umberto bossi pagliaio donna

DRAGO NEL PAGLIAIO – ARCHEO! INTERVISTA BOMBA DEL 1996 A UMBERTO BOSSI SU SESSO E LUSSURIA BY “IL GIORNALE”: “LE MIE PRIME ESPERIENZE SESSUALI? DA RAGAZZOTTO, NEI PAGLIAI CHE SI FORMAVANO QUANDO I CONTADINI ACCATASTAVANO LE BALLE DI FIENO. NON HO MAI CONSIDERATO LA LUSSURIA UN PECCATO GRAVE. LA SESSUALITÀ DEV’ESSERE SOLTANTO PIACERE, ALTERNATIVA ALLO STRESS DELLA POLITICA. ALTERNATIVE “MOSTOSE”, CIOÈ FEMMINILI, PIACENTI, NON ROMPIBALLE – GLI APPREZZAMENTI ALLE DEPUTATE BONIVER E MUSSOLINI E IL PIZZICOTTO SUL SEDERE DELLA...

LA MIA PRIMA VOLTA IN UN PAGLIAIO

Maria Brunelli per “il Giornale” del 7 agosto 1996

 

banconota padana da cincentmila lire

Via Bellerio, Milano, in un immenso isolato sono riunite la sede della Lega Lombarda e della Lega, Nord. Mancano pochi minuti alle cinque e tra i fedeli che gravitano intorno al quartier generale c’è l’animazione che precede l'arrivo del Capo Padano. Un autista con barba fluente confida le res gestae al portiere: «Questa notte abbiamo fatto le sei». Noi veniamo introdotti al secondo piano, il piano nobile dove il senatore ha il suo studio e la segretaria - gamba corta in minigonna - ci fa attendere in un ampio salone. Alle pareti le foto storiche dell'ascesa di Bossi: folle plaudenti, convention di Pontida, incontri con Berlusconi sulla testa del quale una mano dissacratoria ha disegnato le corna. Alle cinque più qualche minuto veniamo ammessi alla presenza del senatore, nel suo studio privato. Ci accoglie con un impaccio da falso timido che prende tempo. Polo blu, toscano in bocca, alle sue spalle un Alberto da Giussano in mosaico con la spada sguainata verso la finestra. Gli abbiamo fatto sapere in anticipo l’argomento della nostra intervista, i peccati capitali e la lussuria in particolare ma non è del tutto convinto di dove vogliamo andare a parare e ci scruta attentissimo, senza darlo troppo a vedere, da dietro le lenti.

UMBERTO BOSSI

 

«Non sono abituato a rispondere a queste domande», si cautela il teorico del celodurismo, poi, rassicurato dal fatto che la lussuria è un sentimento «caldo», per eccesso, si compiace e sta al gioco. «Una volta, quand'ero ragazzo, passeggiavo sul lungolago di Arona con il mio primo amore e passando davanti a un bar ho sentito un fischio di apprezzamento. Ci ho visto rosso e sono subito tornato indietro a chiedere spiegazioni. Il fischiatore ha fatto il furbo, ha tergiversato da vile e io gli ho mollato due destri che lo hanno steso knock out. Ero aggressivo, da giovane, e non so più quante volte mi sono picchiato per le ragazze. A poco a poco, in seguito, ho imparato a razionalizzare».

umberto bossi con la moglie manuela marrone

 

A razionalizzare che cosa?

«I miei impulsi, è evidente - spiega inoltrandosi in una teoria sulla "razionalizzazione" - li ho trasformati in grinta, perché un uomo deve esser grintoso, e in capacità di combattere contro tutto quello che mi sembra ingiusto e mi ha sempre fatto arrabbiare. In politica ho agito da grimaldello, mi sono battuto contro una catena di schiavitù; contro personaggi squallidi...».

 

UMBERTO BOSSI CONTRO NAPOLITANO

Abituato com'è a tenere comizi s'infervora nel discorso politico. Ci ricordiamo bene le sue invettive contro i «pirletti», i «magnaccia»,  i «ladroni», le minacce da Gargantua di Cassano Magnago «con una pernacchia gli facciamo venire i capelli bianchi», e riportiamo il discorso sul Bossi privato, sull'uomo Umberto. Sta al gioco meravigliato (stiamo sprecando una stupenda occasione per interrogarlo sul parlamento di Mantova, sulla moneta del Nord) ma alla fine l'interesse alla sua persona non gli dispiace e fa finta, perplesso, di guardare dentro di sé. «Non mi farà mica passare per un porcello», s’insospettisce, e noi ancora una volta lo rassicuriamo che non ha niente da temere da noi Gli apprezzamenti salaci alle colleghe onorevoli, il «so io cosa fare alla Boniver, alla Mussolini» li ha gridati lui in Parlamento, non qui, non con noi. Alla Rosy Bindi invece ha detto «ti voglio bene», pochi giorni fa, correndole dietro.

polverini bossi

 

