nicola zingaretti conte mattarella

“COSÌ NON TOCCHIAMO PALLA” - ZINGARETTI È CONTENTO PER AVER “UNITO” TUTTE LE ANIME (LEGGI CORRENTI) DEL PARTITO, MA AL NAZARENO NON TUTTI SONO CONVINTI DELLA SCELTA DI LASCIARE PALAZZO CHIGI AI GRILLINI: “COME ABBIAMO FATTO A DIRE SÌ A FRACCARO?” - SARANNO CONTE E IL FEDELISSIMO DI DI MAIO A DECIDERE L’ORDINE DEL GIORNO E I PROVVEDIMENTI DA PORTARE AVANTI. E IL PD STARÀ A GUARDARE…

 

 

riccardo fraccaro

Zingaretti: ora siamo uniti Ma c'è il caso palazzo Chigi

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

«Ma come abbiamo fatto a dire sì a Fraccaro a palazzo Chigi? E lasciare al Movimento 5 stelle anche il dicastero dei Rapporti con il Parlamento? Così Conte e i pentastellati decideranno l'ordine del giorno in Consiglio dei ministri e tutti i provvedimenti da portare avanti. Rischiamo di non toccare palla...».

 

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

Lo sfogo di un big dem è il segnale di un malessere diffuso all'interno del Pd. Sotto traccia restano le perplessità di diversi esponenti soprattutto tra i renziani per quello che, nonostante i ministeri di primissimo piano incassati dal Nazareno, viene ritenuto «un governo troppo debole».

 

I DUBBI

zingaretti di maio

Vanno bene Franceschini e Gualtieri ma su alcuni nomi ci sono molti dubbi. Il giorno dopo la nascita di un esecutivo è normale che ci sia qualche malcontento. Ma Zingaretti rivendica il lavoro portato avanti, è stato lui diverse volte a sentire Conte anche nelle fasi finali della trattativa, apprezza il lavoro fatto da Orlando e Franceschini che negli ultimi giorni sono stati più volte a palazzo Chigi, si dice soddisfatto della mediazione sul programma dei due capigruppo, Marcucci e Delrio. «Abbiamo fatto un miracolo. Abbiamo unito tutte le anime e dato un segnale forte di rinnovamento», il ragionamento di Zingaretti.

dario franceschiniROBERTO GUALTIERI

 

In realtà anche al Nazareno hanno ben presente il problema della mancata rappresentanza nella sede del governo. «Non è su questo che potevamo rompere. Non potevamo alzare le barricate come ha fatto la Lega con Giorgetti. Ma dovrà essere Conte a capire che gli conviene avere entrambi i partiti» nella stanza dei bottoni a palazzo Chigi, il refrain degli uomini vicini al segretario. I renziani sotto traccia avanzano un sospetto: «Zingaretti ha alzato subito bandiera bianca, lo scambio con Conte è stato quello azzarda un fedelissimo del senatore di Firenze - di non avere Di Maio vicepremier». Una tesi che viene rigettata dalla maggioranza. «Ci sono le condizioni per fare bene e per durare», il parere del governatore della Regione Lazio.

lorenzo guerini

 

Ora dovrà essere Franceschini, nel ruolo di capo delegazione del Pd al governo, a farsi sentire con Conte. Il neoministro ai Beni culturali nella notte sembrava destinato alla Difesa, poi la scelta è caduta su Guerini. Alcuni esponenti della maggioranza dem non hanno apprezzato che Renzi abbia ottenuto due ministri Bonetti e Bellanova e per di più la nomina dell'attuale presidente del Copasir, nell'esecutivo considerato vicino a Lotti.

 

fraccaro salvini

«Ma Guerini è autonomo, è esponente di Base riformista», l'osservazione di un dirigente vicino a Zingaretti. Sei i ministri della maggioranza ma nelle correnti c'è chi osserva che Orlando ha ottenuto solo l'ok a Provenzano e che, per esempio, non ci sono rappresentanti dell'area di Martina.

 

IL RISULTATO

DAVIDE CASALEGGIO ALFONSO BONAFEDE RICCARDO FRACCAROmatteo renzi al senato

«Abbiamo prodotto un grande risultato. Ora dobbiamo rassicurare il Paese», sottolinea il segretario. Ora si aprirà la partita dei viceministri e dei sottosegretari e magari ci saranno delle compensazioni. Con il Pd che guarda alle mosse di Conte: dovrà essere lui a metterci la faccia e a decidere i primi passaggi parlamentari, «noi saremo leali». Il segretario non accetterà una riedizione del governo M5s-Lega, con i continui litigi tra Di Maio e Salvini. Renzi intanto prepara la sua strategia.

giuseppe conte

 

 Smentisce le indiscrezioni secondo le quali vorrebbe contendere la poltrona di commissario Ue a Gentiloni. E fa «il tifo per l'Italia». Ma dopo il voto di fiducia e la partita di sottogoverno il senatore potrebbe dar via a gruppi autonomi. Con almeno 15 senatori e 20 deputati. Il piano è da tempo nel cassetto. In tempi stretti potrebbe tirarlo fuori. Per trattare in prima persona con il governo.

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe ConteIl ritorno del BisconteVincenzo Spadafora Pietro Dettori Alfonso Bonafede Riccardo Fraccaroriccardo fraccarosalvini ride con fraccaroluigi di maio stefano buffagni riccardo fraccaro danilo toninelli barbara lezzi

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?