angela merkel olaf scholz armin laschet elezioni germania

È LA GERMANIA MA SEMBRA L'ITALIA - DALLE ELEZIONI TEDESCHE EMERGE UN QUADRO FRAMMENTATO, SENZA NESSUN VINCITORE CHIARO: LA RIMONTA DI SCHOLZ SUL GAFFEUR LASCHET NON BASTA ALLA SPD PER COSTRUIRE DA SOLA UNA MAGGIORANZA - L’AGO DELLA BILANCIA SARANNO I VERDI E I LIBERALI: LE COALIZIONI PIÙ PROBABILI SONO QUELLA “SEMAFORO”, CON SOCIALDEMOCRATICI, GRUNEN E FPD, OPPURE LA “GIAMAICA”, CON LIBERALI, VERDI E CONSERVATORI. MA È IMPROBABILE CHE SCHOLZ LASCI LE CARTE IN MANO AL DELFINO AZZOPPATO DELLA MERKEL

 

 

<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/R2jw4aszPEg" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>

 

Germania: risultati provvisori, Spd vince col 25,7%

angela merkel armin laschet

 (ANSA-AFP) - BERLINO, 27 SET - Il partito socialdemocratico Spd ha vinto le elezioni parlamentari in Germania, segnando la fine dell'era Merkel, con il 25,7% dei voti, leggermente davanti ai conservatori, secondo un conteggio ufficiale provvisorio annunciato stamattina dalla Commissione elettorale federale. Il campo conservatore Cdu-Csu ha ottenuto il 24,1% dei voti, il peggior risultato della sua storia, mentre i Verdi sono arrivati ;;al terzo posto con il 14,8%, seguiti dal partito liberale Fdp con l'11,5%.

 

 

Germania: proiezioni Zdf,Spd avanti a 25,8% e Unione a 24,1%

olaf scholz

 (ANSA) - BERLINO, 27 SET - Stando alle proiezioni della Zdf dell'1:09, alle elezioni federali di ieri in Germania l'Spd è in vantaggio al 25,8% (+5,3), mentre l'Unione (Cdu-Csu) è crollata al 24,1 (-8,8). Afd è al 10,4% (-2,2). I liberali sono all'11,5% (+0,8). La Linke è la 4,9% (-4,3), i Verdi sono al 14,6% (+5,7%). (ANSA).

 

Germania: Afd in calo, ma primo partito in Sassonia e Turingia

voti in baviera

 (ANSA) - ROMA, 27 SET - Nonostante il calo secondo le proiezioni di circa 2 punti a livello federale rispetto al 12,6% ottenuto nel voto di 4 anni fa, l'ultradestra di Afd in Germania è vicina a essere il primo partito nel voto per il Bundestag nel Land orientale della Sassonia: secondo i risultati preliminari degli scrutini ottiene il 28%, contro il 19% della Spd. Un altro risultato significativo di Afd si registra in Turingia, altro Land orientale, dove il partito è in testa con il 24% rispetto al 23% dell'Spd. (ANSA).

 

Germania: entrano al Bundestag Habeck e Merz

la scheda piegata male di armin laschet 3

 (ANSA) - BERLINO, 27 SET - Fra le new entry di rilievo nel nuovo Bundestag ci sono il leader dei verdi Robert Habeck e l'avvocato finanziario Friedrich Merz, volto economico finanziario del "team del futuro" costituito da Armin Laschet per la Cdu. Il primo, Habeck, vivrà adesso una stagione di rilancio, proprio dagli errori di Annalena Baerbock che hanno fatto sfumare il sogno della conquista della cancelleria. E, come Merz, aspirerebbe alla casella di ministro delle Finanze nel prossimo esecutivo. Quella rivendicata a chiare lettere anche dal liberale Christian Lindner. Non è riuscito a conquistare il mandato diretto in Turingia, invece, il controverso politico della Cdu Hans Georg Maassen, ex presidente dei servizi interni, che dovette lasciare con il sospetto di una presunta contiguità con l'ultradestra. (ANSA).

 

armin laschet e angela merkel 6

Germania: Csu crolla in Baviera a 31,7%, record da 1949

 (ANSA) - BERLINO, 27 SET - Finito lo spoglio in tutte le 46 circoscrizioni elettorali bavaresi, la Csu di Markus Soeder è crollata al 31,7%: il peggior risultato dal 1949. I cristiano-sociali hanno perso così sette punti rispetto al 2017 (38,8%). I socialdemocratici sono cresciuti raggiungendo il 18% (15,3% quattro anni fa). Anche i verdi sono migliorati con il 14,1% (9,8%). Stabili i liberali, al 10,5% (10,2). L'ultradestra di Afd è calata al 9% (12,4%). Forte recupero per i Freien Wähler, al 7,5% (2,7). La Linke crolla al 2,8 (dal 6,1). (ANSA).

