pnrr recovery raffaele fitto giorgia meloni

IL GOVERNO SMONTA E RIMONTA IL PNRR – A CAUSA DEI RITARDI NELLA MESSA A TERRA DEL RECOVERY, L’ITALIA RISCHIA DI PERDERE UNA PARTE DEI FONDI EUROPEI - FITTO, PRIMA DI TRASLOCARE A BRUXELLES, TENTA UN PIANO D’EMERGENZA: SPOSTARE FINO A 6 MILIARDI DAI PROGETTI PIÙ LENTI A QUELLI VICINI AL TRAGUARDO – IN BILICO ALCUNI LOTTI DELLA LINEA FERROVIARIA SALERNO-REGGIO CALABRIA – UNA ROGNA PER LA MELONI: PER GESTIRE LA REVISIONE DEL PNRR SERVE SUBITO UN SUCCESSORE DI FITTO...

https://www.repubblica.it/economia/2024/11/04/news/fondi_pnrr_fitto_alloggi_universita_posti_letto-423595649/

 

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

PNRR

Il governo smonta e rimonta il Pnrr. Per la terza volta in due anni. E deve ammettere, di nuovo, che una parte dei progetti e delle riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza non vedrà mai la luce. Ritardi, troppi. Tempo, poco. Ecco perché Raffaele Fitto sta mettendo a punto il piano d’emergenza.

 

Una revisione tecnica che sposterà tra 3 e 6 miliardi, dalle misure che non vanno a quelle che sono in grado di assorbire più risorse. Il saldo totale non cambierà: l’Italia si impegna a spendere tutti i 194,4 miliardi del suo Piano, è la rassicurazione data alla Commissione europea dal ministro che a dicembre lascerà incarico e deleghe per entrare nella squadra di Ursula von der Leyen.

 

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

Per questo il fedelissimo di Giorgia Meloni punta a chiudere la revisione tecnica entro la fine dell’anno. E per questo, la settimana scorsa, a valle della visita dei funzionari della Commissione a Roma, ha deciso l’accelerazione. La task force della sua Struttura di missione, a Palazzo Chigi, dovrà trovare la quadra sulle modifiche con i tecnici dei ministeri. Tutti, nessuno escluso.

 

[…]

 

Sotto osservazione sono finiti i fondi di Transizione 5.0, gestiti dal ministero delle Imprese di Adolfo Urso. I crediti d’imposta per le imprese sono legati alla transizione energetica. Il problema nasce proprio qui: da una prima analisi, il tiraggio è basso, tra il 60% e il 70%.

 

anna maria bernini foto di bacco

A fare i conti con la revisione sarà anche Matteo Salvini. Sotto l’egida del ministero delle Infrastrutture ci sono i 23,7 miliardi gestiti da Rfi per i lavori sulle ferrovie. La tabella di marcia procede spedita, ma serviranno modifiche ad alcune linee: la riflessione riguarda alcuni lotti della Salerno-Reggio Calabria. Potrebbero perdere risorse a vantaggio di altre tratte.

 

[…] i soldi potrebbero traslocare altrove, su altri capitoli di spesa. È quello che potrebbe accadere a un parte del finanziamento destinato alla realizzazione di 60 mila nuovi posti letto per gli studenti universitari. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha fatto già sapere a Fitto che non intendere rinunciare neppure a un posto.

 

RAFFAELE FITTO MATTEO SALVINI

Ecco perché ha messo a punto alcune soluzioni per provare a mantenere intatto il target finale: dall’eliminazione del vincolo del 70% per i posti singoli all’anticipo del 20% del contributo per i gestori delle residenze. Le proposte sono finite sul tavolo di Fitto e su quello di Bruxelles, ma la mediazione è in salita.

 

Ecco perché la ministra ha proposto al collega di chiedere all’Ue una proroga della scadenza del 30 giugno 2026, la deadline del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un terreno delicato, che Fitto non vuole violare. Soprattutto a ridosso dei passaggi finali per la sua nomina a commissario.

 

Al massimo mini-proroghe per chi è vicino al raggiungimento dell’obiettivo, sempre che Bruxelles dica sì. E soprattutto, è la regola di Fitto, deve essere il soggetto attuatore ad assumersi la responsabilità del mancato rispetto dei tempi. [...]

 

il video di giorgia meloni sul pnrr 4

Aggiustamenti che il futuro commissario prova a incassare prima di trasferirsi a Bruxelles. Ma sono anche nodi che lascia al successore. Perché anche questo implica la revisione del Pnrr: un ministro ad hoc. Giorgia Meloni pensava di affidare le deleghe del Recovery ai suoi sottosegretari a Palazzo Chigi. Convinta che il Pnrr può andare in autogestione. La sesta rata in arrivo, oltre la metà delle dieci tappe. Ma gli aggiustamenti impongono un nuovo regista. La ricerca è iniziata.

pnrr - fondi e misure da qui al 2026 - la stampa

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...