gennaro sangiuliano rai

GENNY TORNA, MAMMA RAI TI ASPETTA – L’EX MINISTRO ’NNAMURATO FRIGNA E SI SFOGA DOPO LE DIMISSIONI: “NON SOPPORTAVO PIÙ LA PRESSIONE. ORA VOGLIO SOLO SPARIRE, PENSARE ALLA MIA FAMIGLIA, ESSERE DIMENTICATO” –SANGIULIANO ANNUNCIA UN ESPOSTO CONTRO L’EX AMANTE MARIA ROSARIA BOCCIA (“ANDRÒ FINO IN FONDO”) – E GIÀ CIRCOLANO VOCI DI UN SUO POSSIBILE INCARICO IN RAI PER L’EX DIRETTORE DEL TG2, ALLA DIREZIONE DEI TG REGIONALI

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

gennaro sangiuliano esce da palazzo chigi

[…]  «Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni irrevocabili», scrive Gennaro Sangiuliano in una lettera indirizzata a Palazzo Chigi. "Irrevocabili" per Giorgia Meloni, soprattutto. Lui, in fondo, di fare un passo indietro non ne aveva granché voglia. Anzi, ieri si era svegliato pimpante, combattivo: «Non mollo. Per tigna e per principio, non mollo!», diceva a La Stampa, convinto di poter ribattere punto su punto all'intervista a Maria Rosaria Boccia pubblicata su questo giornale.

 

Poche ore più tardi, l'ombra di Sangiuliano chiede pietà: «Non sopportavo più la pressione. Ora voglio solo sparire, pensare alla mia famiglia, essere dimenticato». Eppure già iniziano a circolare voci di un suo possibile incarico in Rai, alla direzione dei tg regionali, nel domino di nomine che si innescherà dopo l'insediamento del nuovo consiglio d'amministrazione.

 

dimissioni di gennaro sangiuliano - vignetta di natangelo

Quando esce di casa, ieri mattina, è sicuro di poter andare avanti da ministro della Cultura. Meloni ha letto l'intervista e non lo ha ancora chiamato. Dentro tutta FdI regna il silenzio. Lui lo interpreta con ottimismo e con i galloni ancora sul petto si presenta alle 9 sotto l'arco di Costantino, al Colosseo. Vuole valutare i danni causati da un fulmine che ha colpito alcuni giorni prima il monumento, sprezzante della superstizione che fin dall'antichità vede nel fulmine un segno di malaugurio. È l'unico appuntamento della giornata.

 

Serve a dare una parvenza di normalità. Proprio rientrando al Collegio romano, tuttavia, inizia a capire che il silenzio di quella mattina non era poi così buono. Vuole comunque fare chiarezza sulle accuse mosse da Boccia contro di lui. «Posso spiegare tutto», dice a questo giornale. Ancora una volta. È un tunnel umiliante in cui sarebbe disposto a infilarsi di nuovo. E da lì vorrebbe combattere, querelare giornalisti, presentare un esposto «contro chi mi ha provocato questo danno», spiegare con altri fogli, magari altre lacrime.

 

LETTERA DI GENNARO SANGIULIANO A GIORGIA MELONI

È un fiume in piena: «I viaggi non erano 8 come dice Boccia, ma 5. Non conto Pompei perché lei abitava lì». Poi «è vero, siamo andati al concerto dei Coldplay insieme, ma mi muovo con l'auto blu, di tutela perché posso solo muovermi così. Non è un abuso, è una necessità di sicurezza».

 

Stavolta, memore della lavata di capo subita due giorni fa, evita prudentemente di citare Matteo Salvini e il suo uso dell'auto blu in compagnia della fidanzata. Si limita a ricordare che «nella mia stessa condizione c'era anche Dario Franceschini», il suo predecessore del Pd. Ci tiene anche a sottolineare di non essere «sotto ricatto di nessun direttore di settimanale», ma le chat di quelle conversazioni, aggiunge, «sono private e non le pubblico».

 

Non è ricattabile nemmeno per comunicazioni di governo che possano essere finite nelle mani dell'ex amante: «Quando ero con lei non ho mai ricevuto una telefonata da Meloni», assicura. E di fronte all'accusa di aver detto a Boccia che nessuno le avrebbe creduto, perché lui è un ministro e lei no, sbotta: «Mai e poi mai avrei potuto dire e nemmeno pensare una frase del genere».

 

LE DIMISSIONI DI GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY VUKIC

Prepara quindi un esposto contro di lei, «andrò fino in fondo», e promette di «fermare le fake news dei giornali presentando querele, le presenterà pure mia moglie».

 

Tutto questo vorrebbe dirlo anche a Meloni, quando viene convocato a Palazzo Chigi. Arriva nel primo pomeriggio, dopo aver lasciato al ministero il suo avvocato, e resta lì, chiuso nell'ufficio della premier, per oltre un'ora. «Devastato», raccontano, quando capisce che per lei questa vicenda non è più una questione di torto e di ragione. Come scrive lo stesso Sangiuliano più tardi, una volta rientrato al ministero, il suo ruolo «non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli».

 

MARIA ROSARIA BOCCIA E GENNARO SANGIULIANO AL FESTIVAL DEL LIBRO POSSIBILE POLIGNANO A MARE 1

Meloni pretende la sua resa definitiva. È l'unica strada rimasta per mettere la parola fine su questa soap opera in salsa partenopea. Sangiuliano pensava di poter replicare alle accuse, far sentire le sue ragioni, ma l'intervista concessa da Boccia a cui sarebbe poi seguita l'ospitata in tv di ieri sera nel salotto di Luca Telese, e chissà cos'altro nei prossimi giorni, segnava l'inizio di una slavina comunicativa.

 

Lui, alla fine, getta la spugna: «Non sopportavo più la pressione - dice ancora a La Stampa -. Ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare».

 

MEME SULLE LACRIME DI GENNARO SANGIULIANO AL TG1

Torna di nuovo al ministero. È il momento di incontrare il suo legale, il professore salernitano Silverio Sica, appena arrivato a Roma in soccorso del ministro. È il primo a parlare publicamente di dimissioni: «Potrebbe recuperare la sua libertà di azione tornando a essere un libero cittadino», dice ai cronisti. Lo vede «dispiaciuto per la sua carriera politica».

 

E inizia a scrivere la lettera delle sue dimissioni. Amara, carica di rancore e di rivendicazioni, di complottismo e vittimismo. Queste, dice, sono state «giornate dolorose e cariche di odio da parte di un certo sistema politico mediatico».

 

[…]  Di più, ha il sospetto fortissimo che contro di lui sia stato ordito un complotto: «Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi». È la speranza di scoprire, forse, la macchinazione di qualche potere forte.

Qualcosa, insomma, che renda meno avvilente la realtà che si staglia di fronte a lui: aver perso tutto per il desiderio di vendetta di un ex amante che si è vista rifiutare la nomina promessa.

GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA gennaro sangiuliano sopralluogo all arco di costantino 4MARIA ROSARIA BOCCIA E GENNARO SANGIULIANO AL FESTIVAL DEL LIBRO POSSIBILE POLIGNANO A MARE

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...