berlusconi andreotti cossiga

ITALIA CONFIDENTIAL – IN UN LIBRO I REPORT USA SULLA CRISI DEL BIENNIO '92-'93  - CHI E’ IL “NUMERO DUE” DEL POOL DI MANI PULITE PREOCCUPATO DEL FATTO CHE CRAXI POTESSE ESSERE “FINANCO” RIELETTO? – L’IDEA DI COSSIGA ”FRONTMAN” DI UN NUOVO CONTENITORE LIBERALE (RUOLO CHE POI SVOLGERA’ BERLUSCONI) – E ANDREOTTI, INDAGATO PER MAFIA, SOSPETTAVA CHE DIETRO I SUOI GUAI GIUDIZIARI CI FOSSERO “MAFIOSI AMERICANI”,”SPEZZONI DEVIATI DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI” E...

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"

 

GIULIO ANDREOTTI

Il 30 aprile del 1993, qualche ora prima che a Roma Bettino Craxi diventi oggetto del drammatico lancio di monetine, «il numero due dei giudici milanesi», il cui nome è coperto da omissis, incontra a Milano il console statunitense Peter Semler. È contrariato rispetto alla decisione del Partito democratico della sinistra, presa il giorno prima dal segretario Achille Occhetto, di ritirare la delegazione degli ex comunisti dal neonato governo Ciampi, in segno di protesta contro le sei autorizzazioni a procedere contro Craxi che la Camera ha appena respinto.

ACHILLE OCCHETTO

 

«È una decisione assunta sull' onda dell' emotività, che destabilizza l' esecutivo e rischia di trascinare il Paese verso elezioni anticipate», confida il magistrato al rappresentante degli Usa nel capoluogo lombardo, sottolineando come «il Pci di Berlinguer non avrebbe mai commesso un errore del genere».

 

La prospettiva delle urne prima dell' approvazione della riforma elettorale, a quanto pare, spaventa i magistrati di Tangentopoli o quantomeno il loro «numero due»; preoccupato - annoterà il console - dalla possibilità che il voto con due leggi per Camera e Senato generi «un disastro», con Craxi che «verrebbe financo rieletto». Il report riservato inviato a Washington si conclude così: «Una manifestazione promossa della Lega e dalla Rete (il movimento di Leoluca Orlando, ndr ) contro il voto (di Montecitorio su Craxi, ndr ) è in corso in piazza Duomo». Qualche ora dopo a Roma, davanti al Raphael, sarebbe scoccata l' ora tragica delle monetine al leader socialista.

 

craxi andreotti

È quanto emerge da uno dei tanti cablogrammi declassificati dal Dipartimento di Stato Usa che lo storico Andrea Spiri ha scoperto e raccolto in un saggio contenuto in un libro di prossima uscita («La seconda repubblica - Origini e aporie dell' Italia bipolare», curato insieme a Francesco Bonini e Lorenzo Ornaghi, edito da Rubbettino). Una sequenza di «confidential report» che inizia nel 1992, e che mostra uno spaccato inedito della transizione dalla Prima alla Seconda Repubblica vista da Washington con gli «occhi» e le «orecchie» dell' ambasciata Usa di via Veneto e del consolato di Milano.

SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCO COSSIGA

 

«Il vecchio ceto politico in Italia si accorge del collasso di un sistema che ha edificato e gestito per decenni», scrive l' ambasciatore statunitense in Italia Peter Secchia in un report riservato trasmesso a Washington il 15 ottobre 1992.

 

Mani Pulite procede senza sosta ma c' è chi pensa che la Prima repubblica si possa ancora salvare su un' Arca e individua anche il Noè: il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che dal Quirinale aveva «picconato» anche la Dc, incassando un significativo dividendo in termini di popolarità.

 

REPORT AMERICANI DECLASSIFICATI DEL 1992 E 1993

Una «fonte ben introdotta» avverte l' ambasciata Usa dei «movimenti» in corso a Palazzo. E riferisce di una «cena segreta» al Grand Hotel, organizzata il 12 ottobre 1992 dal segretario del Partito liberale Renato Altissimo. Seduti allo stesso tavolo ci sono «il magnate dei media Silvio Berlusconi, il petroliere Gian Marco Moratti, l' industriale Giovanni Rossignolo», più il giornalista Paolo Guzzanti. Tutti individuano in Cossiga, «anch' egli presente all' incontro (), l' uomo dal profilo giusto per guidare un' operazione di rinnovamento». La storia andrà diversamente e il protagonista della nuova fase - un anno e mezzo dopo - sarà un altro dei commensali, Berlusconi. La cui partecipazione a quella cena, nell' ambasciata Usa, non era passata inosservata. «La presenza di Berlusconi», annota Secchia, «è particolarmente significativa in ragione della sua vicinanza a Craxi». E ancora: «Il Pli aderirebbe a questo gruppo (di Cossiga, ndr ) e Berlusconi si presenterebbe come candidato. La prossima riunione del gruppo si dovrebbe tenere il 4 novembre».

cossiga andreotti

 

Nella primavera successiva, anno 1993, i resoconti della diplomazia Usa si arricchiscono di un nuovo filone: quello relativo a Giulio Andreotti.

 

Quando l' ex presidente del Consiglio viene chiamato in causa da alcuni pentiti di mafia e iscritto nel registro degli indagati della Procura di Palermo, la linea telefonica Roma-Washington si fa rovente.

Renato Altissimo

 

Clinton si è insediato alla Casa Bianca, l' ambasciatore Secchia ha lasciato via Veneto e, nell' attesa che il neo presidente Usa mandi il suo uomo in Italia (Richard Bartholomew), a presidiare la sede diplomatica c' è l' incaricato d' affari Daniel Serwer. È lui che il primo luglio 1993 accoglie in gran segreto Andreotti, che aveva chiesto di essere ricevuto. La visita, è la regola d' ingaggio degli americani, deve essere «riservata» e «non prestarsi ad alcuna strumentalizzazione politica». Traduzione: Andreotti ha la consegna del silenzio assoluto, gli Usa non vogliono che si sappia che il senatore a vita, indagato per mafia, è stato ricevuto. Di fronte a Serwer, il leader democristiano si difende dalle accuse. E l' incaricato d' affari scrive nel suo report: «Andreotti ha puntualizzato che negli anni '70, nelle vesti di presidente del Consiglio, ha fatto trasferire i principali detenuti per mafia (incluso il pentito Buscetta, uno dei suoi attuali accusatori) da Palermo in un carcere di massima sicurezza.

gian marco e massimo moratti

 

Egli presiedeva il governo anche nel momento in cui il giudice Falcone fu portato a Roma come funzionario del ministero della Giustizia () La mafia - ha detto Andreotti - si sta vendicando di lui». Non mancano i momenti di tensione, durante il faccia a faccia. Il senatore a vita sospetta che dietro i suoi guai giudiziari ci siano «mafiosi americani», «spezzoni deviati dei servizi segreti italiani» e pure dello «United States Marshall Service», l' agenzia federale e penitenziaria alle dipendenze del Dipartimento di Stato Usa. Gli interlocutori di via Veneto, a quel punto, gli chiedono se stia pensando «a un coinvolgimento del governo statunitense in questo disegno». E Andreotti risponde di no.

letta berlusconi andreotti spadolinigiulio andreotti bruno vespaandreotti letta ciampiandreottipertini andreottigiovanni paolo ii giulio andreotticossigacossiga

GIULIO ANDREOTTI LA STORIA SIAMO NOI

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)