giorgia meloni silvio berlusconi

LA FATWA DI GIORGIA – RIMESSA AL SUO POSTO LICIA RONZULLI, LA MELONI HA DECISO DI ESCLUDERE DALLA LISTA DEI MINISTRI I SENATORI FORZISTI CHE NON HANNO VOTATO LA RUSSA – SI SALVA SOLO LA CASELLATI, CHE PERO' BERLUSCONI VORREBBE ALLA GIUSTIZIA, POLTRONA CHE INVECE LA DUCETTA INTENDE DARE A NORDIO – PER CROSETTO AVANZA L’IPOTESI DI UN SUPER-MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO CON DELEGA ALL’ENERGIA – E C’È L’INCOGNITA LETIZIA MORATTI…

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

giorgia meloni francesco lollobrigida

Via i ribelli forzisti dal governo. Adesso è pronta la "fatwa" di Giorgia Meloni. Nel giorno di massima tensione nei rapporti con Silvio Berlusconi, in un dirupo lastriscato di fogli con apprezzamenti poco lusinghieri del Cavaliere e risposte che alludono a ricatti, la futura premier decide di non fare sconti a chi, in Senato, non ha appoggiato la candidatura a presidente di Ignazio La Russa. E dall'elenco dei ministri in pectore scompaiono tutti gli inquilini azzurri di Palazzo Madama. […]

 

Insomma, Licia Ronzulli ora rischia seriamente di non essere l'unica esclusa eccellente da Meloni. Con lei potrebbe cadere chi, per sostenere la "zarina" di Arcore nell'esecutivo, in Aula giovedì ha disertato la cabina elettorale. È un tratto di scolorina sui nomi dell'ex capogruppo di Fi Anna Maria Bernini, che era destinata all'Istruzione, di Alberto Barachini, per cui si erano ipotizzati i Beni culturali o comunque la delega all'Editoria, Maurizio Gasparri (per lui si era parlato della Pubblica amministrazione). E nella lista nera finisce pure Francesco Paolo Sisto, in corsa per un posto almeno di viceministro alla Giustizia.

 

SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI MEME

Si "salverebbe" invece Maria Elisabetta Alberti Casellati, l'ex presidente del Senato che è stata l'unica - con Berlusconi - a votare per La Russa. Ma lì si va su un piano diverso, e non meno delicato. Casellati era stata indicata dal Cavaliere per la Giustizia, delega che però Giorgia Meloni non intende lasciare, perché ritiene che la migliore soluzione possibile per via Arenula sia Carlo Nordio, ex magistrato eletto nelle liste di FdI.

 

Un concetto che la leader della Destra aveva espresso già nei giorni scorsi, dentro un ragionamento cui non è estraneo il potenziale conflitto di interessi di Berlusconi, sotto processo nel Ruby Ter e con la minaccia della legge Severino di nuovo sul capo. Un concetto che per Meloni vale ancor di più ora, dopo lo sgarbo che ritiene di aver ricevuto da Berlusconi. […]

 

carlo nordio giorgia meloni

Nessun problema, invece, per i deputati e per le "colombe" forziste. In primis per Antonio Tajani, il coordinatore del partito di Berlusconi che da tempo ha "prenotato" gli Esteri. Prima della tempesta del Senato, l'ossatura dell'esecutivo era pronta. E quella regge. Con la Lega a fare la parte del leone: il Carroccio - grazie anche all'asse rafforzato tra Salvini e Meloni dopo la prova di fiducia al Senato - potrebbe conquistare in tutto 6 ministeri: Giancarlo Giorgetti all'Economia con Maurizio Leo (FdI) come vice, all'Interno il prefetto Matteo Piantedosi, un tecnico che è stato capo di gabinetto del segretario quando era al Viminale.

 

silvio berlusconi licia ronzulli

Per Matteo Salvini si fa largo l'ipotesi delle Infrastrutture. Confermata al momento l'ipotesi di Gian Marco Centinaio all'Agricoltura. Roberto Calderoli otterrebbe la delega alle Autonomie e agli Affari regionali, mentre FdI rivendica il ministero delle Riforme, per realizzare il presidenzialismo: fra i nomi più quotati quello di Marcello Pera.

 

In casa FdI, per lo Sviluppo economico è in pole Guido Crosetto, che avrebbe pure la competenza sull'Energia oggi in capo al ministero della Transizione ecologica. Ieri Meloni ha avuto diversi contatti - sul dossier bollette - con l'attuale titolare del dicastero, Roberto Cingolani. Per la Difesa rimane in prima fila Adolfo Urso, agli Affari europei Raffaele Fitto. Per la Salute - il ministero che veniva invocato per Licia Ronzulli - si profilerebbe una soluzione tecnica: Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa, Guido Bertolaso o Alberto Zangrillo.

 

Guido Crosetto

C'è l'incognita Letizia Moratti: l'ex sindaca di Milano è molto stimata da Meloni ma vuole candidarsi al ruolo di governatrice della Lombardia e potrebbe lasciare solo per la Salute. Un approdo a Roma di Moratti risolverebbe una grana al centrodestra (e in particolare alla Lega) ma al momento le condizioni non ci sono. Domani, chissà. […]

ROBERTO CINGOLANI letizia moratti lavora l orto 7letizia moratti lavora l orto 5letizia moratti lavora l orto 6

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT