luigi di maio di battista 2019europee

IL DURO J’ACCUSE DI BATTISTA NEI CONFRONTI DEL M5s GOVERNATIVO DI DI MAIO – “ABBIAMO AVUTO PAURA. PAURA DI ATTACCARE LA LEGA SUI 49 MILIONI RUBATI, DI PRENDERE POSIZIONI SCOMODE SULL’UE, PAURA DI APPARIRE NOVELLINI. SIAMO DIVENTATI BUROCRATI RINCHIUSI 18 ORE AL GIORNO NEI MINISTERI MENTRE SALVINI AL MINISTERO NON C’ERA MAI" - "SIAMO SEMPRE STATI SFRONTATI DI FRONTE AL POTERE. ABBIAMO IL DOVERE DI ESSERLO ANCHE SE AL POTERE CI SIAMO NOI. NON ABBIAMO POLTRONE DA PERDERE. SONO GLI ALTRI I POLITICI DI PROFESSIONE, NON NOI…"

Estratto del libro “Politicamente scorretto” di Alessandro Di Battista pubblicato da "Il Fatto QUotidiano"

di battista

 

La notte dello spoglio, mentre assistevo alla sconfitta più sonora nella storia del Movimento, ho pensato a questi primi anni di governo. Ho osservato da lontano, in molti questo non me lo perdonano ma penso sia stata la scelta giusta. Da lontano ho visto un Movimento che portava a casa risultati su risultati mentre Salvini riusciva, in campagna elettorale permanente, a rivendicarli meglio di noi che li avevamo prodotti. Incredibile, ma è andata così. Però ho visto molte altre cose. Ho visto paura, paura ovunque.

 

Paura di sembrare "politicamente scorretti" una volta diventati Istituzione; paura di attaccare la Lega sui 49 milioni rubati; paura di essere calunniati dal sistema mediatico come se non fossimo cresciuti e non ci fossimo rafforzati anche grazie a tutto quel fango; paura di prendere posizioni scomode in ambito internazionale e sull' Europa stessa; paura di apparire, ancora una volta, novellini inesperti.

 

di battista cover

Le bugie raccontate per anni dai mezzi di comunicazione mainstream hanno prodotto un effetto. Non nell' opinione pubblica, che ormai non gli crede più, ma in noi, in noi che siamo vittime dirette e quotidiane delle loro menzogne. Non abbiamo perso le elezioni perché i media hanno raccontato falsità alla pubblica opinione. Le abbiamo perse perché noi e soltanto noi abbiamo creduto a quelle menzogne e per tentare di confutarle ci siamo via via trasformati in burocrati rinchiusi diciotto ore al giorno nei ministeri. Mentre Salvini al ministero non ci stava quasi mai.

 

È andata così. Si dirà: "Voi siete rappresentanti del Popolo e avete il dovere di lavorare e di stare nei ministeri". È vero. E questo è proprio il punto. La verità è che siamo brave persone. Siamo incapaci di fare strategie perché in politica, molto spesso, le migliori strategie le fanno gli squali, le fanno coloro per nulla interessati alla risoluzione dei problemi, le fanno i professionisti della politica. Il Movimento faccia il Movimento, più le domande sono complesse e più le risposte sono semplici. Milioni di persone hanno scelto il Movimento per la sua enorme portata rivoluzionaria. Non sono rivoluzionarie le nostre proposte, per lo meno non tutte, in fin dei conti stiamo approvando leggi che l' Italia aspetta da anni. È rivoluzionario il messaggio primordiale del Movimento. Quale? Il cittadino che si fa Stato. È un messaggio rivoluzionario e ancor più rivoluzionario è il fatto che quest' idea sia diventata realtà.

Di Battista Di Maio Fico

 

Migliaia di comuni cittadini sono diventati consiglieri comunali, sindaci, parlamentari, sottosegretari, ministri della Repubblica. Illustri sconosciuti mai considerati si sono fatti Istituzione.

 

Le strategie lasciamole ai politicanti, se entriamo nel loro campo ci fanno a pezzi. In fondo, per decenni, non hanno fatto altro che fare strategie per guadagnare poltrone e privilegi.

