giuseppe conte

IL GRANDE BLUFF DI CONTE - “GIUSEPPI” E I SUOI PULCINI CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL VOTO ONLINE È STATO UN GRANDE SUCCESSO: PECCATO CHE PEPPINIELLO APPULO ABBIA PERSO 7MILA VOTI RISPETTO AD AGOSTO. INTANTO, FA RETROMARCIA SULLE SPESE MILITARI E ANNUNCIA TOTALE FEDELTÀ AL GOVERNO SUL DECRETO UCRAINA (DOPO CHE UNA SETTIMANA FA AVEVA MINACCIATO DI FARLO CADERE): “LO VOTIAMO CON O SENZA LA FIDUCIA, MA GLI ACCORDI PRESI ILLO TEMPORE DEVONO TENERE CONTO DELLE SOPRAVVENIENZE…” (COS’AVRÀ VOLUTO DIRE?)

 

1 - CONTE PRENDE TEMPO SULLE SPESE MILITARI

Lisa Di Giuseppe per www.editorialedomani.it

 

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 10

Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha parlato oggi di «un riscontro molto positivo» sul voto che lo ha confermato presidente del Movimento 5 stelle e di una «richiesta di interlocuzione» al presidente del Consiglio Mario Draghi, che incontrerà nel pomeriggio, per discutere dell’intenzione del capo del governo di aumentare le spese militari. Sul tema conte dice che non voterà l’ordine del giorno che chiede al governo un aumento, precisando però che non intende mettere in discussione gli impegni presi con la Nato.

mario turco giuseppe conte paola taverna

 

IL VOTO

Conte conclude la seconda giornata di confronto con i parlamentari che sono parte dei comitati del Movimento con una conferenza stampa in cui può celebrare la sua riconferma alla guida del partito: hanno votato meno di 60mila persone, la soglia psicologica indicata nelle ore precedenti dai piani alti del Movimento come cruciale, e lui ha ottenuto il 94 per cento dei voti.

 

alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi riccardo ricciardi

Conte se ne compiace e sottolinea la «grande responsabilità» che gli deriva dalla nuova incoronazione. Si gloria anche della nuova spilla con le Cinque stelle che gli decora il bavero della giacca: «Me l’hanno regalata stamattina i vicepresidenti», dice, assicurando che alle amministrative lavorerà soltanto per il Movimento.

 

LE SPESE MILITARI

L’argomento centrale nella Sala Aquile randagie del Roma Scout Center diventa però presto lo scontro con il resto della maggioranza sull’aumento delle spese militari. Conte assicura totale fedeltà al governo sul decreto legge Ucraina da convertire in Senato questa settimana, «lo votiamo con o senza la fiducia, non c’entra nulla con la corsa alle armi», non nascondendo però che il via libera agli aiuti militari a Kiev «non arriva a cuor leggero».

MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE

 

Ma sull’aumento delle spese militari niente da fare. «Non possiamo distrarre risorse utili da un tessuto economico già in sofferenza» dice, ma «non intendo mettere in discussione l'accordo siglato con la Nato: non lo chiedo neppure al premier. Però gli accordi presi illo tempore devono tenere conto delle sopravvenienze e quelle dell'Italia sono superiori a quelle di altri paesi».

 

giuseppe conte minaccia di far cadere il governo draghi sulle spese militari

Quindi voto contrario all’ordine del giorno di Fratelli d’Italia che il partito di Giorgia Meloni proporrà oggi pomeriggio in Commissione esteri al Senato, anche se il testo è la fotocopia di quello che gli uomini di Conte hanno già votato alla Camera.

 

Anche se il governo dovesse mettere la fiducia in aula, infatti, l’ordine del giorno dovrà comunque essere votato nella commissione presieduta da Vito Petrocelli. Conte si mostra sicuro anche rispetto a eventuali malpancisti. «Senatori che voteranno a favore dell’ordine del giorno? Lo escluderei, ce ne occuperemo se ce ne saranno».

 

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 1

L’ex premier non detta chiaramente le condizioni necessarie per raggiungere un punto di caduta con Draghi nell’incontro di oggi pomeriggio, ma la voglia di farsi sentire è evidente: «Non può essere assolutamente che il governo non ci ascolti e che nel Def ci siano quelle fughe in avanti che abbiamo sentito nei giorni scorsi». Il presidente rieletto insiste invece sull’opportunità di «mettere a fattor comune gli investimenti a debito comune europeo nel settore». Un Recovery fund formato militare? «Prima bisogna parlare di politica estera». 

 

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 9

Conte dedica un passaggio anche agli alleati del Pd, con cui il dialogo «è sempre corretto, sincero e autentico». Che i due partiti alleati nel Campo largo non siano alleati sulla questione delle spese militari «dispiace, ma è una questione nuova». Una reazione che detta il passo per il futuro dell’alleanza: «Se il Pd sarà al nostro fianco ci farà piacere, altrimenti ne prenderemo atto», ha proseguito. «Se sarà con noi sul salario minimo, ci farà piacere, se si orienterà diversamente, ne prenderemo atto».

