conte salvini meloni

TRA GOVERNO E OPPOSIZIONI, FATTI CONCRETI – FRANCESCO GIORGINO: “SONO SOLTANTO 5 MILIONI, SOPRATTUTTO DIPENDENTI PUBBLICI, I LAVORATORI CHE NEGLI ULTIMI 100 GIORNI HANNO POTUTO CONTARE SU UNO STIPENDIO. LA SITUAZIONE DEGLI ALTRI 18 MILIONI, TRA DIPENDENTI PRIVATI E AUTONOMI, È DRAMMATICA - SALVINI E MELONI NON PENSINO CHE IL PRINCIPIO DEI "TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO" SIA IL PASSEPORTOUT PER TORNARE A PALAZZO CHIGI. SE QUESTO DOVESSE ACCADERE, SI MISUREREBBERO CON LE MACERIE”

Francesco Giorgino per “la Gazzetta del Mezzogiorno”

 

Francesco Giorgino

In politica contano due cose: il rispetto delle regole e la soluzione dei problemi. Forma e sostanza. Merito del presidente Mattarella averci ricordato ripetutamente che la logica delle istituzioni viene prima di quella, pur legittima, dei singoli partiti.

 

In nome di tale logica, a maggior ragione davanti ad una crisi economica che si preannuncia più grave di quella del 2008, conviene interrogarsi su quale debba e su quale possa essere il rapporto tra governo e opposizioni. Dover e poter essere, dunque, atteso che l'analisi politica non può privilegiare la prospettiva dell'astrazione rispetto a quella del pragmatismo.

 

giuseppe conte rocco casalino emmanuel macron

Dopo il muro contro muro delle scorse settimane circa la scelta dell'esecutivo di affidare agli Stati Generali la funzione di preparazione del piano di rilancio dell'Italia per la fase post-Covid, è probabile che nei prossimi giorni i leader dei partiti d'opposizione incontrino il premier Conte.

 

Luogo, tempo e durata di questo vertice sono diventate questione di merito e non solo di metodo, atteso che in quest'emergenza, prima sanitaria e poi socio-economica, il Parlamento non è mai stato, come invece avrebbe dovuto e potuto esserlo, il fulcro del confronto politico e atteso che desta non poche perplessità la decisione di presentare il Recovery Plan a settembre.

 

giuseppe conte salvini meloni

È comprensibile e persino opportuna la tendenza a considerare il frangente storico che stiamo vivendo e le trasformazioni imposte dalla società pandemica come un'occasione straordinaria, e forse irripetibile, per modernizzare l'Italia favorendo la transizione in senso ecologico dei modelli produttivi e di sviluppo, la deburocratizzazione e quindi la maggiore semplificazione dei processi decisionali della pubblica amministrazione.

 

giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019 2

La deadline di settembre, tuttavia, non è compatibile con la situazione drammatica in cui versano molti italiani. Sono soltanto cinque milioni i nostri connazionali totalmente e pienamente garantiti. Si tratta soprattutto di dipendenti pubblici, lavoratori che negli ultimi cento giorni hanno potuto contare su uno stipendio regolare e pieno.

 

giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019

Gli altri diciotto milioni appartengono a due categorie. La prima è quella dei dipendenti privati: alcuni dei quali più tutelati perché occupati in grandi gruppi industriali; altri in difficoltà perché alle prese con i ritardi dell'erogazione della cassa integrazione.

 

La seconda categoria è quella degli autonomi, i più esposti a rischi, incertezze, imprevedibilità. Non sarebbe la prima volta che Salvini, Meloni e Taiani (in rappresentanza di Berlusconi) si incontrano con il presidente del consiglio da quando è scoppiata la pandemia.

IL FOTOMONTAGGIO DI SALVINI MELONI E TAJANI CON UN MALATO DI CORONAVIRUS

 

Finora si è trattato di colloqui poco utili ad individuare le migliori soluzioni in campo a fronte dei molteplici problemi in agenda. Per questo motivo è indispensabile che la prossima occasione d'incontro non sia sprecata da nessuna delle parti. Governo e maggioranza, quest'ultima divisa su questioni di non poco conto, devono rispettare le opposizioni parlamentari che, stando ai sondaggi, rappresentano una fetta molto larga di elettori.

ANTONIO TAJANI E MATTEO SALVINI FUORI DA PALAZZO CHIGI CON LA MASCHERINA CALATA

 

E devono farlo, sviluppando capacità di ascolto e di dialogo, superando le rigidità del recente passato ed accogliendo le proposte più praticabili. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia non sono una delle cento associazioni incontrate dal premier a Villa Pamphili nell'ultima settimana. Sono molto di più.

 

giorgia meloni matteo salvini e antonio tajani a palazzo chigi con la mascherina

 Dal canto loro, le opposizioni devono assumere e mantenere una postura collaborativa nei confronti di chi ha responsabilità di governo, elaborando un manifesto programmatico per il presente e il futuro dell'Italia. Manifesto capace di mettere in evidenza quali siano i punti antitetici e quali quelli su cui si può ricercare una sintesi, a breve termine. Entrambe le parti, almeno in questo momento, devono porre al centro della loro attività decisionale e comunicativa i veri interessi degli italiani.

 

È l'unica cosa che conta. Del resto, tutti i partiti correrebbero rischi enormi, specie in termini di consenso (a sinistra, a destra e al centro), se pensassero solo ad assecondare il disegno di quanti portano avanti narrazioni incentrate su giochi di potere dentro e tra i diversi soggetti politici, su cambi di leadership per indebolire quelle attuali, su creazione di nuovi movimenti.

ITALIA CRAC BUCO

 

Si aggiunga che l'attuale maggioranza non può continuare ad avere come fonte esclusiva della propria legittimazione politica l'esigenza di impedire che il centro-destra (o il destra-centro) vada al governo del Paese. Né può continuare a coltivare l'idea che l'obiettivo principale del superamento delle divisioni interne sia, costi quel che costi, quello di arrivare alla fine della legislatura per eleggere un Capo dello Stato in linea con i propri desiderata politici.

 

Nel frattempo le opposizioni non pensino che il principio dei "tanto peggio, tanto meglio" sia il passeportout per tornare a Palazzo Chigi. Quando questo dovesse accadere (ed è probabile che accada), esse si misurerebbero con una situazione disastrosa. Impossibile da gestire su molti fronti. E per parecchi motivi.

 

chiusi per virus

La forma di governo incide nella strutturazione delle maggioranze e nella definizione del ruolo delle opposizioni alle quali spetta, nel parlamento così come nella società, il compito di controllare l'operato del governo, di condizionarne l'indirizzo in base al mandato ricevuto dai cittadini anche attraverso la costituzione di un esecutivo-ombra che sviluppi interlocuzioni dirette e simmetriche in base a deleghe specifiche e tematiche.

 

Non si tratta né di compromesso, né di consociativismo, come avrebbe evidenziato il politologo Arend Lijphart elaborando la teoria della "democrazia consensuale". Si tratta, piuttosto, di esercizi di corresponsabilità intorno a pochi ed essenziali provvedimenti: i più urgenti e i più utili per il Paese.

disoccupazione calo

 

Chi scrive conosce le difficoltà di portare avanti questo approccio in un sistema come quello italiano nel quale le dinamiche di maggioranza e opposizione sono il frutto della coesistenza di forze politiche diverse.

 

Peraltro l'uno in competizione con l'altro, anche dentro gli schieramenti. Chiedere un cambio di passo, tuttavia, è legittimo, senza per questo ridimensionare il valore di un assetto multipartitico all'interno di un modello di democrazia rappresentativa.

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