macron islam francia

“CI SONO RISCHI DI RIVOLTE RELIGIOSE IN FRANCIA” - IL PROFESSOR ALAIN TOURAINE: “NEL CRISTIANESIMO L'UOMO È CREATO A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO, NELL'ISLAM DIO È TUTTO E L'UOMO È NULLA. MACRON? QUALE SIA IL SUO PROGETTO POLITICO, OLTRE A DISTRUGGERE, NON È CHIARO: PRIMA HA DISTRUTTO IL PARTITO SOCIALISTA, POI QUELLO NEOGOLLISTA - MARINE LE PEN È UN'AMICA DI PUTIN, HA PRESO SOLDI DALLA RUSSIA. PUTIN SE L'È COMPRATA - MACRON HA VINTO LE ELEZIONI NEL MOMENTO IN CUI HA RIFIUTATO UN SECONDO LOCKDOWN E NON HA DATO RETTA ALLA COMUNITÀ MEDICO-SCIENTIFICA”

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

ALAIN TOURAINE

Dal dodicesimo piano della sua casa di Montparnasse, e più ancora dall'alto dei suoi 97 anni ad agosto, si può spaziare per tutta Parigi - le chiese, la storia - e avere la sensazione che il mondo possa ancora essere studiato, pensato, forse capito.

 

Professor Alain Touraine, la vittoria di Macron è stata netta? O di risulta?

«Vittoria netta. Quasi venti punti: di cosa stiamo parlando? Un europeista che vince due volte in Francia al tempo di Brexit, Trump e della rivolta contro la globalizzazione è una pagina di storia politica».

 

Però l'estrema destra è al massimo storico.

«Certo. In Francia esiste un forte sentimento antieuropeo. Come esiste la xenofobia.

Marine Le Pen ha fatto una campagna sociale di sinistra, su lavoro e salari. Ma i francesi non sono idioti: sanno che il fondo del suo pensiero resta xenofobo. E anche antisemita.

RISULTATO ELEZIONI FRANCESI

Di estrema destra, appunto».

 

I partiti tradizionali sono stati travolti.

«All'apparenza, è impressionante: la candidata socialista Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, non arriva all'1,8%... In realtà, è del tutto normale».

 

Perché?

«Perché quando cambia il tipo di società, cambiano gli attori politici. Nel 1848 fecero irruzione nella storia gli operai: i moti di Parigi deposero l'ultimo re, Luigi Filippo. Cominciava la lotta di classe con i padroni, la storia del socialismo e della destra borghese. Ora quel mondo è finito».

LE PEN PUTIN

 

Ma resta la frattura tra chi sta sopra e chi sotto, chi vive in città e chi in provincia, chi vota Macron e chi Le Pen.

«Vede, la Francia fu uno Stato prima di essere una società; e questo è un problema che non abbiamo ancora risolto. La Francia nasce dall'alleanza tra il re e la borghesia contro gli aristocratici: Il Re Sole e il gran borghese Colbert contro la Fronda. Ma ancora oggi l'alta amministrazione - il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, le grandi scuole della capitale, insomma il mondo da cui viene Macron - è considerato dai francesi come la corte del re; quindi nemica del popolo».

macron le pen

 

Emmanuel Carrère ha detto al «Corriere» che, a differenza dei socialisti, la destra repubblicana esiste ancora; perché la destra repubblicana è Macron.

«La vera domanda dovrebbe essere: chi è Macron?».

 

Appunto: chi è? Lei ha scritto un libro su di lui. Ce lo dica.

«Macron non viene da destra. Il suo maestro è stato Paul Ricoeur, il più importante filosofo della propria generazione, cresciuto in contatto con i grandi che avevano pochi anni più di lui: Jean-Paul Sartre, Maurice Merleau-Ponty, Simone de Beauvoir. Anche gli uomini che hanno inventato Macron sono di sinistra».

islam in francia

 

In che senso inventato?

«Macron ha fatto studi umanisti, letterari. Poi gli è stato spiegato che per fare politica occorreva denaro; per questo è entrato nella banca Rotschild. Prima ha distrutto il partito socialista, con un colpo di Stato non tanto contro il presidente Hollande quanto contro la sinistra interna. Poi dall'Eliseo ha distrutto il partito neogollista. Macron è un grande tattico. Ma quale sia il suo progetto politico, oltre a distruggere, non è chiaro».

 

L'Europa, no?

sharia e islam francia

«Certo: gli Stati Uniti d'Europa, o almeno un nocciolo duro che comprenda Germania, Italia, Spagna. E l'Olanda, grande potenza finanziaria. Il momento è propizio perché la Germania non è troppo forte: la Merkel è uscita di scena, il suo bilancio è in discussione; e quando la parola tocca alle armi, come in Ucraina, la Germania è ancora debole».