 

2 - CONTE LA FASE 2

Federico Capurso per “La Stampa”

 

giuseppe conte mario draghi

L'esito di una sfida con un solo partecipante di rado riserva sorprese. Specie all'interno del Movimento, dove nessun leader è stato mai tradito dalla base. Eppure, per Giuseppe Conte, la rielezione alla guida dei Cinque stelle avvenuta ieri, con il 94,19 per cento di voti favorevoli, non si può derubricare a semplice bollinatura del voto che lo incoronò lo scorso agosto, né a una formalità utile solo ad aggirare la sentenza giudiziaria che ha recentemente decapitato lo stato maggiore grillino.

di maio conte

 

È piuttosto il passaggio intorno a cui si raccolgono le speranze dell'ex premier di arrivare a una svolta nella fin qui travagliata esperienza da capo di partito: azzoppato in partenza da Beppe Grillo, logorato poi da Luigi Di Maio e infine colpito dalla sentenza del tribunale di Napoli. È il lusso di una seconda chance.

 

L'ultima, prima di prendere davvero in considerazione l'idea di abbandonare il Movimento e fondare un suo partito, come da settimane gli suggeriscono i parlamentari e ministri più vicini.

 

alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi

«Mi aspetto una forte investitura», dichiara in mattinata, a urne ancora aperte, negando la possibilità di considerarlo un «flop» in caso di bassa affluenza. Aveva promesso un passo indietro se il risultato fosse stato risicato, d'altronde, ma erano i pochi partecipanti al voto a rappresentare davvero l'unico inciampo possibile. L'asticella da superare, tarata sui risultati di agosto, era fissata a 62 mila voti a favore, ma ci si è fermati a meno di 56 mila, nonostante fossero aumentati gli iscritti aventi diritto al voto.

 

Mancato l'obiettivo, ma confortato dalle percentuali, all'ex premier resta il compito di ricompattare il partito e dargli un nuovo slancio. Non è un caso che Conte abbia voluto riunire ieri l'apparato dirigenziale M5S, composto dai Comitati tematici e politici: «Per rinforzare lo spirito di gruppo e gettare le basi del programma», spiega il leader ai circa 80 parlamentari che partecipano alla riunione al Roma Scout Center.

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 2

 

Chiede partecipazione, coinvolgimento, dialogo: «Nessuno deve sentirsi escluso. Ed è importante raccogliere la spinta propositiva dal basso. Non permetteremo più a nessuno che si parli male di noi, ma noi per primi dobbiamo volerci bene».

 

La politica è anche «conflitto», aggiunge poi con un chiaro riferimento alla fronda interna guidata da Di Maio, «l'importante è che si tenda tutti al bene comune, senza personalismi».

 

mario turco giuseppe conte paola taverna

Ma non basta. A Conte viene chiesto di cambiare atteggiamento, di essere meno accomodante, più combattivo. A partire dalla battaglia contro l'aumento delle spese militari. Sempre dallo Scout Center, infatti, nel giorno in cui ci si attendeva un ammorbidimento della posizione anti-riarmo dei Cinque stelle, il leader lancia un messaggio opposto al governo Draghi e al Pd: «Non consentiremo un aumento delle spese militari nel Def». Nessun passo indietro, dunque, come temevano alcuni abituati alle mediazioni «per senso di responsabilità».

 

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 2

Nemmeno sull'ordine del giorno per chiedere al governo maggiori investimenti nella Difesa, fino a raggiungere il 2% del Pil: «Voteremo contro». È il primo passo di un ritorno alla radicalità grillina, senza alcuna volontà di far cadere il governo, «ne siamo un pilastro», ma utile in vista della campagna elettorale che si aprirà a breve per le Amministrative. Saranno il primo vero banco di prova della sua leadership.

 

alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi

E una serie di difficoltà sono già visibili all'orizzonte. L'ex premier vuole infatti cambiare il metodo di selezione delle candidature, abbandonando la tradizionale e miracolosa pratica dei clic online e aprendo alla società civile. Ma è proprio lì che si stanno incontrando le maggiori difficoltà di reclutamento: in pochi, finora, tra professionisti, rappresentanti di categoria, professori, hanno raccolto l'invito e dato fiducia al progetto del nuovo corso grillino.

 

conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 6

«Mancano i candidati - viene detto senza troppi giri di parole dal partito -, il simbolo M5S è stato ammaccato dalle faide interne, dai problemi giudiziari, e in pochi adesso vogliono avere a che fare con noi». Difficile offrire rassicurazioni, d'altronde, se è ancora palpabile la paura di nuovi ricorsi in tribunale che possano invalidare anche questa rielezione di Conte.

 

L'avvocato Lorenzo Borrè, che ha seguito i precedenti ricorsi degli attivisti ribelli, «probabilmente farà un altro ricorso», ammette a Radio1 Riccardo Ricciardi, uno dei cinque vicepresidenti M5S, «ma è stato seguito - assicura - un iter giuridico assolutamente rigoroso». La verità, però, è che per quanto rigoroso, il pericolo di una sentenza avversa non viene escluso da nessun parlamentare del Movimento. Figurarsi da Conte, per la seconda volta al suo primo giorno da leader.

SALVINI PUTIN CONTE DI MAIOalessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi riccardo ricciardi conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 8conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s 11conferenza stampa di giuseppe conte al termine della riunione dei comitati del m5s alessandra todde mario turco giuseppe conte. alessandra todde mario turco giuseppe conte paola taverna michele gubitosi 2

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...