ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3

“È EVIDENTE CHE ORMAI IL NOSTRO PNRR È SALTATO” - MASSIMO CACCIARI DICE QUELLO CHE DRAGHI NON PUO’ DIRE: “CON L'INFLAZIONE VICINA AL 10%, CON LA SPIRALE DEI PREZZI, È EVIDENTE CHE I PROGETTI DOVRANNO ESSERE RIVISTI, TAGLIATI, RIDOTTI. CI SONO PROSPETTIVE DI CRESCITA MODESTE E IL COSTO DELLA VITA RISCHIA DI STRANGOLARE I CETI MEDI. FRA INFLAZIONE E CARO ENERGIA, OGGI NON SI PUÒ PIÙ VIVERE CON 1300-1400 EURO AL MESE. SI DOVRÀ INVENTARE UN MECCANISMO, TIPO LA SCALA MOBILE, PER DARE DIGNITÀ E RESPIRO AI SALARI CHE SONO SEMPRE PIÙ INADEGUATI; ALTRIMENTI NEL NOSTRO PAESE CI SARANNO RIVOLTE SOCIALI”

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

massimo cacciari

L'Italia e la guerra. «Dobbiamo spingere perché gli Imperi ovvero Russia, Stati Uniti e Cina si siedano attorno a un tavolo e trattino». Con un paio di rasoiate Massimo Cacciari spazza via tutta la retorica sull'Europa unita e compatta. Anzitutto, l'Europa è periferica e conta poco o nulla: «La Ue deve fare come Dante davanti al paradiso terrestre».

 

Che c'entra l'Europa con la Divina Commedia?

«Dante deve pentirsi prima di andare avanti».

 

Noi?

«Dobbiamo dirci come stanno le cose».

 

E come stanno?

vladimir putin joe biden ginevra

«Ci dobbiamo confessare come Dante. E ammettere il fallimento totale della politica europea nel Mediterraneo. Dovevamo creare un ponte oltre i nostri confini, ma siamo passati da un disastro all'altro».

 

Turchia. Libia. Russia.

«Appunto, vede che dobbiamo confessare i nostri errori gravissimi?».

 

Ma l'Europa ha sorpreso Putin, mandando armi in Ucraina.

«Quando c'è la guerra bisogna schierarsi. Per fortuna l'abbiamo fatto, ma ci vuole intelligenza».

xi jinping joe biden

 

Quindi l'Italia cosa deve fare?

«Ripeto: dobbiamo spingere i Tre imperi a trattare. È una questione di realismo. Sono loro che devono trovare un accordo e dobbiamo metterci in testa che il vecchio ordine traballa».

 

Una nuova Yalta?

«Esatto. Ci vuole una nuova Yalta. L'Italia può fare quello che vuole, ma in questo momento quel che conta è la diplomazia, più o meno sotterranea, segreta, fra Mosca, Washington e Pechino. Il resto è di secondaria importanza. Il Parlamento e il governo italiano devono indirizzare i Grandi verso una soluzione di pace, non possiamo fare altro. Io immagino due tavoli: uno fra Ucraina e Russia, il secondo fra i Tre imperi».

mario draghi ursula von der leyen

 

Le sanzioni?

«Fanno male e dunque vanno bene. Ma ancora una volta l'Europa deve confessarsi».

 

Quali peccati questa volta?

«Ad alcuni, che poi sono la Germania e l'Italia, le sanzioni provocano danni molto seri, ad altri meno, per altri ancora sono irrilevanti. Nessuno però dice nulla e invece la Ue avrebbe dovuto rivolgersi a Berlino e a Roma: «Non preoccupatevi, vi aiuteremo perché siete in grande difficoltà, per esempio sul lato del vostro export». Ma Bruxelles si guarda bene dall'iniziare un discorso del genere. Anzi, lo scenario è ancora più scuro».

mario draghi ursula von der leyen

 

Perché?

«Perché è evidente che ormai il nostro Pnrr è saltato. Con l'inflazione vicina al 10%, con la spirale dei prezzi, con tutto quello che sta succedendo, è evidente che i progetti dovranno essere rivisti, tagliati, ridotti.

 

Prima o poi dovremo fare i conti con una situazione che è completamente cambiata. E ci sono prospettive di crescita assai più modeste e un costo della vita che rischia di strangolare i ceti medi. Fra inflazione e caro energia, oggi non si può più vivere con 1300-1400 euro al mese.

 

volodymyr zelensky in collegamento con la camera dei deputati 4

Si dovrà inventare un meccanismo per attutire i colpi, tipo la scala mobile, e dare così dignità e respiro ai salari che sono sempre più inadeguati; altrimenti nel nostro Paese ci saranno rivolte sociali».

 

Professore, che impressione le ha fatto il discorso di Zelensky al parlamento italiano?

«Zelensky si è collegato con tanti Paesi, prima o poi sarebbe toccato anche a noi. Ok, comunque le parole sonostate tutto sommato equilibrate. Va bene così».

 

I russi non vanno più di moda.

«Dobbiamo stare attenti a distinguere: la Russia va colpita, i russi no. Non possono essere colpevolizzati per gli orrori del regime. Fra l'altro così si alimentano discriminazioni. Si bloccano gli atleti legati alle federazioni sportive, mentre i tennisti, particolarmente quelli che risiedono e hanno il conto a Montecarlo, continuano tranquillamente a frequentare il circuito dei tornei».

ABRAMOVICH YACHT ECLIPSE

 

I sequestri degli yacht?

«Quelli sono fumo negli occhi, spettacolo. Oltretutto i beni non vengono confiscati, come crede l'opinione pubblica, anzi è probabile che alla fine vengano restituiti agli oligarchi».

 

C'è un clima di solidarietà inedito.

«Vorrei vedere. Certo, c'è una mobilitazione che coinvolge famiglie e enti. Encomiabile. D'altra parte siamo alle porte di casa nostra: ad Aleppo, in Siria, e in tanti altri teatri di guerra la gente moriva e tutti si giravano dall'altra parte, il fatto che ora ci sia più partecipazione alle tragedie del popolo ucraino è una consolazione relativa».

ALEPPO

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…