 

di battista

Quando li abbiamo costretti a entrare nel nostro di campo, quello delle proposte di buon senso, quello della sobrietà, della passione politica, quello dell' attivismo, della politica come missione, li abbiamo fatti a pezzi noi. Mostri sacri della politica sono stati sbattuti fuori dalle Istituzioni grazie alla nostra intransigenza e al nostro sincero desiderio di cambiare. Siamo sempre stati impertinenti e sfrontati di fronte al potere. Abbiamo il dovere di esserlo anche se al potere ci siamo noi. In fondo non abbiamo davvero nulla da perdere. Non i ruoli, non le poltrone, non la carriera. Ripeto, sono gli altri i politici di professione, non noi.

 

di battista paragone

Oltretutto è proprio quando non si ha più nulla da perdere che si ricomincia a vincere.(.) Quando nacque il Movimento 5 Stelle per me fu del tutto naturale aderirvi. E non perché credevo di pensarla come il Movimento, ma perché sentivo che il Movimento la pensava come me. Nel blog di Beppe Grillo, il luogo dove tutto è partito, si leggevano un mucchio di verità impossibili da trovare altrove. La verità non è mai comoda, non lo è per chi la dice e soprattutto non lo è per chi l' ascolta, perché se la si fa propria poi non si può più tornare indietro, ci si deve per forza schierare. Dire la verità è tremendamente difficile, altrimenti non esisterebbero le menzogne. Le menzogne in politica sono comode, corrette, in fondo, per lo meno fino a oggi, ti permettono di fare carriera molto più facilmente.

di battista

 

Mentre combattere per la verità è un' impresa titanica. Eppure è l' unico modo per lottare per il cambiamento, quel cambiamento che, come detto, o è doloroso o non è affatto tale. È stato difficile, per me, denunciare ciò che ritenevo andasse denunciato. È stato difficile andare ad Arcore a leggere la sentenza Dell' Utri perché sapevo che i giornali di Berlusconi si sarebbero vendicati. È stato difficile rinunciare a un ministero ma sapevo si sarebbe rivelata la scelta giusta. È stato estremamente complesso puntare il dito sulla Francia e sullo scandalo del Franco cfa perché ero certo che sarebbero arrivate le rappresaglie politiche e mediatiche. Come tutti a volte anche io mi rifugio nelle comode menzogne o negli ancor più confortevoli "non detti".

 

ALESSANDRO DI BATTISTA

Tuttavia cerco di farlo il meno possibile, sia tra le mura domestiche, pur conscio delle "guerre termo-nucleari" che fa scoppiare l' eccesso di sincerità, sia nella sfera pubblica perché in fondo, ora che sono un comune cittadino e che non ho alcun incarico istituzionale, posso dire di fidarmi molto di più di un politico che mi dice la verità A volte mi capita di essere fermato da persone che mi chiedono: "Ciao Alessandro, ti ricordi di me?". Io generalmente non mi ricordo mai.

 

alessandro di battista intervistato foto di bacco (1)

Non è mancanza di rispetto, è solo che negli ultimi anni di persone, soprattutto durante i comizi in piazza, ne ho incontrate a migliaia. Ebbene, quando succede l' istinto di dire "Certo che mi ricordo, come va?" è forte. È la via semplice, quella "politicamente corretta", quella democristiana. () Io dico la verità. Rispondo con un sonoro: "No, non mi ricordo". Qualcuno magari potrà darmi del maleducato ma nessuno potrà mai pensare che sia alla ricerca incondizionata della sua approvazione. E forse, quando non cerchi il consenso, è la volta buona che lo ottieni davvero.

di battistaALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

 

alessandro di battista intervistato foto di bacco (2)di maio di battistadi battistaalessandro di battista intervistato foto di bacco (7)alessandro di battista foto di bacco (2)alessandro di battista intervistato foto di bacco (3)alessandro di battista foto di bacco (3)alessandro di battista foto di bacco (1)alessandro di battista intervistato foto di bacco (6)alessandro di battista foto di baccoALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...