 

CINQUE STRADE PER UN GOVERNO

Uski Audino per “La Stampa”

 

olaf scholz alle urne

I primi risultati elettorali in Germania consegnano uno scenario facile da interpretare come il cubo di Rubik. C'è un chiaro perdente, l'Unione Cdu-Csu che raggiunge un risultato di diversi punti inferiore al già peggiore risultato storico raggiunto nel 2017, con il 32,9. C'è un probabile vincitore, che risale la china dal quale era approdato alle scorse elezioni, ma senza "sfondare" con un risultato imprevisto, l'Spd.

 

militanti della spd felici per il risultato delle elezioni

E poi ci sono due partiti, i Liberali e i Verdi, che pur senza grandi exploit elettorali avranno l'onere e l'onore di dare le carte per una nuova coalizione di governo. «È sensato che tutti i partiti che non sono per lo status quo parlino per primi e tutto il resto si può strutturare» ha aperto le danze delle trattative il liberale Christian Lindner, invitando pubblicamente i Verdi ai primi colloqui per formare una coalizione nel corso del primo confronto televisivo tra i pesi massimi di tutti i partiti. Cosa ci sia dietro quel «tutto si può strutturare» è tanto aperto quanto vago.

 

christian lindner

Ma si traduce in due opzioni principali: una coalizione Giamaica, con liberali, verdi e Unione Cdu-Csu, o una coalizione Semaforo con verdi, liberali e Spd. Le due coalizioni sulla carta hanno lo stesso peso: l'alleanza Semaforo potrebbe contare su 413 deputati, la Giamaica su 402.

 

Il punto è che nell'alleanza tra verdi, liberali e Unione Cdu-Csu, il partito ambientalista avrebbe tutto da perdere, facendo la parte del vaso di coccio, di fronte alla sostanziale comunione di intenti dei due partiti liberal-conservatori. Per il partito di Annalena Baerbock e Robert Habeck questo potrebbe voler dire una cosa: rinunciare alla parte del programma elettorale legata agli investimenti per la trasformazione energetica e per il potenziamento infrastrutturale volti a ridurre le emissioni.

 

olaf scholz

Senza parlare della parte del programma legata alla redistribuzione sociale, impossibile da implementare. Al momento per i Verdi sarebbe equivalente ad una resa. Viceversa i Liberali si potrebbero trovare a disagio in una coalizione con Verdi e socialdemocratici, visto l'accordo di massima che regna tra i due. Il nodo in quel caso riguarderebbe la politica fiscale. Il leader dei Liberali ha ripetuto in ogni modo la sua propensione per una «Koalition der Mitte», per una coalizione di centro, che tradotto ai minimi termini si traduce in «basta nuove tasse». Investimenti si, dice Lindner, ma non pubblici, solo privati. In altre parole le imprese dovrebbero essere messe nelle condizioni di trarre vantaggi per investire. Teoricamente né Spd né Verdi sono di principio contrari.

scholz laschet baerbock

 

Ma che l'intero programma di investimenti infrastrutturali dei Verdi e di ridistribuzione economica chiesta dei socialdemocratici (vedi alla voce salario minimo a 12 euro e aiuti a sostegno della povertà infantile) possa essere finanziato da investimenti privati volontari è difficile da credere.

 

christian lindner leadr liberali tedeschi

È per questo che entrambe le trattative partono in salita. Teoricamente sono possibili ma poco probabili altri due scenari: una riedizione della Grosse Koalition (Cdu-Spd) , e una coalizione "Germania", dai colori della bandiera, che vedrebbe insieme socialdemocratici, Liberali e Unione Cdu-Csu. Tecnicamente un'ennesima riedizione della Grosse Koalition al momento è la meno gradita.

 

scholz - baerbock - laschet

Soprattutto dall'Spd e dai suoi sostenitori che per la prima volta dopo 16 anni vedono a portata di mano l'opzione di un governo dii impronta progressista. La coalizione "Germania", con liberali e conservatori, invece vedrebbe l'Spd in una posizione di minoranza e dunque di debolezza. Infine c'è un'ipotesi che potrebbe da domani ulteriormente complicare i giochi e rimescolare i conteggi: la Linke sotto la soglia di sbarramento del 5%. Se la sinistra non raggiungesse il quorum, allora i seggi dovrebbero essere ricontati e la soglia per creare una maggioranza cambierebbe.

 

armin laschet e angela merkel 2

Se invece la Linke, pur restando sotto la soglia del 5%, ottenesse 3 mandati diretti, per il complesso sistema elettorale tedesco, vedrebbe entrare al Bundestag i suoi deputati. Da tutto questo, c'è un'unica certezza: per risolvere il rebus post-elettorale ci vorrà tempo. Se è vero che Laschet e Scholz si sono augurati per il bene della Germania e dell'Europa, che si arrivi a un governo prima di Natale, è altrettanto vero che quattro anni fa, ancora nell'era Merkel, la fase post-elettorale durò da fine settembre a inizio marzo. Cinque mesi di trattative accompagnate da una indiscutibile maestra del compromesso come Angela Merkel. Difficile immaginare che stavolta, con i due partiti principali ridotti a un testa a testa, si possa fare di meglio.

scholz - baerbock - laschetannalena baerbock armin laschet e angela merkel 5

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...