1. E DUE! ANCHE IL MINISTRO DEGLI ESTERI PORTOGHESE SI È DIMESSO, QUESTA VOLTA I DERIVATI NON C'ENTRANO, NON HA GRADITO LA SCELTA DELLA NUOVA MINISTRA DELL'ECONOMIA TROPPO IN LINEA CON LE POLITICHE DI AUSTERITÀ E RIGORE IMPOSTE DALLA UE 2. LA CRISI È PIÙ GRAVE DI QUANTO SI PENSI, LA CURA MERKEL HA RIDOTTO IL PORTOGALLO AD UNA LANDA ECONOMICA DESOLATA IN CUI SI EMIGRA COME NELL'ITALIA DEGLI ANNI ‘30 E SI LAVORA SOLO PER PAGARE TASSE CHE SERVIRANNO A PAGARE GLI INTERESSI SUL DEBITO 3. LISBONA È LO SPECCHIO DEL NOSTRO FUTURO, LO DICE CHIARAMENTE IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ZANONATO: "LA CRISI STA PER PASSARE UN PUNTO DI NON RITORNO".

1. OGGI IL PORTOGALLO, DOMANI L'ITALIA
Superbonus per Dagospia

E due! Anche il ministro degli Esteri portoghese si è dimesso, questa volta i derivati non c'entrano, non ha gradito la scelta della nuova ministra dell'Economia troppo in linea con le politiche di austerità promosse dalla UE. La crisi è più grave di quanto si pensi, la cura Merkel ha ridotto il Portogallo ad una landa economica desolata in cui si emigra come nell'Italia degli anni ‘30 e si lavora solo per pagare tasse che serviranno a pagare gli interessi sul debito.

Lisbona è lo specchio del nostro futuro, lo dice chiaramente il ministro dello Sviluppo Zanonato: "La crisi sta per passare un punto di non ritorno". Lo nega Saccomanni: "Nel quarto trimestre mi aspetto una ripresa piena dell'Economia". Fra i due le probabilità pendono sul Ministro dello Sviluppo Economico, con una pressione fiscale record ed un tasso di cambi penalizzante il processo di svuotamento dell'industriai italiana non può far altro che continuare.

Le speranze di Saccomanni, detto "Drago-manni", infatti sono tutte riposte nella "ripresa mondiale" dove per ‘'Mondo'' il cocco di Draghi intende USA e Giappone dimenticandosi che tutti i paesi emergenti (Cina compresa) stanno rallentando, e soprattutto facendo finta di non sapere che presto le dissennate politiche monetarie di Bernanke presenteranno un conto salatissimo in termini di tassi d'interesse.

Ma il nostro Ministro dell'Economia appartiene a quella scuola economica Soviet-accademica secondo la quale la pianificazione numerica delle finanze di per sé mette a posto le cose. Il Portogallo rischia di essere il primo paese a gridare che il re è nudo e gli economisti europeisti a tutti i costi sono dei cialtroni.

Lo ha fatto portando alla luce la verità sui trucchi di bilancio per mezzo dei derivati ed ora si avvia ad un dibattito politico profondo sulle condizioni di partecipazione alla moneta unica. Una piccola frattura nell'establishment europeo che può allargarsi sotto la pressione dei popoli stremati dalle sofferenze economiche.

La trasmissione di questa febbre potrebbe propagarsi non per la via sociale ma attraverso i mercati, il piccolo e periferico Portogallo unito alle piazze egiziane ricorderà a tutti la fragilità del sistema che i vari Saccomanni hanno costruito e di cui continuano a negare l'inadeguatezza.

2 - IN PORTOGALLO GOVERNO A RISCHIO
Vittorio Da Rold per "Il Sole 24 Ore.com"

Il Governo portoghese vacilla sotto i colpi delle proteste e dei dissensi politici causati dalle politiche di austerità che minano la solidità della coalizione di governo.

Ieri ha rassegnato le dimissioni - ma il premier le ha subito respinte - il ministro degli Esteri, Paulo Portas, perché ha contestato la nomina a ministro delle Finanze di Maria Luis Albuquerque, scelta l'altro ieri in sostituzione del dimissionario Victor Gaspar. Portas, leader del partito CDS-PP che ha fin qui sostenuto la coalizione di governo, ha detto di non escludere un'uscita dall'esecutivo.

Lunedì il premier Pedro Passos Coelho aveva sostituito in poche ore Gaspar, ritenuto l'artefice delle misure adottate per combattere la crisi e soddisfare le richieste della troika (Bce, Fmi, Ue) e aveva nominato Albuquerque, sottosegretario al Tesoro con delega al debito e alle misure anticrisi.

