guido crosetto luca zaia

“CHI DICE ‘BASTA ARMI’ LASCIA CHE L’UCRAINA SOCCOMBA” – GUIDO CROSETTO LANCIA UN RAZZO CONTRO GLI ALLEATI LEGHISTI, CHE CRITICANO L’INVIO DI MISSILI A KIEV: “C’È CHI SI RICORDA UNA VOLTA AL MESE DELL’OBIETTIVO DELLA PACE, PER FARE TITOLO QUANDO VA DI MODA. CHI DICE ‘NON MANDIAMO ALTRE ARMI’ STA DICENDO CHE NON VUOLE AIUTARE GLI UCRAINI A DIFENDERSI DAI MISSILI CHE CADONO SU OSPEDALI, SCUOLE, CASE” – MA ZAIA RIBADISCE LA POSIZIONE DEL CARROCCIO: “LE GUERRE NON SI SONO MAI RISOLTE UCCIDENDO LA GENTE. BISOGNA CHIUDERE QUESTA PARTITA CON LA DIPLOMAZIA

1. “CHI DICE BASTA ARMI LASCIA CHE L’UCRAINA SOCCOMBA”

Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

 

Ministro Guido Crosetto, cosa riporta l’Italia dal summit della Nato?

GUIDO CROSETTO - VERTICE NATO

«Una vittoria politica netta ed evidente: l’istituzione del rappresentante speciale per il fianco Sud. Giorgia Meloni, cartina alla mano, ha fatto comprendere che se non vogliamo occuparci dei problemi quando esplodono, ma anticiparli, dobbiamo partire dall’evidente influenza che Russia e Cina già hanno sull’Africa. Ora bisogna identificare una figura autorevole per il ruolo, sarebbe importante che fosse un italiano».

 

Da Washington siete tornati anche con il via libera all’invio di missili difensivi all’Ucraina e rinnovando l’impegno a raggiungere il 2% del pil in spesa militare.

«Sul 2% l’Italia ha ribadito impegni assunti da tutti i governi, di ogni colore politico, negli ultimi dieci anni. Il problema, e lo dico da tempo, è la compatibilità con la disponibilità di bilancio interno e i vincoli europei del patto di Stabilità. Va affrontato in quella sede».

 

GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI

La Lega ha criticato duramente l’avallo all’ulteriore invio di armi: sull’atlantismo ci saranno problemi con gli alleati che sollecitano piuttosto a «lavorare per la pace»?

«Lavorare per la pace è obiettivo di noi tutti. Solo che mentre c’è chi se lo ricorda una volta al mese, per fare titolo quando va di moda, la presidente del Consiglio, Tajani e io questo obiettivo lo perseguiamo ogni giorno. Ma dare l’opportunità all’Ucraina di difendersi non significa non volere la pace. È vero il contrario: significa volere una pace giusta».

 

Ci spieghi.

giorgia meloni volodymyr zelensky e guido crosetto a palazzo chigi

«Bisogna essere conseguenti: chi dice non mandiamo altre armi sta dicendo anche che non vuole aiutare gli ucraini a difendersi dai missili che cadono su ospedali, scuole, case mietendo vittime inermi, anche bambini, ogni giorno. Sta dicendo che vuole lasciare che quelle bombe cadano. Allora lo dica, completi il ragionamento. Non si persegue la pace lasciando semplicemente che una delle parti soccomba».

 

La distanza tra le due posizioni sembra irriducibile: non teme che gli scontri con la Lega investano il governo?

«Sinceramente non ho mai trovato dissenso da parte della Lega quando illustro atti formali in Aula come al Copasir. Conta non dividersi su quelli, non che qualcuno ogni tanto enfatizzi una posizione per ragioni mediatiche».

 

guido crosetto matteo salvini

La prossima settimana si voterà per la presidenza della Commissione europea: FdI-Ecr potrebbe sostenere von der Leyen, anche se l’aveva escluso prima del voto?

«Giorgia Meloni ha il ruolo istituzionale di rappresentare l’Italia e interloquisce con von der Leyen perché l’Italia abbia un commissario europeo all’altezza del Paese. Il nodo politico, invece, spetta al Parlamento Ue. Sono piani diversi e si affrontano in momenti diversi. Da esponente di FdI credo che se von der Leyen perseguirà l’alleanza con la sinistra e con il suo approccio ideologico sbagliato degli ultimi anni, quello con cui ha distrutto l’industria europea, le sarà impossibile chiedere anche ai Conservatori di sostenerla».

