matteo salvini mario draghi catasto casa tassa tasse imu

LA GUERRA È ALLE PORTE DELL’EUROPA, RISCHIAMO DI RIMANERE ALLA CANNA DEL GAS, E LA POLITICA ITALIANA CHE FA? LITIGA SUL CATASTO - DRAGHI DA BRUXELLES RASSICURA CHE “NESSUNO PAGHERÀ PIÙ TASSE”, MA NON CONVINCE LA SUA MAGGIORANZA. E OGGI SI RISCHIA UN NUOVO AGGUATO DEL CENTRODESTRA: IN COMMISSIONE FINANZE ALLA CAMERA SI VOTERÀ UNA PROPOSTA DEGLI EX GRILLINI PER ABOLIRE L'INTEGRAZIONE TRA RENDITE E VALORI DI MERCATO - L'ALTRO FRONTE DI SCONTRO È IL CODICE DEGLI APPALTI, POI C’È LA QUESTIONE BALNEARI…

Luca Monticelli per “la Stampa”

 

MARIO DRAGHI

Il clima nella maggioranza resta teso: le fibrillazioni sul catasto non si placano e oggi è atteso un nuovo round in Parlamento. Sembrano sciolti i nodi sul Codice degli appalti, ma venti di crisi soffiano sui balneari, visto che la settimana prossima entrerà nel vivo la discussione sul ddl Concorrenza.

 

«Nessuno pagherà più tasse», è il concetto che il premier Mario Draghi ripete in modo conciso davanti alle telecamere, al termine dell'incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

 

riforma del catasto 9

Il presidente del Consiglio è visibilmente stizzito, non solo perché il tema del catasto lo insegue fino a Bruxelles, dove è andato per un focus sull'energia in un momento delicatissimo a livello internazionale, ma perché la stessa frase l'aveva già pronunciata il 5 ottobre scorso a Palazzo Chigi.

 

Quel giorno il Consiglio dei ministri aveva approvato la delega fiscale, dopo una lunga mediazione che era servita a mettere d'accordo tutti i partiti della maggioranza. E la stessa frase è stata ribadita la settimana scorsa ai deputati di Forza Italia e Lega, autori di un emendamento che intendeva cancellare la revisione del catasto pensata dall'esecutivo sulla base del valore di mercato degli immobili.

 

riforma del catasto 8

La misura contenuta nella delega vuole aggiornare gli estimi creando maggiore equità, ed evitare, come invece succede oggi, di avere case di pregio nei centri delle grandi città con rendite catastali (ovvero il riferimento su cui calcolare l'Imu o l'Isee) inferiori a quelle delle abitazioni in periferia o in provincia.

maurizio lupi foto di bacco

 

Proprio per raggiungere l'intesa politica, a ottobre, si decise di realizzare solo una fotografia della situazione italiana, mettendo a disposizione i nuovi dati a partire dal 1° gennaio 2026, rinviando la scelta, di applicarli o meno, all'esecutivo in carica tra quattro anni. Un intervento «senza alcun impatto tributario», recitava il comunicato del Consiglio dei ministri. Ma Lega, Forza Italia e Coraggio Italia hanno cambiato idea e insieme ai gruppi di opposizione di Giorgia Meloni e degli ex M5S hanno tentato di far saltare la misura sul catasto.

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 3

Giovedì scorso il governo ha respinto il loro emendamento per un solo voto, grazie alla formazione centrista di Maurizio Lupi che ha votato con il centrosinistra, sottraendo il Paese a una crisi politica minacciata dallo stesso governo. Oggi però si replica: in commissione Finanze alla Camera si voterà una proposta degli ex pentastellati per abolire l'integrazione tra rendite e valori di mercato. Il richiamo di Draghi di ieri arriva dopo il rilancio di Matteo Salvini, che nel fine settimana aveva spronato i suoi parlamentari a continuare a opporsi alla riforma del catasto, considerata alla stregua di una tassa patrimoniale.

 

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

Il segretario leghista ha messo sul tavolo pure la flat tax e ora esige un accordo complessivo su tutta la delega. Il braccio di ferro, però, pare risolversi a vantaggio di Palazzo Chigi: Forza Italia è orientata ad astenersi o a non partecipare al voto sull'emendamento degli ex Cinque stelle. L'altro fronte di scontro è il Codice degli appalti, e qui a puntare i piedi è tutta la maggioranza, non solo il Carroccio. Ieri è stata una giornata di riunioni in Senato per superare lo stallo, domani è fissato l'approdo in aula della delega sui contratti, ma è plausibile che slitti.

 

Gli emendamenti considerati «imprescindibili» dalla maggioranza, su cui il governo ha accettato le riformulazioni proposte, riguardano diversi temi. C'è il via libera alla questione dell'aggiornamento dei prezzi che scatterà per condizioni «oggettive» - come l'inflazione e i costi dei materiali - e non «eccezionali», come invece stabiliva la legge. Accolta la richiesta di favorire le micro-imprese locali per mantenere gli appalti sui territori e lo stop al sorteggio delle imprese invitate a presentare le offerte. L'esecutivo non arretra sui decreti attuativi: sarà il Consiglio di Stato a scriverli.

riforma del catasto 2matteo salvini silvio berlusconimario draghi riforma del catasto 7matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 16riforma del catasto 3LUCIANA LAMORGESE MARIO DRAGHI riforma del catasto 5riforma del catasto 4riforma del catasto 6

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?