berlusconi conte travaglio letta

FERMI TUTTI! È IN CORSO IL PIÙ GRANDE FAVORE POLITICO A BERLUSCONI DELLA STORIA RECENTE. È STATO PRESENTATO IN SENATO, PROPRIO DOVE IL GOVERNO PUÒ ESSERE SALVATO DA FORZA ITALIA, L'EMENDAMENTO DI GUALTIERI-PATUANELLI PER BLOCCARE BOLLORÉ E PERMETTERE A SILVIO DI SPUNTARE CENTINAIA DI MILIONI IN PIÙ IN CASO DI TRANSAZIONE O VENDITA A VIVENDI - COSA AVREBBE SCRITTO TRAVAGLIO SE UNA NORMA DI QUESTO TIPO “SALVA-BERLUSCONI” L’AVESSE FATTA UN GOVERNO DIVERSO DA QUELLO CONTE? INVECE SOLO UN ARTICOLO QUASI GIUSTIFICATORIO A PAGINA 13 - E NON CI PARLINO PIÙ PER TUTTA LA VITA DI CONFLITTO DI INTERESSI!

DAGONEWS

 

grillo berlusconi

Persino ''il Fatto Quotidiano'' ammette, in modo molto edulcorato, che è in corso l'ennesimo favore a Silvio Berlusconi, l'ennesima legge ad aziendam architettata dal solito Gianni Letta. Marco Palombi scrive che:

 

 

(…) un emendamento che la relatrice Valeria Valente del Pd ha presentato ieri sera al decreto Covid in Senato - testo, però, elaborato al Mise da Stefano Patuanelli e benedetto dal collega Roberto Gualtieri e dal premier Giuseppe Conte - serve di nuovo a bloccare per qualche tempo l' assalto dei francesi alla società di famiglia di Berlusconi: a spingere per questa soluzione è anche l' Autorità per le comunicazioni (Agcom), rinnovata in estate all' insegna dell' ennesimo Patto del Nazareno, per così dire. (…)

roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli

 

Ma quanto si è scritto in questi anni sui patti del Nazareno, sulle leggi ad personam, ad aziendam, ad Bananam? Ettolitri di inchiostro su chilometri quadrati di pagine. Adesso che al governo ci sono i 5 Stelle, purissimi altissimi levissimi, il patto che protegge Berlusconi dagli appetiti francesi e gli permette di incassare potenzialmente centinaia di milioni in più per le sue aziende – e tutto grazie a una norma esclusivamente politica e messa nero su bianco dal duo grillino Conte-Patuanelli con il sostegno di Gualtieri – viene così raccontato:

 

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Lo stallo [Mediaset-Vivendi] a cui si è giunti impone ora un accordo tra le parti: tutti lo sanno, ma le condizioni a cui ci si arriverà dipendono da quanto potere contrattuale hanno i due contendenti. E qui arriva l' emendamento (…) Cosa ci guadagna il governo? Forse un occhio di riguardo da parte di Forza Italia, specie in Senato. Cosa rischia? Che Vivendi non la prenda bene ed esprima la sua rabbia in Tim. Non si sa se il gioco vale la candela.

 

 

travaglio conte

Per ''occhio di riguardo'' ovviamente si intende che Forza Italia, invece di fare opposizione e fare cadere il governo al Senato dove la maggioranza ha numeri risicatissimi, garantisce informalmente la sopravvivenza del Conte-bis, benedetto ormai da tutti: poteri forti, deboli, ex guardiani dell'informazione, una buona parte di opposizione e istituzioni internazionali. Amen.

 

PS: inutile ricordare che del patto tra Conte e Grillo per salvare Berlusconi (e il governo) abbiamo scritto in solitaria mesi fa:

GRILLO E’ STATO COSTRETTO AD INGOIARE IL ROSPO DEI ROSPI: LO PSICONANO BERLUSCONI, ORMAI AZIONISTA ESTERNO DEL GOVERNO CONTE… (giugno 2020)

https://m.dagospia.com/grillo-berlusconi-e-il-piano-per-la-rete-unica-in-mano-italiana-via-cdp-dagoesclusiva-240463

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

 

 

MEDIASET:DEPOSITATO EMENDAMENTO ANTISCALATA A DL COVID

 (ANSA) - Arriva l'emendamento al decreto Covid "anti scalata" per le società che operano nelle telecomunicazioni. La norma, a quanto si apprende, è stata depositata ieri sera in Senato dal relatore Valeria Valente e, alla luce della sentenza della Corte Ue sul caso Mediaset-Vivendi prevede che, nelle more di una più generale disciplina di settore, per sei mesi l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sia tenuta ad avviare un'istruttoria nel caso in cui un soggetto "operi contemporaneamente nei mercati delle comunicazioni elettroniche e in un mercato diverso, ricadente nel sistema integrato delle comunicazioni (Sic), anche attraverso partecipazioni in grado di determinare un'influenza notevole".

salvini berlusconi

 

L'istruttoria è "volta a verificare la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive del pluralismo": all'esito di essa l'Agcom adotta, "eventualmente", i provvedimenti necessari per eliminare o impedire il formarsi di effetti distorsivi, previsti dall'articolo 43 comma 5 del testo unico della radiotelevisione.

