marcello de angelis francesco lollobrigida paolo signorelli galeazzo bignami

EIA EIA TRALLALÀ! – TUTTI I CASI DI FASCI REINVENTATI NELLE ISTITUZIONI DA QUANDO C’E’ AL POTERE IL GOVERNO DUCIONI: PAOLO SIGNORELLI (EX PORTAVOCE DI LOLLOBRIGIDA CHE SCRIVEVA “MORTACCI LORO E DEGLI EBREI”) E’ SOLO L’ULTIMO: IL PRIMO FU MARCELLO DE ANGELIS, NELLO STAFF DI FRANCESCO ROCCA CHE SOLIDARIZZAVA CON I TERRORISTI CONDANNATI PER LA STRAGE DI BOLOGNA - LA FOTO DI GALEAZZO BIGNAMI CON UNA SVASTICA SUL BRACCIO E LA COLLABORATRICE DI LA RUSSA, ROBERTA CAPOTOSTI, CHE SCRISSE UN VIBRANTE ELOGIO DEL SALUTO ROMANO...

Estratto dell’articolo di Gianni Barbacetto, Vincenzo Bisbiglia per “Il Fatto Quotidiano”

francesco lollobrigida paolo signorelli

 

Nei corridoi della Regione Lazio, dove Paolo Signorelli junior era di casa prima del “salto” al ministero, la chiamano già la “maledizione di Marcellone”. Perché il primo caso eclatante di ex fascisti reinventati nelle istituzioni dalla nuova ondata dell’estrema destra al governo riguarda proprio Marcello De Angelis.

 

Militante di Terza Posizione alla fine degli anni 70, suo cognato (il marito della sorella) è Luigi Ciavardini, l’ex terrorista dei Nar condannato per la strage di Bologna del 1980. De Angelis fu chiamato a inizio 2023 in Regione Lazio dal neo-governatore Francesco Rocca come portavoce istituzionale: si è segnalato prima per il post di solidarietà agli ex terroristi condannati in via definitiva per Bologna; poi per l’assunzione nel suo staff del cognato Edoardo Di Rocco.

giorgia meloni marcello de angelis

 

De Angelis è stato difeso a spada tratta da Rocca, finché Repubblica non ha tirato fuori il testo di una canzone giovanile della sua band 270-bis dai versi chiaramente antisemiti: uno smacco che ha spinto l’ex deputato del Pdl e direttore del Secolo d’Italia a dimettersi dalla Regione e a tornare al suo posto fisso in Croce Rossa (dove fu assunto proprio da Rocca).

 

De Angelis ha resistito molto di più di Andrea Ruspandini, fratello del deputato di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini: Andrea fu assunto nello staff dell’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini – uomo di fiducia in Regione di Francesco Lollobrigida e di cui Arianna Meloni era stretta collaboratrice fino al 2022 – ma fu silurato dopo pochi giorni per i suoi post sui social inneggianti teorie di estrema destra e no-vax.

 

paolo signorelli francesco lollobrigida

Dalla Regione Lazio al governo il passo è breve. Marco Mattei, citato (ma mai indagato) nell’inchiesta “Mondo di mezzo” per un incontro con Er cecato Massimo Carminati, ora è braccio destro del ministro della Salute Orazio Schillaci.  […]

 

Con la destra al governo è tornato in auge, poi, anche il diplomatico Mario Andrea Vattani, 57 anni, già noto come il “console fascio-rock” perché da giovane era l’autore e frontman della band SottoFasciaSemplice, con il nome “d’arte” di Katanga. Il sottobosco della destra-ultrà romana arriva nelle istituzioni alla fine degli anni 2000 con Gianni Alemanno.

GALEAZZO BIGNAMI

 

In quella stagione, all’ente Eur fu nominato Riccardo Mancini (deceduto nel 2018), già militante di Avanguardia Nazionale. In Ama (l’azienda che raccoglie i rifiuti di Roma) fu nominato dirigente invece il manager Stefano Andrini, ex ultrà della Lazio, che Concita De Gregorio sull’Unità definì “naziskin” beccandosi una condanna per diffamazione.

 

Anche Claudio Corbolotti era un ultrà della Lazio, amico di Fabrizio Piscitelli, e anche lui lavorava nello staff di Gianni Alemanno: Corbolotti è stato arrestato il mese scorso per alcuni scontri prima di un derby Roma-Lazio. Un ambiente, quello della Curva, che Paolo Signorelli junior ha frequentato molto.

 

Un ambiente molto devoto al suo omonimo nonno, ideologo negli anni 70 dei rivoluzionari fascisti di Ordine Nuovo. Signorelli junior ha lavorato anche con l’Asi, l’associazione fondata dal sottosegretario Claudio Barbaro che anni prima ha dato un contratto a Luigi Ciavardini permettendogli di ottenere la prima semilibertà.

 

francesco rocca patrizia scurti giorgia meloni funerali andrea augello

Di Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture, resta iconica (e ha fatto il giro del mondo) la foto in cui compare vestito in divisa nazista. Era il 2005, alla festa del suo addio al celibato: ragazzate, ha minimizzato l’esponente di Fratelli d’Italia.

 

Roberta Capotosti, oggi collaboratrice dello staff del presidente del Senato Ignazio La Russa, ha scritto sul giornale di ultradestra Il Primato Nazionale un vibrante elogio del saluto romano, che “per tante generazioni di camerati rappresenta qualcosa di sacro e imprescindibile”. […]

marcello de angelis canta claretta e ben al piper nel 2016 2stefano cavedagna galeazzo bignamiARIANNA MELONI FRANCESCO ROCCApaolo signorelli

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…