giorgia meloni matteo salvini luca bernardo

GIORGIA, TI TE DOMINET MILAN - CHE SGARBO DELLA MELONI A SALVINI: LA "DUCETTA" HA SCIPPATO PIAZZA DUOMO ALLA LEGA PER L'ULTIMO SABATO UTILE PRIMA DEL VOTO ALLE AMMINISTRATIVE - SUI MANIFESTI C'È SOLO IL FACCIONE DELLA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA, IL NOME DEL CANDIDATO PISTOLERO LUCA BERNARDO QUASI NON SI LEGGE - IN QUESTA GUERRA POLITICA, I LEGHISTI ACCUSANO GLI ALLEATI DI USARE LA CAMPAGNA ELETTORALE "PIÙ PER REGOLARE I CONTI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE CHE PER VINCERE"...

Valerio Valentini per "il Foglio"

I MANIFESTI DI GIORGIA MELONI IN PIAZZA DUOMO

 

C'è chi ci vedrà la perfidia degli spudorati, e chi invece parlerà di scaltrezza, ché la politica non contempla certo le buone maniere. Sta di fatto che quando la mossa di Giorgia Meloni è stata riferita a Matteo Salvini, una settimana fa, pare che il leader della Lega abbia sbottato: "Sono sempre i soliti".

 

Sì perché i soliti, cioè gli odiatissimi amici di Fratelli d'Italia, poche ore prima, seduti al tavolo insieme ai referenti lombardi degli altri partiti di centrodestra per coordinare la chiusura della campagna elettorale pin vista del 4 ottobre, avevano esordito troncando subito la discussione.

 

MANIFESTI DI GIORGIA MELONI

"Guardate che noi, per l'ultimo sabato utile, Piazza Duomo l'abbiamo già prenotata, ma per il comizio di Giorgia". Eccolo, lo scippo. La quinta più scenografica della città, il salotto di casa del salvinismo di governo tra 2018 e 2019, quello della svolta mistica col bacio di rosari e invocazioni al cuore immacolato di Maria, sottratta alla paternità leghista da Giorgia Meloni, che se l'è accaparrata tutta per sé.

 

"Ma quella piazza è stata da sempre anche un luogo prediletto del Msi, fin dai tempi di Pini e Almirante", precisa Marco Osnato, deputato patriota e gran della Meloni all'ombra della Madunina, quasi a rivendicare la legittimità della prova di mano. Che è tutta al servizio del progetto di rincorsa da parte di FDI alla leadership del centrodestra.

LUCA BERNARDO

 

E infatti quando i primi manifesti per la manifestazione del 25 settembre sono comparsi in città e sui social, il nome di Luca Bernardo neppure era leggibile: tutto oscurato dal volto della Meloni, con accanto "In piazza con Giorgia" o "l'Italia del riscatto".

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

E tanto è bastato per rinnovare le critiche leghiste nei confronti di una campagna elettorale, quella organizzata guidata in Lombardia dal pretoriano Ignazio La Russa insieme alla collega Daniela Santanchè, "pensata più per regolare i conti all'interno della coalizione che non per vincere".

 

Problemi logistici legati semmai all'incertezza che ha a lungo circondato la data delle elezioni, chiariscono dalle parti della Meloni. "Quella manifestazione rientra tra le tappe del tour che Giorgia sta facendo in giro per tutt'Italia", dice Osnato. E sia. Solo che, voluto o accidentale, l'effetto della scelta di FDI è questo: che l'ultimo sabato prima della chiamata alle urne, vedrà la Meloni salire sul palco del centro della città da sola, con alle spalle le insegne del solo suo partito.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

"Ci sarà anche Bernardo, in verità", aggiunge Osnato. Ma se ci sarà, è perché alla fine Salvini ha deciso di evitare di organizzare un evento in concomitanza in un'altra piazza, preferendo fare buon viso a cattivo gioco e rispolverando la retorica della vicinanza alle periferie.

 

matteo salvini e giorgia meloni

E dunque tutti a Niguarda, spesso citato tra quei malfamati quartieri di frontiera a nord della città. Doveva essere martedì 28. Poi però s'è pensato che la concorrenza della Champions League era meglio evitarla. E allora il comizio del Capitano, insieme a Bernardo, è stato anticipato di un giorno. "Ma sono sicuro che nel corso dell'ultima settimana si riuscirà a organizzare un evento conclusivo col nostro candidato sindaco e coi massimi esponenti dei partiti che lo sostengono", dice Stefano Bolognini, segretario cittadini della Lega, con l'aria di chi vuole detonare la polemica.

 

GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO

E non sa, forse, che però lo stato maggiore di FDI ha già fatto sapere che quell'ultima settimana per la Meloni sarà proibitivo tornare a Milano: colpa di un'agenda troppo densa, fissata per tempo con la necessità di privilegiare la sfida più grande, quella di Roma.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY GIANBOY

Quindi, semmai, a rappresentare FDI sarà La Russa. Il quale, del resto, che la campagna elettorale non si sarebbe svolta nel segno della concordia, lo aveva lasciato intuire, va detto, fin dall'inizio. E cioè da quando, a metà luglio, alla conferenza stampa di presentazione di Bernardo si mise a gridare contro Licia Ronzulli per proteggere quella sedia rimasta vuota, lì in prima fila, a manifestare la polemica diserzione della Meloni.

 

giorgia meloni saluta matteo salvini foto di bacco

Erano i giorni turbolenti del grande sgarbo sulla Rai, quando Lega e Forza Italia s'erano accordati per estromettere dal cda di Viale Mazzini ogni esponente di FDI. E di fronte a quell'offesa, agli occhi della Meloni, lo scippo di Piazza Duomo non è che un piccolo risarcimento.

 

luca bernardoluca bernardo matteo salviniMEME DI LUCA BERNARDO CON PISTOLALUCA BERNARDO E MATTEO SALVINIluca bernardo 4luca bernardo 2luca bernardo 7luca bernardoluca bernardo 6luca bernardoluca bernardo 1LUCA BERNARDO MICHELLE HUNZIKER luca bernardo 3luca bernardo 5luca bernardoLUCA BERNARDO MELANIA RIZZOLILUCA BERNARDO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…