mario draghi felipe vi premio carlo v

DRAGHI È SEMPRE IN PISTA – IL DISCORSO DI “MARIOPIO” IN SPAGNA, DOVE HA RICEVUTO IL PREMIO CARLO V, È UNA SVEGLIA AI LEADER EUROPEI CHE FANNO GLI GNORRI DI FRONTE ALLA GRANDE SFIDA DEL NOSTRO TEMPO: L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA – “IL 70% DEL DIVARIO CON GLI STATI UNITI È DOVUTO PRINCIPALMENTE AL SETTORE TECNOLOGICO. E POTREBBE AUMENTARE ULTERIORMENTE CON LO SVILUPPO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE. È NECESSARIA UNA SERIE DI AZIONI POLITICHE PER INIZIARE A COLMARE QUESTO DIVARIO” – L’ABBASSAMENTO DEL COSTO DELL’ENERGIA E LA MOBILITAZIONE DEI PRIVATI…

 

 

LA RICETTA DRAGHI PER LA CRESCITA EUROPEA: SVILUPPO TECNOLOGICO SUL MODELLO SVEZIA

Estratto dell'articolo di Isabella Bufacchi per “il Sole 24 Ore”

 

MARIO DRAGHI RICEVE IL PREMIO CARLO V

L’economia europea deve crescere più velocemente e meglio. E per fare questo servirà una nuova politica industriale europea mirata ad aumentare la produttività, la capacità di difesa, la decarbonizzazione, a realizzare la transizione verde, a riorientare l’economia, a ridurre le dipendenze, ad adattarsi al rapido cambiamento tecnologico, impostando un approccio diverso nell’industria dello spazio, nelle materie prime e farmaceutica.

 

Tutto quello che andrà fatto per colmare il divario sulla produttività che continua ad allargarsi nei confronti degli Stati Uniti e per competere con una Cina, lo ha illustrato ieri Mario Draghi, nel discorso tenuto al monastero di San Jeronimo de Yuste, in Estremadura, nei pressi di Madrid, dove ha ricevuto il prestigioso Premio europeo Carlos V.

 

Draghi ha proposto un articolato mix di politiche, strategie, strumenti e interventi: un vero e proprio vademecum su come rilanciare l’economia europea, anticipando i contenuti del suo atteso rapporto (lungo 400 pagine) che sarà pubblicato a metà o verso fine luglio. La differenza nella crescita della produttività tra le economie Ue e Usa «è dovuta principalmente al settore tecnologico e alla digitalizzazione più in generale».

 

RE FELIPE VI - MARIO DRAGHI - CARLOS CUERPO

Secondo Draghi questo divario potrebbe aumentare ulteriormente con il rapido sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale. «Circa il 70% dei modelli fondamentali di AI vengono sviluppati negli Stati Uniti e solo tre aziende statunitensi rappresentano il 65% del mercato globale del cloud computing», ha sottolineato. […]».

 

La Ue […] deve ridurre il prezzo dell’energia. Le industrie che usano energia in Europa hanno un grande svantaggio competitivo rispetto alle imprese statunitensi, con prezzi 2-3 volte superiori per l’elettricità. Bisogna quindi investire di più nelle reti e nelle infrastrutture.

 

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI

Va riqualificata la forza lavoro, rafforzando istruzione e formazione, incoraggiando l’apprendimento degli adulti e facilitando l’ingresso di lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi terzi. Draghi ha citato come modello la Svezia, che ha un settore tecnologico più che doppio rispetto alla media dell’Ue.

 

[…] Con uno spazio fiscale limitato in Europa sia a livello nazionale che, almeno finora, a livello europeo, le risorse necessarie dovranno essere fornite principalmente dal settore privato. «Quindi, dovremo mobilitare il risparmio privato su una scala senza precedenti, e ben oltre quello che può fornire il settore bancario». La Ue deve sviluppare anche una capacità industriale di difesa e una politica commerciale in grado di ridurre le dipendenze geopolitiche «da Paesi su cui non possiamo più contare» ricorrendo anche a sussidi e dazi per massimizzare la crescita della nostra produttività, nell’ambito di un approccio generale «pragmatico, cauto e consistente»

 

 

MARIO DRAGHI: L'EUROPA DEVE CRESCERE PIÙ VELOCEMENTE

Estratti del discorso di Mario Draghi dopo aver ricevuto il Premio Carlo V, pubblicati da “La Stampa”

 

MARIO DRAGHI RICEVE IL PREMIO CARLO V

Il nostro continente si è arricchito creando un mercato unico di 445 milioni di consumatori. Ma oggi affrontiamo questioni fondamentali sul nostro futuro. Mentre le nostre società invecchiano, le richieste al nostro modello sociale aumentano, e per gli europei mantenere alti livelli di protezione sociale è irrinunciabile.

