vincenzo de luca

IL FATTO CHE DE LUCA SIA INDAGATO DA TRE ANNI (SI VA VERSO L'ARCHIVIAZIONE) PER L'INGAGGIO DI QUATTRO AUTISTI DICE TUTTO DELLA GIUSTIZIA ITALIANA E MOLTO POCO DELLO SCERIFFO SALERNITANO. CHE SI DIFENDE: ''LA REGIONE HA RISPARMIATO 84MILA EURO''. IN EFFETTI L'OPPOSIZIONE AVEVA DENUNCIATO UN DANNO ERARIALE MA LA CORTE DEI CONTI NON HA AVVIATO IL PROCEDIMENTO

Marco Conti per “il Messaggero

 

L' indagine risale a tre anni fa, gli inquirenti sostengono che si va per l' archiviazione, ma il tritacarne si è mosso lo stesso, ovviamente in campagna elettorale. Stavolta tocca al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca difendersi.

vincenzo de luca

 

IL RISPARMIO

La vicenda, nata da un esposto di un consigliere regionale leghista, riguarda le modalità con cui quattro vigili urbani di Salerno sono diventati membri della segreteria del governatore. L' ipotesi di reato - avanzata nel 2017 - è falso e truffa e, poco prima del lockdown, lo stesso De Luca si era recato dai magistrati a dare la propria versione dei fatti. Un atto su cui i magistrati stanno facendo da tre anni chiarezza, mentre il legale di De Luca, l' avvocato Andrea Castaldo, sostiene che i quattro decreti firmati dal presidente di regione rientrano nell' ambito di «una riorganizzazione che ha consentito un risparmio di spesa rispetto alla precedente amministrazione».

 

E quindi, a suo giudizio, sarebbe sbagliato parlare di vigili promossi. Lo stesso Castaldo chiede di «evitare ogni strumentalizzazione in considerazione del momento elettorale prossimo. Non vi è alcuna novità processuale» rispetto al 2017. Secondo quanto si apprende, comunque, gli inquirenti starebbero valutando anche la possibilità di archiviare l' indagine e che dunque potrebbe non avere un esito processuale. Il diretto interessato non sembra scomporsi più di tanto. Ieri mattina, ha partecipato a un convegno a Salerno e, interpellato dai giornalisti, ha allargato le braccia con un «no comment».

 

Poche ore dopo un post su Facebook dal titolo straordinario scoop giornalistico nel quale De Luca parla con ironia «della tempestiva scoperta che da tre anni è aperta una indagine sull' organizzazione dell' Ufficio di segreteria del Presidente della Regione Campania», e attacca senza citarlo l' ex assessore Severino Nappi, autore della denuncia nei suoi confronti. Poi conclude ricordando che «l' indagine triennale verte su questo interrogativo: gli autisti che a turno accompagnano il Presidente della Regione, erano solo autisti o facevano anche lavoro di segreteria?

vincenzo de luca

 

Nel frattempo si comunica che l' organizzazione dell' Ufficio di segreteria della Presidenza attuale, rispetto a quella precedente, ha comportato un risparmio di 84.000 euro l' anno. Buon lavoro a tutti. E per il resto, non perdere tempo e non farsi distrarre». A stretto giro la replica di Nappi («il guappo di cartone, che riveste il ruolo di presidente della Regione ancora per pochi giorni, non ha neanche il coraggio di nominarmi esplicitamente perché sa che il mio nome è immacolato») e di Valeria Ciarambino, candidato presidente dei 5 Stelle per la quale «De Luca è il primo degli impresentabili». Il candidato governatore del centrodestra, Stefano Caldoro, pur ricordando il suo garantismo, spiega che la vicenda evidenzia politicamente «il modello del clan De Luca, a prescindere dalle vicende giudiziarie: lui favorisce solo gli amici, poi rispettando o meno la legge lo deciderà la magistratura».

 

LA POLEMICA

Sulla linea grillina anche il sindaco di Napoli De Magistris che da buon magistrato evita di entrare nel merito delle indagini, ma attacca comunque il presidente della regione Campania: «Non c' è bisogno di questa vicenda per marcare il mio distanziamento politico ed etico da De Luca».

 

DE MAGISTRIS E DE LUCA

 

«L' apertura di un' indagine sul Governatore De Luca, per l' ipotesi di abuso d' ufficio - sostengono due deputati del Pd di Base Riformista Alessandro Alfieri e Andrea Romano - è un atto dovuto a seguito delle denunce presentate da esponenti politici locali del centrodestra. Che la destra campana la utilizzi ora come strumento di campagna elettorale non solo è un meschino atto di sciacallaggioma conferma l' assenza di veri argomenti politici nella campagna elettorale della destra».

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."