a procedere nel riordino dell' organigramma dei servizi e considera il lavoro di Vecchione indispensabile, soprattutto per la razionalizzazione dei fondi che sta portando avanti. Ma ogni decisione, il capo del governo intende comunque rinviarla a dopo l' audizione al Copasir.

CONTE E MATTARELLA

 

Con l' arrivo del leghista Raffaele Volpi alla guida del Comitato che controlla l' operato dell' intelligence, tutto lascia presagire che per Conte non sarà una passeggiata. L' antipasto è già nel calcolato gioco del rinvio, per tenere il premier ancor più sulla graticola. Il tutto condito con la stilettata di Volpe: «Non è lui a decidere i nostri tempi».

 

A piazza Dante, nel palazzone liberty dove le tre agenzie di intelligence hanno preso casa, una accanto all' altra, si respira ormai un' aria mefitica, di sospetti contrapposti, di veleni. I cui effetti di vedono sulle informazioni che circolano.

 

E che a Palazzo Chigi esaminano al microscopio, leggendo tra le righe, cercando connessioni, in un caleidoscopio di spie, politici e giornalisti. Questo groviglio che rischia di intossicare i rapporti istituzionali non può che preoccupare anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri si è visto a pranzo con Conte, senza sfiorare l' argomento servizi. Ma in questi giorni i due si sono sentiti molte volte anche al telefono. Non sfugge la curiosa coincidenza che la coda italiana del Russiagate avvenga alla vigilia del viaggio a Washington, dove il 16 Mattarella avrà un colloquio alla Casa Bianca con Donald Trump.

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1

E nel giro diplomatico c' è chi non nasconde il possibile imbarazzo che si creerebbe se il presidente Usa affrontasse, anche con lui, la questione del presunto coinvolgimento italiano nel complotto al centro della contro-inchiesta degli uomini di Trump sul Russiagate È ormai pacifico che gli incontri tra il ministro americano Barr e Vecchione sono stati almeno due. Uno pare avvenuto a cena, dalle parti di via Veneto, attorno a Ferragosto. L' altro, il 27 settembre, in piazza Dante, presenti sia Parente che Carta. Nel merito, sembra che i nostri abbiano garantito agli americani che nulla sapevano del professor Joseph Mifsud, individuato come possibile agente provocatore contro Trump.

 

MATTARELLA TRUMP

Gli incontri, regolarmente autorizzati da Palazzo Chigi, sono definiti «irrituali» praticamente da tutti i protagonisti. Ma la spiegazione è che «irrituale» è stata la richiesta di Washington, perché sommamente «irrituale» è tutta la gestione Trump. Viene spiegato: «Se non si fida dei suoi agenti e dei suoi diplomatici, e individua in un ministro il plenipotenziario per rapporti così delicati, che colpa ne abbiamo noi?».

 

Già, perché è palese che le due missioni romane di Barr sono state svolte tenendo all' oscuro sia l' ambasciata, sia l' ufficio italiano della Cia. Quel che sarebbe stato un normalissimo incontro tra servizi alleati, è diventato invece un pasticciaccio. In linea con l' approccio cospirazionista di Trump. Assecondandolo, per interesse politico o per desiderio di non scontentare il potente amico americano, Conte ha però innescato una faida tra 007 italiani di cui non si sentiva il bisogno.

donald trump william barr

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO