salvini canapa cannabis

“CHIUDERÒ TUTTI I NEGOZI DI CANNABIS” – SALVINI HA UN MESSAGGIO PER I GRILLINI FAVOREVOLI ALLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA – “DA DOMANI CI SARANNO CONTROLLI A TAPPETO. NON ASPETTO I TEMPI DELLA GIUSTIZIA" (A BUONI INTENDITORI...) – MA PUÒ FARLO? LA LEGGE È POCO CHIARA, E IL 30 MAGGIO SI DEVE ESPRIMERE LA CASSAZIONE – VIDEO

 

 

1 – CANNABIS LIGHT, SALVINI ANNUNCIA: «CHIUDERÒ TUTTI I NEGOZI»

Da www.ilmessaggero.it

 

cannabis 2

«Chiuderò uno a uno tutti i negozi di cannabis». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, che ha incontrato il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana con i rappresentanti delle comunità terapeutiche operanti nel settore delle tossicodipendenze. «Si tratta - ha spiegato Salvini - di un'emergenza nazionale devastante, soprattutto per i minori. Chiederò che siano vietate tutte le feste in cui è presente la cannabis».

 

MATTEO SALVINI IN PIAZZA

Chiudere tutti i negozi che vendono cannabis e vietare ogni tipo di festa legata alla canapa è dunque la nuova mission del ministro dell'Interno Salvini.  «Io non aspetto i tempi della giustizia - esordisce il titolare del Viminale con chiaro riferimento a quanto detto dai M5S su Siri - la droga è un'emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa». Ora usiamo le maniere forti».

 

cannabis legale 3

Salvini ha parlato di più di 1.000 negozi di Cannabis «in giro per l'Italia, uno a cento metri da palazzo Chigi». E dunque «da domani ci saranno controlli a tappeto per andarli a controllare uno per uno con l'obiettivo di chiuderli uno per uno». «Non li voglio - ha aggiunto - vanno chiusi. Ora usiamo le maniere forti». «Noi non vogliamo punire i consumatori, mi interessa la galera certa per gli spacciatori trovati in flagranza di reato», ha detto ancora Salvini. «La stragrande maggioranza delle comunità di recupero attorno al tavolo mi ha chiesto un approccio assolutamente rigido».

 

giulia grillo

«Una parte delle restrizioni, per quanto riguarda il ministero della Salute, sarà legata alla vendita» di cannabis light «alle categorie fragili, minori e donne in gravidanza. Una parte di restrizioni sarà su quello. Poi se il ministero dello Sviluppo economico o altri ministeri vorranno mettere insieme altri tipi di restrizioni, io mi occupo della salute». A dirlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, precisando che non sarà certo il ministero della Salute a chiudere i cannabis shop. Grillo ha ricordato che «le concentrazioni di Thc» in questi prodotti «sono bassissime» e «vorrei ribadire che in Italia non si vende la droga libera, come alcuni affermano».

 

2 –– CANNABIS LIGHT, UNA SENTENZA POTREBBE MANDARE TUTTO IN FUMO

Damiano Aliprandi per www.ildubbio.news

 

cannabis light

La legge è poco chiara e la prossima sentenza della Cassazione potrebbe far chiudere per sempre i negozi che vendono la canapa. Si tratta della legge del 2016 che legalizzò la vendita dei prodotti ricavati dalla canapa che abbiano un principio attivo stupefacente di Thc (deltatetraidrocannabinolo) inferiore a 0,2.

 

salvini

Parliamo della cosiddetta cannabis light che viene commercializzata in diversi negozi nati proprio per questo, ma che hanno visto, in diversi casi, maxi sequestri da parte della polizia. Perché? Tutto nasce dalla normativa poco chiara sulla cosiddetta canapa legale e da un assunto fin da subito evidente ai più, ma che ha attirato l’attenzione degli inquirenti: la marijuana venduta dai vari negozi di ‘ erba legale’ viene fumata e non usata per l’uso ornamentale a cui sarebbe destinata secondo la legge vigente.

 

giulia grillo 2

Un esempio. A dicembre scorso gli agenti di polizia hanno notato che alcuni minorenni nel forlivese, in Emilia Romagna, acquistavano alcuni articoli da un distributore automatico di ‘ canapa light’ per poi fumarsela in strada. Una spia di un fenomeno su cui gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro facendo scattare un’operazione ad ampio raggio che ha portato al censimento dei negozi di cannabis legale, spuntati come funghi negli ultimi due anni, uno dei quali proprio a fianco del portone della Questura di Forlì. La Squadra Mobile di Forlì ha così dato vita ad un’operazione che ha visto l’impiego di una cinquantina di poliziotti nel controllare 16 punti vendita di vannabis light della provincia di Forlì- Cesena e il sequestro di 73 chili di marijuana dal valore commerciale di circa 750 mila euro. Ma non è l’unico caso e non riguarda solo i negozi, ma anche gli agricoltori che coltivano la canapa.