Portas ha interpretato la nomina del nuovo ministro come la volontà di proseguire con il piano di rigore e tagli alla spesa pubblica, contestato dai partiti dell'opposizione e dai sindacati e che il 27 giugno ha portato al secondo sciopero generale in un clima surriscaldato.

Ha detto di avere illustrato al premier la sua contrarietà sulla nomina, ma di non essere stato ascoltato: «Così, rimanere nel Governo - ha spiegato - sarebbe stato inutile».

Il Portogallo è in una situazione difficile. Sta per varare una nuova manovra anticrisi, contestata dai partiti di opposizione e dai sindacati, per seguire le linee dettate dalla troika dopo la concessione, nel 2011, di un prestito di 78 miliardi di euro. Le politiche di austerità sono sempre più impopolari dopo che la Corte costituzionale ha bocciato una serie di tagli a pensioni e sussidi.

I rendimenti dei bond portoghesi a dieci anni sono saliti di 35 punti base dopo il nuovo annuncio di dimissioni; rispetto a maggio l'incremento è stato di un punto percentuale. Il quadro politico rischia dunque di minacciare gravemente l'uscita dal programma di salvataggio di Lisbona, prevista per il giugno 2014. Tanto più se dovesse sfociare in una crisi di governo.


2 - TASSO BOND PORTOGALLO OLTRE IL 7%, BALZO DEGLI SPREAD
Francesca Gerosa per "Milano Finanza.it"

Vola oltre il 7% per la prima volta quest'anno il rendimento dei titoli portoghesi a dieci anni, dopo le dimissioni di due ministri dal governo di Pedro Coelho. Il premier portoghese ha però respinto le dimissioni del ministro degli Esteri, Paulo Portas, a capo del partito di destra Cds-Pp.

Le sue dimissioni sono arrivate ieri perché contesta la nomina a ministro delle finanze di Maria Luis Albuquerque, nominata ieri in sostituzione del dimissionario Victor Gaspar, ministro delle Finanze e architetto del programma di austerità di Lisbona, varato in cambio del prestito da 78 miliardi di euro ricevuto nel maggio 2011 da Ue e Fmi.

"Il Paese viene prima e questa è la mia missione", ha detto Coelho, parlando alla televisione di Stato. "Non mi dimetterò e non abbandonerò il mio Paese", ha aggiunto, sottolineando l'intenzione di trovare un accordo per sostenere la coalizione di governo. Ma senza l'appoggio del partito nazionalista Cds, stampella dell'esecutivo del premier, la coalizione non ha più i numeri per governare in Parlamento.

E' quanto temono i mercati e il tasso sul decennale lusitano sale al 7,48% con lo spread tra i bond portoghesi e il bund tedesco in rialzo a 584 punti base. Anche il rendimento del Btp decennale è in rialzo e lo spread col Bund in allargamento in scia alle tensioni politiche portoghesi che pesano su tutti periferici.

Il tasso del decennale è al 4,58% dal 4,407% del finale di seduta di ieri, mentre quello spagnolo quota al 4,81% dal 4,567%. Il differenziale di rendimento col decennale tedesco per l'Italia sale a 293 punti base dai 270 punti base della chiusura di ieri. Gli stessi Credit default swap a 5 anni del Portogallo, strumento finanziario derivato per la copertura dei rischi del credito, salgono ai massimi da 7 mesi: +72 pb a 476 pb (Markit).

"Il Portogallo ha una crisi di governo che sembrerebbe portare a nuove elezioni. Questo ovviamente ha un impatto tremendo sui titoli di Stato portoghesi", afferma Alessandro Frigerio, di Rmj Sgr. Le tensioni si sentono non solo sul mercato obbligazionario ma anche sull'azionario. Tutti i mercati europei scendono con l'indice della borsa di Lisbona in calo addirittura del 6,22% a 5.186 punti, seguita a ruota dall'Ibex di Madrid (-3,14%). In fibrillazione anche il Dax di Francoforte in flessione dell'1,47%, il Cac40 perde l'1,83%, il Ftse 100 l'1,14% e il Ftse Mib il 2,13%.

 

CRISI IN PORTOGALLO CRISI PROTESTE IN PORTOGALLO CRISI PROTESTE IN PORTOGALLO CRISI PROTESTE IN PORTOGALLO CRISI IN PORTOGALLO CRISI PROTESTE IN PORTOGALLO PORTAS paulo portas alvaro santos pereira economia musculada PORTAS images FLAVIO ZANONATOSACCOMANNI IN RITIRO

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...