receep tayyip erdogan impero ottomano

ERDOGAN ABBAIA E MORDE – LUCIO CARACCIOLO: “È STATO IL PROTAGONISTA DEL VERTICE NATO DI MADRID. STA TESSENDO LA TRAMA DI UNA SFERA D'INFLUENZA AMPLISSIMA. IL SUO RAGGIO D'AZIONE VA DALLA TRIPOLITANIA AL CORNO D'AFRICA, DAI BALCANI ALL'AZERBAIJAN, CON PERNO SUL GRANDE MEDITERRANEO. OBIETTIVO, EMANCIPARSI DAL VINCOLO ANATOLICO PER AFFERMARSI POTENZA ANCHE MARITTIMA, CAPACE DI SPINGERSI VERSO LE GRANDI ROTTE OCEANICHE. LÌ DOVE SI GIOCA LA PARTITA STRATEGICA CHE DECIDERÀ IL FUTURO DI QUESTO SECOLO: LO SCONTRO FRA AMERICA E CINA” –

Lucio Caracciolo per “La Stampa”

 

recep tayyip erdogan joe biden boris johnson

La Turchia ha ripreso il suo posto fra le grandi potenze. Dopo aver svolto per quarant' anni il ruolo di sentinella antisovietica della Nato sul fronte meridionale, oggi è soggetto geopolitico pienamente sovrano. Impero in ricostruzione, un secolo dopo il collasso degli ottomani. Deciso a ripercorrerne le tracce fra Caucaso, Medio Oriente, Nordafrica e Balcani.

 

Ankara resta nell'Alleanza Atlantica, certo, ma a modo suo. A partire dai propri interessi, con le ambiguità tipiche degli attori che si vogliono irriducibili a strategie altrui. Alla ricerca di uno spazio autonomo nello scontro fra Russia e America. E con un leader, Recep Tayyip Erdogan, dalle smisurate ambizioni.

stoltenberg con erdogan 4

 

Erdogan è stato il protagonista del vertice atlantico di Madrid. Con tecnica da mercato levantino, il presidente turco ha prima minacciato di bloccare l'adesione alla Nato di Finlandia e Svezia, decisiva per aumentare la pressione sulla Russia mettendola all'angolo nel Baltico.

 

recep tayyip erdogan

Poi ha dato luce verde agli scandinavi, ma in cambio di concessioni e promesse che riguardano sia la fornitura di armi, specie americane (primo obiettivo, gli F-16), sia la stretta di svedesi e finlandesi sui terroristi del Pkk e su altre strutture curde. Stoccolma e Helsinki si sono impegnate a valutare "speditamente" le richieste di estradizione formulate da Ankara nei confronti di esponenti curdi che Erdogan considera nemici mortali.

 

Ma Erdogan si riserva di bloccare l'ingresso di svedesi e finlandesi nella Nato - che deve essere ratificato dai trenta paesi associati - se i patti non fossero rispettati.

 

ERDOGAN CIRCONDATO DALLE TRIBU' OTTOMANE

E' solo l'ultima mossa del leader turco, che sta tessendo la trama di una sfera d'influenza amplissima. Inaugurata dalla penetrazione militare in antichi circuiti ottomani, dalla Siria all'Iraq, contando anche sulle ramificazioni in ambito islamista cui attinge grazie alle affinità ideologiche forgiate nella Fratellanza musulmana. Il suo raggio d'azione e di penetrazione economica e geopolitica va dalla Tripolitania al Corno d'Africa, dai Balcani all'Azerbaijan, con perno sul Grande Mediterraneo, dove Ankara persegue la dottrina della Patria Blu.

 

Obiettivo, emanciparsi dal vincolo anatolico per affermarsi potenza anche marittima, capace di spingersi verso le grandi rotte oceaniche. Lì dove si gioca la partita strategica che deciderà il futuro di questo secolo: lo scontro fra America e Cina.

ERDOGAN PUTIN

 

Nella guerra di Ucraina la Turchia si muove in proprio, accostando di volta in volta verso Russia o Stati Uniti. Tattica sperimentata da anni. Ad esempio, Ankara si rifornisce di sistemi missilistici russi S-400, malgrado le minacce americane. Si guarda bene dal sanzionare Mosca, anzi offre rifugio agli oligarchi putiniani e conta di accogliere milioni di turisti russi quest' estate, in pellegrinaggio verso le coste anatoliche perché banditi dalle spiagge euromediterranee.

 

il presidente della turchia erdogan

Contemporaneamente, fornisce a Kiev i suoi economici quanto efficaci droni Tb2, che nelle prime settimane di guerra hanno contribuito a frenare l'invasione delle truppe di Putin. Ankara tiene chiusi gli Stretti alla Flot ta russa del Mar Nero, sfidando l'ira del Cremlino. E la Turchia è l'unico paese ad aver abbozzato un negoziato fra ucraini e russi, che prima o poi potrebbe riaprirsi in modalità meno velleitarie.

 

Erdogan sta spingendo la Turchia oltre le sue effettive possibilità, soprattutto economiche?

Probabile. Come non si può affatto escludere la sua sconfitta alle prossime elezioni, previste per l'anno prossimo. Ma sarebbe grave errore ascrivere l'ascesa della potenza turca al suo ingombrante leader.

 

joe biden recep tayyip erdogan 2

Troppe volte noi occidentali cadiamo nella tentazione di identificare un paese con il suo capo, specie se autoritario. Prima o poi Erdogan passerà la mano, non necessariamente in modo pacifico. Ma la Turchia non tornerà per questo ancella di questa o quella superiore potenza. Se non dopo essere stata sconfitta sul campo. Non così semplice: oggi le Forze armate turche sono le più efficienti nella Nato, americani esclusi. E nello Stato profondo di Ankara sono i militari a dettare ritmo e direttrici del nuovo protagonismo imperiale. Erdogan o non Erdogan.

PRIMA PAGINA IL MANIFESTO 30 GIUGNO 2022la moschea di ditib a colonia ed erdoganputin erdogan gustano un cornetto joe biden recep tayyip erdogan 3il presidente della turchia erdoganErdogan Fayez al-Sarrajaccordo del 2016AL SISI ERDOGANkyriakos mitsotakis recep tayyip erdoganALEXANDER LUKASHENKO RECEP TAYYIP ERDOGANURSULA VON DER LEYEN RECEP TAYYIP ERDOGAN mario draghi recep tayyip erdogan g20 recep tayyp erdogan xi jinping 1erdogan xi jinpingboris johnson toglie la mano di erdogan 9

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…