 

the botanist

SENTENZE CHE CONFLIGGONO

 

A fronte dell’alto numero di sequestri disposti da varie procure italiane ai danni di commercianti di infiorescenze ed estratti, la magistratura ha dato vita a orientamenti confliggenti, culminati in pronunce della Cassazione di diverso segno. Il nodo del dibattito giurisprudenziale riguarda la scriminante contenuta nell’art. 4 commi 5 e 7 l. 242/ 2016, a norma del quale è esclusa la responsabilità dell’agricoltore che, rispettando i requisiti di cui sopra, produca piante di canapa contenenti una quantità di principio attivo THC rientrante nel limite del 0,6%. Inoltre, nel caso in cui, all’esito di un controllo, tale percentuale risulti maggiore dello 0,6% e l’agricoltore abbia rispettato detti requisiti, l’autorità giudiziaria potrà disporre il sequestro e la distruzione delle coltivazioni di canapa, escludendosi però ogni responsabilità da parte dello stesso. Nei confronti dello stesso non sarà dunque applicabile la normativa contro gli stupefacenti di cui al d. p. r. 309/ 90 ( testo unico), e non sarà soggetto ad alcuna conseguenza di tipo penale o amministrativo. La giurisprudenza di merito e di legittimità si è interrogata circa l’estensibilità della causa di giustificazione appena citata al commerciante che venda infiorescenze e prodotti derivati ai consumatori finali.

 

cannabis legale 2

Un primo indirizzo interpretativo, nelle sentenze Cass. Sez. VI del 17.12.18 n. 56737 e Cass. Pen. Sez, VI, 10 ottobre 2018, n. 52003, ha fornito una risposta negativa al quesito, essendosi ritenuto come la normativa in esame disciplini esclusivamente la coltivazione della canapa sativa, consentendola, alle condizioni ivi indicate, soltanto per i fini commerciali elencati dall’art. 1, comma 3. Secondo i giudici della Suprema Corte, tra i fini elencati dalla norma non rientrerebbe la commercializzazione dei prodotti costituiti dalle infiorescenze e dalla resina. I valori di tolleranza di Thc consentiti dall’art. 4, comma 5, I. n. 242 del 2016 ( 0,2- 0,6%) si riferirebbero solo al principio attivo rinvenuto sulle piante in coltivazione e non al prodotto oggetto di commercio. La detenzione e commercializzazione dei derivati della coltivazione disciplinata dalla predetta legge, costituiti dalle infiorescenze ( marijuana) e dalla resina ( hashish), rimarrebbero, conseguentemente, sottoposte alla disciplina del testo unico sulle sostanze stupefacenti.

 

cannabis legale 1

Secondo un contrario orientamento, confluito nella sentenza della Cass. Sez. VI n. 4920 del 31.1.2019, la commercializzazione dei prodotti derivati della canapa sativa tra cui le infiorescenze è un corollario logico giuridico della L. 242/ 2016. In altri termini, dalla liceità della coltivazione della cannabis alla stregua della legge n. 242/ 2016, deriverebbe la liceità dei suoi prodotti contenenti un principio attivo Thc inferiore allo 0.6 %, nel senso che non potrebbero più considerarsi ( ai fini giuridici), sostanza stupefacente soggetta alla disciplina del testo unico sulle sostanze stupefacenti, al pari di altre varietà vegetali che non rientrano tra quelle inserite nelle tabelle allegate al predetto testo. La fissazione del limite dello 0,6% di Thc rappresenterebbe, nell’ottica del legislatore, un ragionevole punto di equilibrio fra le esigenze precauzionali relative alla tutela della salute e dell’ordine pubblico e quelle inerenti alla commercializzazione dei prodotti delle coltivazioni. La percentuale dello 0,6% costituirebbe, infatti, il limite minimo al di sotto del quale i possibili effetti della cannabis non possono essere considerati, sotto il profilo giuridico, psicotropi o stupefacenti. Ne deriverebbe che, ove sia incontroverso che le infiorescenze sequestrate provengano da coltivazioni lecite ex l. 242 del 2016, sarebbe esclusa la responsabilità penale sia dell’agricoltore che del commerciante, anche in caso di superamento del limite dello 0,6%, essendo quindi ammissibile soltanto un sequestro in via amministrativa, a norma dell’art. 4, comma 7, I. n. 242 del 2016 ( Cass., Sez. 6, n. 4920 del 29- 11- 2018, dep. 2019, Castignani).

 

RISCHIO DI MILIARDI IN FUMO

 

prezzo cannabis

A fronte della sentenza della sesta sezione penale della Cassazione, secondo la quale il commercio di cannabis light è lecito, c’è stata quindi un’altra pronuncia della sezione penale, che, volendo dire l’opposto, ha pensato che l’unica soluzione sia quella di far intervenire le sezioni unite della Cassazione. Il responso dovrebbe arrivare il 30 maggio e se negativo, le saracinesche dovrebbero abbassarsi per tutti. Se la politica non interviene attraverso una normativa ben precisa, andrà in fumo il volume di affari che gira intorno alla canapa sativa che in Italia supera i 7 miliardi di euro. Un duro colpo all’economia sempre più in crisi e con la conseguenza della perdita di numerosi posti di lavoro. Per questo ad aprile è nato il Consorzio Nazionale per la Tutela della Canapa per difendere la produzione della cannabis legale e rilasciare un certificato di garanzia. Oggi sono più di 3.000 gli ettari messi a produzione della canapa legale con un trend annuale in continua ascesa e sono ormai 15.000 i punti vendita in tutta Italia. Una realtà che però rischia di finire e quindi mettere in crisi l’intero settore. La politica, per ora, non vuole occuparsi di questo vuoto normativo che potrebbe essere colmato mettendo mano sul testo unico degli stupefacenti.

mar ijuana light

 

Allo stato degli atti è davvero difficile prevedere quale dei due orientamenti ( la legge sulla canapa light e il testo unico sugli stupefacenti) potrà prevalere a seguito dell’esame delle Sezioni Unite. Si auspica dunque che i giudici delle sezioni unite possano razionalizzare la confusa disciplina intorno alla cannabis “light”, tutelando il gran numero di imprenditori che nell’ultimo anno hanno deciso di investire con forza nel settore.

 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”