 

"L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - prevede il testo depositato in Senato - è tenuta ad avviare un'istruttoria, da concludersi entro il termine di sei mesi dalla data di avvio del procedimento, volta a verificare la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive del pluralismo, sulla base di criteri previamente individuati, tenendo conto, fra l'altro, dei ricavi, delle barriere all'ingresso nonché del livello di concorrenza nei mercati coinvolti".

 

MATTEO RENZI E VALERIA VALENTE

"La disposizione - si legge nella relazione illustrativa - ha lo scopo di intervenire per dare tempestiva attuazione alla sentenza della Corte di giustizia UE del 3 settembre 2020, C-719-18" che, pronunciandosi nell'ambito dello scontro in atto tra Mediaset e Vivendi, ha bocciato la disciplina prevista dal comma 11 dell'articolo 43 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi, "che vieta a qualsiasi società i cui ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche (Tlc), anche tramite società controllate o collegate, siano superiori al 40% dei ricavi complessivi di tale settore, di conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni (Sic), ricavi superiori al 10% di quelli del Sic in Italia".

 

MAURIZIO GASPARRI

Quella norma, viene spiegato, è "considerata dalla Corte Ue accettabile in linea di principio, ma è stata valutata in concreto inidonea, sotto il profilo della proporzionalità, a perseguire il fine di garantire il pluralismo dei media, giacché fissa soglie di mercato che, non consentendo di determinare compiutamente se e in quale misura un'impresa sia effettivamente in grado di influire sul contenuto delle attività editoriali dei media, non sono indicative di un rischio concreto di influenza sul pluralismo dei media". Un intervento di revisione organica del testo unico sulle telecomunicazioni è già previsto "nell'ambito degli adempimenti europei previsti dalla proposta legge di delegazione europea 2019 attualmente all'esame del Parlamento" ma si è deciso di introdurre una disciplina transitoria, che durerà sei mesi dall'entrata in vigore del decreto Covid, nelle more dell'adozione della nuova legge.

 

bollore de puyfontaine

La norma transitoria elimina gli automatismi bocciati dalla Corte Ue e introduce l'istruttoria dell'Agcom "qualora un soggetto si trovi ad operare contemporaneamente nei mercati delle comunicazioni elettroniche e nel Sic, anche attraverso partecipazioni societarie in grado di determinare un'influenza notevole ai sensi dell'articolo 2359, comma secondo del codice civile. "Solo all'esito di tale accertamento in concreto saranno eventualmente adottati dall'Agcom i rimedi" previsti dal testo unico sulle telecomunicazioni. Senza questa norma transitoria, spiega in conclusione la relazione illustrativa, il rischio sarebbe lasciare un vuoto normativo che crei "un varco a possibili violazioni del pluralismo determinate da eccessi di concentrazioni", fermo restando che al "pluralismo dei media" è stata di recente estesa la possibilità per il governo di esercitare il golden power.

 

 

MEDIASET: FONTI MAGGIORANZA, NORMA CONDIVISA DA OPPOSIZIONE

gualtieri conte patuanelli

 (ANSA) - "La relatrice del decreto Covid, Valeria Valente, ha depositato ieri sera un emendamento per proteggere le aziende italiane televisive ed editoriali. L'emendamento è condiviso dalla maggioranza e dall'opposizione e nasce dallo stimolo dei ministri Gualtieri e Patuanelli". Lo riferiscono fonti parlamentari della maggioranza.

berlusconi letta

 

"Obiettivo - proseguono - dell'intervento normativo è colmare il vuoto lasciato dalla sentenza della Corte Ue sul caso Mediaset-Vivendi attribuendo all'Agcom potere di veto su possibili operazioni. Nel dettaglio l'emendamento prevede un regime transitorio di 6 mesi durante i quali, invece di far scattare gli automatismi previsti dal Tusmar (il Testo unico che impone delle soglie di partecipazione a chi opera sia nelle tlc che nei media), l'Agcom potrà avviare un'istruttoria".

 

berlusconi bollore vivendi mediaset

 

MEDIASET: LEGA VOTA CONTRO EMENDAMENTO IN COMMISSIONE

 (ANSA) - I componenti della Lega in Commissione Affari Costituzionali al Senato hanno votato contro l'emendamento anti-scalata al dl Covid. Lo si apprende da fonti parlamentari.

 

 

DL COVID:CANGINI, PRIMA I FRANCESI È NUOVO SLOGAN SALVINI?

goffredo bettini gianni letta. giuseppe conte

 (ANSA) - "La realtà supera la finzione e svela la vacuità di certa retorica politica. In commissione Affari costituzionali del Senato, la Lega ha appena votato contro la norma che difende le aziende nazionali di telecomunicazioni da scalate straniere (caso Mediaset-Vivendi). Matteo Salvini, evidentemente, ha cambiato slogan: da "prima gli italiani" a "prima i francesi". Lo ha scritto su Facebook il senatore di Forza Italia Andrea Cangini.

conte letta

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."