mario draghi

UN DRAGHI SUL CUCUZZOLO DEL D'ALIMONTE - ''SERVE UN GOVERNO D'UNITÀ NAZIONALE CHE GUIDI LA RICOSTRUZIONE E FACCIA SCELTE MOLTO DIFFICILI. DRAGHI SAREBBE LA PERSONA PIÙ ADATTA, MA SERVE L'APPOGGIO DI TUTTI I PARTITI PRINCIPALI, ALTRIMENTI CHI RESTA FUORI FA IL ''FREE RIDER'', CAVALCA A SCOPI ELETTORALI IL MANCATO APPOGGIO. 5 STELLE E FRATELLI D'ITALIA SEMBRANO ORIENTATI IN QUESTO MOMENTO, MA SPERO CHE DAVANTI ALLA GRAVITÀ DELLA CRISI…''

Andrea Picardi per www.formiche.net

 

Prof Roberto D'Alimonte

La tempesta economica che si è già abbattuta sull’Italia sarà durissima da affrontare, la ripresa si prospetta lunga e complicata. Per queste ragioni, una volta che sarà terminata l’emergenza sanitaria, quando si tratterà di concentrarsi su quella che, non a caso, è stata definita la ricostruzione post bellica che ci attende, è auspicabile che le forze parlamentari diano vita a un governo di unità nazionale.

 

Ne è convinto il politologo della Luiss ed editorialista del Sole 24 Ore Roberto D’Alimonte che in questa conversazione con Formiche.net ha fatto il punto della situazione sugli scenari politici aperti in Italia dal coronavirus e dal conseguente lockdown. “Quando inizierà la nuova fase, penso che la soluzione migliore per l’Italia sia affidarsi a un esecutivo di questo tipo”, ha affermato D’Alimonte. Che nel corso dell’intervista ha anche citato Mario Draghi, l’uomo a cui molti guardano, nel caso, per guidare questa operazione.

 

Perché professore pensa che serva un governo di unità nazionale?

Per un motivo fondamentale: per far ripartire il Paese andranno prese decisioni difficili, dolorose e politicamente costose per l’assunzione delle quali sarebbe opportuna la condivisione dei rischi e delle relative responsabilità. Stiamo chiedendo all’Europa di agire in modo coordinato, partecipato e unitario per superare la crisi: dobbiamo farlo anche in Italia.

 

MARIO DRAGHI

I partiti italiani, secondo lei, sarebbero in grado di mettere in campo un’operazione del genere? Riusciranno a mettere da parte le divisioni e i calcoli elettorali?

I dubbi ci sono, inevitabilmente. Non sono affatto sicuro che la nostra classe politica riesca a prendere pienamente coscienza della profondità della crisi economica e sociale in cui il coronavirus ha precipitato l’Italia e ad assumere le contromisure del caso. Ma a mio avviso l’unità è la strada giusta da percorrere.

Chi dovrebbe sostenere questo governo, a suo avviso?

L’ideale sarebbe che lo sostenessero tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, in modo da evitare che parta la corsa a sfilarsi e che chi rimane fuori cerchi di sfruttare dal punto di vista elettorale la mancata adesione, cioè che faccia il free rider.. Ma è presto per dirlo. Certamente, dovrebbero farne parte almeno i principali partiti di maggioranza e opposizione.

MARIO DRAGHI.

 

Chi teme che possa sfilarsi?

Il Movimento 5 stelle potrebbe essere tentato da un atteggiamento da free rider, così come Fratelli d’Italia che non mi pare disponibile, almeno a oggi. Spero però, che davanti alla gravità della crisi questo non avvenga.

Spetterebbe a Mario Draghi il compito di guidare un governo di questo tipo?

Sarebbe certamente Draghi la persona più adatta. Intanto perché non è un politico e, quindi, non sarebbe un possibile competitor dei leader di partito. E poi, soprattutto, perché ha competenze indiscutibili la cui autorevolezza e il cui prestigio sono riconosciuti ovunque, in Europa e nel mondo. E l’Italia in questo momento ha il disperato bisogno di accrescere la propria reputazione internazionale. Anche a Bruxelles ovviamente, dove i suoi rapporti e le sue capacità diplomatiche potrebbero risultare fondamentali nell’ottica di un pieno sostegno dell’Unione al rilancio dell’economia italiana.

 

Quanto immagina possa durare il suo eventuale mandato da premier?

Draghi sarebbe chiamato a gestire la fase più difficile e grave, quella della ricostruzione post-bellica. Poi si tornerebbe fisiologicamente e giustamente a elezioni, alla competizione politica, mentre l’ex presidente della Bce potrebbe legittimamente aspirare al Quirinale.

conte salvini

Pensa che Draghi accetterebbe l’incarico?

Non lo so. Di sicuro posso escludere che guiderebbe un esecutivo di questo tipo senza un reale spirito di condivisione e una vera presa di coscienza della gravità della crisi da parte delle forze politiche. Draghi, a mio avviso, non farebbe mai il presidente del Consiglio di un governo di maggioranza – com’è accaduto, ad esempio in passato, con Lamberto Dini o Mario Monti – ma solo di unità nazionale.

Ma cosa dovrebbe fare l’eventuale governo Draghi di unità nazionale?

Innanzitutto, dovrebbe occuparsi di quella che abbiamo definito la ricostruzione post-bellica. E poi – ma forse mi illudo a pensarlo – anche mettere mano a un’agenda di riforme economiche e politiche che finalmente consentano al Paese di riprendere la via della crescita, smarrita ormai troppi anni fa.

 

A quali nodi, in particolare, si riferisce professore?

conte di maio

A titolo di esempio, la semplificazione burocratica, la giustizia, il Sud, innovazione , istruzione , riordino dei rapporti stato-regioni, e la razionalizzazione delle istituzioni parlamentari: continuo a ritenere che non abbia più senso avere un Senato con le stesse identiche funzioni della Camera. E ovviamente anche la legge elettorale.

Ma in tutto questo che ne sarebbe di Giuseppe Conte?

Ho il massimo rispetto per il lavoro che sta svolgendo a Palazzo Chigi in condizioni di difficoltà davvero straordinarie ma ritengo che non possa essere lui a guidare un’operazione di questo tipo. Non ci sono le condizioni, politiche ma non solo. Potrebbe, però, certamente aspirare ad altri ruoli rilevanti.

 

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...