 

ursula von der leyen meloni

Impossibile per lei chiederlo o per voi accettare?

«Entrambe le cose: se sceglie di farsi sostenere dai socialisti e ne sposa la linea è von der Leyen ad allontanarsi non solo da noi di Ecr ma anche da molte battaglie del suo stesso partito, il Ppe, e dagli industriali del suo Paese».

 

[…]

 

A novembre scorso, proprio in un’intervista al Corriere, ha parlato della «opposizione giudiziaria che ha già in passato affossato governi di centrodestra»: cosa pensa della vicenda del presidente della Liguria Giovanni Toti ancora ai domiciliari?

«Toti sembra essere rimasto l’ultimo in Italia a difendere la Costituzione e il sistema delle leggi italiane nel complesso».

 

In che senso?

GIORGIA MELONI E GIOVANNI TOTI

«È la Costituzione a prevedere che si è innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, o no? Sono le leggi a prevedere la carcerazione preventiva in casi estremi e certo non per comminare punizioni anticipate, o no? Ebbene chi indaga su Toti ha scritto che resta ai domiciliari perché “non ha capito di cosa è accusato”.

 

Cioè? Toti si proclama innocente, vuole difendere la sua innocenza e ha diritto di venire giudicato in un processo. Cosa dovrebbe fare per dimostrare di “aver capito” i reati che gli contestano? Rinunciare ai suoi diritti, ammettere la presunta colpa e promettere “scusi signora maestra, non lo faccio più”»?.

 

Per l’opposizione Toti tiene in condizione di stallo la Regione e dovrebbe dimettersi.

«Non è Toti a tenere in stallo la Liguria, ma chi priva della libertà un innocente, fino a prova contraria e di certo oggi. Non lo dice Guido, lo dice la Costituzione. Mi sconvolge la gravità di ragionamenti del genere. E mi sconvolge il silenzio intorno a questa storia. In gioco non è la vicenda personale di Toti, ma un principio: quello di non colpevolezza fino al giudizio definitivo».

 

Ma per lei dovrebbe dimettersi?

«Nel suo interesse, sì. Ma che si debba dimettere per tornare libero, essendo totalmente incensurato, mi fa venire i brividi perché ho un’idea diversa della democrazia».

 

2. ZAIA: “ARMI A KIEV? CHIUDIAMOLA QUI È GIUNTO IL TEMPO DELLA DIPLOMAZIA”

Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per “la Repubblica”

 

MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA GUIDO CROSETTO - ADUNATA DEGLI ALPINI - VICENZA

La guerra, le riforme dell’autonomia differenziata e del premierato, le tensioni nella Lega e gli attriti tra gli azionisti di maggioranza del governo Meloni. Luca Zaia, a 15 mesi da quello che (al momento) è il suo ultimo mandato come governatore della Regione Veneto, entra in gioco in tutte queste partite.

 

Presidente, partendo dalla situazione internazionale: il governo rinnova gli aiuti militari all’Ucraina e gli Stati Uniti annunciano il rifornimento di missili a corto raggio V-Shorad in supporto alla brigata Usa di stanza a Vicenza. La Lega non è d’accordo, lei cosa ne pensa?

«E lo chiedete a un obiettore di coscienza? Hemingway diceva che la guerra è il contesto in cui gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori. Io penso che le guerre non si siano mai risolte uccidendo la gente. L’epilogo è sempre stato l’armistizio, la pace e l’azione diplomatica».

 

LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI - GUIDO CROSETTO - ADUNATA DEGLI ALPINI VICENZA

Più che missili diplomazia, quindi?

«I grandi della terra sono tali solo se risolvono il problema della guerra, altrimenti non valgono granché. Una carica come il presidente degli Stati uniti, che noi percepiamo come riferimento democratico, dovrebbe risolvere questi problemi. Io sono d’accordo con il Papa che ci ha indicato una via».

 

Dunque è contro il sostegno a Kiev?

«Non ci sono dubbi su chi sia l’aggredito e chi l’aggressore, ma bisogna chiuderla questa partita». […]

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…