 

La guerra ha influito sulle elezioni?

«Avrebbe potuto: Marine Le Pen è un'amica di Putin, ha preso soldi dalla Russia. Putin se l'è comprata».

 

islam in francia 1

Come mai allora i francesi le hanno dato oltre 13 milioni di voti?

«Perché rivendicano di poter scegliere il proprio presidente. Pensi del resto a quanti politici europei si sono comprati gli americani L'elezione non è stata decisa dalla guerra, ma dalla pandemia».

 

Perché?

«Nel 2021 stavo scrivendo un capitolo di un libro molto critico verso Macron, e mi sono fermato: pensavo ci fosse davvero il pericolo di una vittoria dell'estrema destra. Poi però il presidente ha fatto la mossa giusta. Ha rifiutato un secondo lockdown. Non ha dato retta alla comunità medico-scientifica, che chiedeva nuove restrizioni. Ha liberato i francesi. È stato allora che ha vinto le elezioni. Il resto l'ha fatto Marine Le Pen, che si è mostrata non all'altezza, non abbastanza colta».

 

macron le pen

La cultura è così importante?

«Non siamo mai stati una grande potenza industriale. Il nostro impero faceva ridere rispetto a quello inglese. Il nostro esercito da tempo non è più così potente. Il potere culturale, la lingua, la letteratura è l'unico motivo per cui la Francia resta un Paese importante nel mondo».

 

Però gli studenti della Sorbona scrivevano «né con Macron né con Le Pen».

«La Sorbona è da sempre una pessima università. Era buona nel XIII secolo, forse nel XIV. L'ultimo studente che ha imparato qualcosa alla Sorbona è stato Dante. Eppure è proprio nelle università che Macron può lasciare un segno di sé nella storia di Francia».

brigitte emmanuel macron

 

Perché?

«Ogni secolo ha la sua istituzione necessaria. L'Ottocento ha avuto le grandi banche commerciali: in Italia sono nate a Milano, che per questo è tuttora la capitale economica. Il Novecento ha avuto la grande industria. Questo è il secolo delle "research university". Macron dovrebbe dare alla Francia grandi università di ricerca. Per realizzare il progetto del mio compagno all'École Normale, Michel Foucault».

 

Andava all'università con Foucault?

«Entrò un anno dopo di me. Diceva che l'università deve essere il luogo in cui si trasforma un giovane in un soggetto umano; vale a dire un dio».

emmanuel macron discorso dopo la vittoria 1

 

Il mondo della scuola non ama Macron.

«Lo detesta. In particolare gli studenti della materie umanistiche. E i professori delle materie scientifiche: pagati troppo poco rispetto ai compagni di corso assunti dalle imprese private. Tutti costoro hanno votato Mélenchon. Come dice il giovane Piketty».

 

Piketty ha 52 anni.

«Appunto: giovanissimo. Piketty fa notare che la forza motrice della sinistra un tempo erano i militanti, gli operai; oggi è la gente dell'università».

 

La Francia è sull'orlo di una nuova rivolta sociale?

«Il pericolo c'è, e Macron farebbe bene a negoziare la sua riforma delle pensioni, anziché imporla. Ma il motivo per cui da vent' anni esplodono le rivolte e si combattono le guerre non sono le pensioni, né l'economia».

emmanuel macron discorso dopo la vittoria 3

 

Qual è allora?

«La religione. E religione, in uno Stato laico come la Francia, vuol dire Islam. Ricordo che con mia sorella più grande, Jeanne».

 

Quanti anni ha sua sorella?

«Cento. Andammo a vedere i leader mondiali venuti a sostenere la Francia dopo il Bataclan. Abbiamo avuto stragi terribili, da Charlie Hebdo al 14 luglio a Nizza. Eppure il Paese ha tenuto».

 

Nel dibattito con Marine Le Pen, Macron ha parlato di rischio di guerra civile.

brigitte emmanuel macron 4

«La guerra con l'Islam dura dai tempi delle crociate. Perché non possono intendersi i fedeli di una religione come il cristianesimo - per cui l'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio, e Dio si è fatto uomo - e l'Islam, per cui Dio è tutto e l'uomo è nulla».

 

Grazie professore, io e i lettori del «Corriere» la ascolteremmo ancora; ma il pomeriggio è finito, la pagina pure.

«Grazie a voi per avermi ascoltato parlare sulla società francese. Che, come spero abbiate capito, non esiste».

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...