 

Dobbiamo anche adattarci ai rapidi cambiamenti tecnologici, realizzare la transizione verde, potenziare la difesa, e nel frattempo è finita l'era del gas importato a basso prezzo dalla Russia, e il libero commercio mondiale rischia di tramontare. Se vogliamo affrontare tutte queste sfide dovremo crescere più velocemente e meglio. E il modo principale per farlo è aumentare la produttività delle nostre economie.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN MEME

La crescita della produttività in Europa sta rallentando da tempo. Dall'inizio degli anni 2000, l'incremento del Pil pro capite in termini reali è risultato di un terzo inferiore a quello degli Stati Uniti, e circa il 70% di questo divario è spiegato da una minore produttività. Questo è dovuto principalmente al settore tecnologico; se lo escludessimo, la crescita della produttività dell'Ue negli ultimi vent'anni sarebbe pari a quella degli Stati Uniti. Ma il divario potrebbe aumentare ulteriormente con lo sviluppo rapido e la diffusione dell'intelligenza artificiale. Circa il 70% dei modelli di IA viene sviluppato negli Stati Uniti e da sole tre aziende statunitensi rappresentano il 65% del mercato globale del cloud computing. È necessaria una serie di azioni politiche per iniziare a colmare questo divario. (...)

 

felipe vi

Bisogna ridurre il prezzo dell'energia. Gli utenti industriali di energia in Europa affrontano attualmente un grande svantaggio competitivo rispetto ai loro pari statunitensi, con prezzi che sono 2-3 volte più alti per l'elettricità. Questo differenziale è principalmente guidato dal nostro ritardo nell'installazione di nuove capacità di energia pulita e dalla mancanza di risorse naturali.

 

[...] Abbiamo regole di mercato che non separano completamente il prezzo delle energie rinnovabili e nucleari dai prezzi più alti e più volatili dei combustibili fossili, impedendo a industrie e famiglie di godere di tutti i benefici dell'energia pulita nelle loro bollette. E nel tempo la tassazione dell'energia è diventata una fonte importante di entrate di bilancio, contribuendo a prezzi al dettaglio più alti. Una maggiore produttività dipende anche dalla costruzione di un vero mercato energetico europeo.

 

pedro sanchez mario draghi

[...] Dobbiamo ripensare l'ambiente dell'innovazione in Europa. In rapporto al Pil, le imprese europee spendono circa la metà rispetto ai loro pari statunitensi in ricerca e innovazione (R&I), portando a un divario di investimento di circa 270 miliardi di euro ogni anno. Rispetto agli Stati Uniti, non avere un bilancio federale ci mette in svantaggio. Ad esempio, il finanziamento pubblico della R&I è una percentuale simile del Pil in entrambe le macro-aree, circa lo 0, 7-0, 8%, ma negli Stati Uniti la stragrande maggioranza della spesa avviene a livello federale, garantendo che i fondi pubblici fluiscano efficacemente verso le priorità nazionali.

 

MARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

[...] (...) Quanto alle mutate regole del commercio mondiale, la prima risposta europea dovrebbe essere cercare di riparare i danni all'ordine commerciale multilaterale il più possibile, incoraggiando tutti i partner disposti a riconfermarsi al commercio basato su regole.

 

La seconda risposta dovrebbe essere incoraggiare gli investimenti diretti esteri, in modo che i posti di lavoro manifatturieri rimangano in Europa. La terza risposta dovrebbe essere l'uso di sussidi e dazi per compensare i vantaggi sleali creati da politiche industriali e svalutazioni reali dei tassi di cambio all'estero. Ma se imbocchiamo questa strada, deve essere come parte di un approccio generale che sia pragmatico, cauto e coerente.

 

 

 

 

mario draghi pedro sanchez

(...) Le decisioni che tutte queste politiche richiederanno sono urgenti perché il ritmo del cambiamento tecnologico e climatico sta accelerando e siamo sempre più esposti a peggioramenti delle relazioni internazionali. Queste decisioni saranno politicamente e finanziariamente significative. E potrebbero richiedere un livello di cooperazione e coordinamento tra gli Stati membri dell'Unione europea mai visto prima. Oggi, il ritmo di tale evoluzione sembra scoraggiante. Tuttavia, sono fiducioso che abbiamo la determinazione, la responsabilità e la solidarietà per compierlo – per difendere il nostro lavoro, il nostro clima, i nostri valori di equità sociale e inclusione, e la nostra indipendenza.

LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHImario draghi ursula von der leyen mario draghi con re felipe vi di spagna mario draghi ignazio visco Mario Draghi alla conferenza europea sui diritti sociali a La Hulpefelipe vi con mario draghi

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….