Pare che la «ministra» abbia apprezzato e lo abbia definito «un bravo ragazzo». Allo stesso modo la pensa sua moglie, Manuela Marrone, la «terrona» come la chiama il marito perché è siciliana: mamma di due bambini, Renzo e Riccardo Libertà, la Penelope che ogni mattina aspetta paziente il ritorno del suo guerriero. Ma torniamo al tema della nostra intervista, alla lussuria, a come Bossi lo vive. «Ho avuto un'infanzia felice - esordisce rientrando in argomento alla lontana - ero libero, andavo a cavallo, ho fatto in tempo a conoscere la fine della civiltà contadina. I miei genitori possedevano ancora la terra e io da ragazzino assistevo alla trebbiatura del grano, allo scartocciamento delle pannocchie sull'aia. Sento ancora l'odore del fieno d'estate e il sapore della neve in bocca d inverno, quando fioccava. Tempi da Medioevo, bei tempi!».

BOSSI

 

Che cosa c'entra l'odore del fieno con la lussuria?

UMBERTO BOSSI MANUELA MARRONE E I FIGLI jpeg

«C'entra, c'entra. Io ho fatto le mie prime esperienze sessuali in campagna. Quando i contadini accatastavano le balle del fieno in cortile si formava-no dei castelli di paglia, con corridoi, labirinti, passaggi segreti. Lì, ragazzotto, ho tentato i primi approcci con l'altro sesso, mi sono scambiato le prime effusioni».

 

E a parte l'ambientazione bucolica non aveva  paura di commetter peccato contro il sesto comandamento?

pozzetto bossi maroni

«Ho ricevuto un'educazione religiosa, tutte le mattine mi mandavano a messa alle sei, ma non ho mai considerato la lussuria un peccato grave anche se il nome è grosso, spaventa, e poi non so bene che cosa intendete voi intellettuali per lussuria, con tutte le distinzioni che fate, sesso, eros, amore Non è lo stesso? Per me è allentamento dalla tensione, divertimento, calore». «Una volta – e qui ride compiaciuto della sua intraprendenza precoce – ho pizzicato il sedere della Liliana, avrò avuto tredici anni. Lei è corsa a gridare sotto le finestre dei miei genitori e io sono scappato a nascondermi sotto il portone. La Liliana l'ho rivista qualche settimana fa, abbiamo riso ricordandoci di quel pizzicotto».

LA CANOTTIERA DI BOSSI E I BOXER DI SALVINI

 

Tutto natura e innocenza, tutto divertimento anche adesso che è senatore?

«Eh no, distinguiamo! -protesta dopo aver detto che le distinzioni degli intellettuali sono inutili sofisticazioni -. La sessualità è una fortuna che va conquistata, razionalizzata con un meccanismo non facile, ridimensionata per la gioia che è. Bisogna stare attenti a non coinvolgere il cuore (quello deve restare a casa al sicuro), perché quando il cuore è in pericolo io stacco la spina. Da giovane ho conosciuto l'amore passionale, assoluto, ero emotività allo stato puro, pelle viva. Basta, non ci voglio più ricadere».

umberto bossi con la moglie manuela marrone e i figli

 

E se le capitasse di nuovo? Se il celodurista si prendesse ancora una cotta?

carta d'identita' padana di dago 1

Ci medita su, stringe le mani all'altezza del naso e fa finta di stare nascosto «Ecco, vede, io faccio come certi sassi che stanno nei fiumi abbarbicati sul fondo. Aspetto che l'acqua passi sopra di me e non mi muovo».

 

Non mi dica che passa la vita sott'acqua, che un uomo pubblico come lei non ha tante occasioni...

umberto bossi con la moglie manuela marrone 1

«Le occasioni non mancano - ammette come se fosse una pratica noiosa e scontata - però appena sento un campanello d'allarme metto la sordina. La sessualità dev'essere soltanto piacere, affettuosità felice, alternativa allo stress del mio lavoro politico».

 

E come sono le alternative che preferisce?

«Le preferisco "mostose'', che significa femminili, piacenti, non rompiballe. E poi per me sono importanti gli sguardi, la brillantezza che sprizza dagli occhi, la complicità che s'instaura senza problemi né colpe». Eccolo il Bossi, e non è poi così duro.

pozzetto bossiUMBERTO BOSSI GIOCA CON I SUOI FIGLI jpegbossi villa gemonio berlusconi finiMARONI E UN GIOVANE RENZO BOSSI jpegUMBERTO BOSSI CON MANUELA MARRONE jpeggiorgetti bossiBOSSI IN LACRIMA CONSOLATO DA MANUELA DAL LAGOBOSSIsalvini cornuto da isoardi il commento di bossicartolina della festa d'indipendenza padana del 1996 1bossicartolina della festa d'indipendenza padana del 1996banconota padana da cincentmila lire retroL AMBASCIATORE USA LEWIS EISENBERG E UMBERTO BOSSI A VILLA TAVERNANAZIONALE PADANA BOSSIUMBERTO BOSSI jpegboss CASARINUMBERTO BOSSIBOSSI BERLUSCONIcarta d'identita' padana di dago

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?