rodrigo duterte

DUTERTE HA LA CHIAPPE CHIACCHIERATE - IL PRESIDENTE DELLE FILIPPINE HA SVELATO IL SUO PASSATO OMOSEX (“ERO UN PO' GAY MI SONO CURATO CON TANTE DONNE”) - NEL 2015 AFFERMÒ DI AVER SUBITO ABUSI SESSUALI, DA BAMBINO, DA PARTE DI UN PRETE AMERICANO - DURANTE UN COMIZIO RACCONTÒ DI AVER MOLESTATO LA CAMERIERA DA RAGAZZO: “ENTRAI NELLA SUA STANZA MENTRE DORMIVA E LA TOCCAI NELLE PARTI INTIME CERCANDO DI ANDARE OLTRE E LEI…”

Giovanni Longoni per “Libero quotidiano”

 

duterte

Per uno che si è paragonato ad Adolf Hitler, che ha dato del «figlio di puttana» a papa Francesco (a causa degli ingorghi per le vie di Manila causati dalla visita del pontefice) e persino a Dio, che considera pure «uno stupido», suscitare scandalo è un gioco da ragazzi. Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine dal 2016, non si smetisce e dichiara di essere stato «un po' omosessuale» ma di essere «guarito».

 

Lo ha detto durante un intervento davanti alla comunità filippina di Tokyo, secondo quanto riporta il sito di Manila Rappler.news. Il coming out, come si chiama la rivelazione di essere gay, è stata subito seguita dall' accusa rivolta a uno dei suoi maggiori oppositori politici, Antonio Trillanes, di essere gay per come si muove. «Io e Trillanes siamo simili, ma io sono guarito», ha spiegato Duterte.

duterte

 

il presidente ha dichiarato di essere «tornato ad essere un uomo» dopo aver incontrato la prima moglie, Elizabeth Zimmermann, dalla quale è ora separato. «Le donne belle mi hanno curato», ha precisato; «ho iniziato a odiare gli uomini belli e a preferire le belle donne». Detto en passant, l' attuale fidanzata del presidente, Honeylet Avancena, è più giovane di lui di 25 anni.

duterte

 

Trillanes non l'ha presa bene. Contattato dal New York Times, l'esponente dell'opposizione, che ha più volte accusato il Capo dello Stato filippino di gravi violazioni dei diritti umani, ha fatto una dichiarazione che complica ulteriormente il rapporto tra i due politici: «Ammettendo il suo passato gay, comincio a essere sospettoso della reale natura di quella che sembra una vera e propria ossessione di Duterte nei miei confronti».

 

duterte 4

Il senatore - che si sente insidiato sessualmente dal presidente - ha poi insinuato: «È possibile che la sua proiezione di "uomo forte" sia solo una facciata». Chi sia più omofobo dei due resta da capire, come pure chi dei due sia più ossessionato sessualmente dall' altro.

 

ABBASTANZA INDECISO

Duterte, in verità, ha sempre alternato battute maschiliste ad aperture ai diritti omosessuali. Durante la campagna presidenziale si era detto a favore della legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se poi ha fatto dietrofront a causa delle difficoltà, così disse, che avrebbe incontrato in un Paese fortemente cattolico come le Filippine.

duterte 3

 

Poco dopo, senza alcuna remora, insultò l'ambasciatore statunitense Philip Goldberg definendolo «un omosessuale figlio di puttana» (di gran lunga l'offesa preferita da The Punisher, come viene soprannominato per la sua dura repressione dei narcotrafficanti). Omosessuali, secondo lui, sarebbero anche i guerriglieri comunisti filippini anti-governativi e i vescovi cattolici locali.

 

Il tema dell' omosessualità riemerge spesso nella carriera politica dell' uomo forte di Manila, come pure l'antipatia per la chiesa di Roma. Nel dicembre 2015 quando era ancora sindaco di Davao, affermò di aver subito abusi sessuali, quando era bambino, da parte di un prete, il gesuita americano Mark Falvey. Il sacerdote venne accusato di abusi su nove minori nella diocesi di Los Angeles ma le accuse di Duterte non hanno avuto seguito.

duterte 1

 

BARZELLETTE

È sempre difficile capire fino a che punto arriva la verità dei fatti e dove inizia a scatenarsi la fantasia boccaccesca di Rodrigo: per attaccare il suo bersaglio preferito, cioè i preti, una volta durante un comizio raccontò di aver molestato la cameriera da ragazzo. «Entrai nella sua stanza mentre dormiva e la toccai nelle parti intime cercando di andare oltre, ma lei dormiva». Poi il giovane Duterte se ne andò a confessarsi e il sacerdote gli disse che per ottenere il perdono avrebbe dovuto recitare un padrenostro.

duterte presidente filippine

 

Bahaghari, un' associazione filippina per i diritti dei gay e dei transgender, ha reagito in maniera molto dura all' ultima sparata: «È sintomatico di una malattia grave: quella dell' ignoranza, del pregiudizio e dell' odio», afferma l' organizzazione in una nota. «Queste dichiarazioni, come le sue osservazioni perverse e offensive sulle donne, non possono essere prese alla leggera o semplicemente considerate barzellette». E forse qui si sbagliano.

DUTERTEDuterte armirodrigo duterte 4rodrigo duterte 1DUTERTE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…