I “FRUGALI” NON CI FREGANO - URSULA VON DER LEYEN SI E’ ROTTA IL CAZZO DELL’OSTRUZIONISMO DI AUSTRIA, PAESI BASSI, SVEZIA E DANIMARCA E, IN UN FACCIA A FACCIA CON IL PREMIER OLANDESE MARK RUTTE, HA FATTO CAPIRE CHE SE I “FRUGALI” CONTINUANO A METTERSI DI TRAVERSO A OGNI PROPOSTA RICEVERANNO LO STESSO COMPORTAMENTO DALLA COMMISSIONE, QUANDO SARANNO LORO A BATTERE CASSA - IL MESSAGGIO CHIARO: SENZA ITALIA E SPAGNA L’UE NON ESISTE, SENZA DI VOI SI VA AVANTI… - LO SCAZZO RUTTE-KURZ

-

Condividi questo articolo


Dagoreport

 

URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE

Che fosse una donna di forte personalità, era chiaro a tutti. Ma in pochi avrebbero scommesso che Ursula von der Leyen, proprio mentre i governi europei si accapigliano sui finanziamenti del Recovery fund, avrebbe tirato fuori due ovaie d’acciaio. La presidente della Commissione, stufa dei veti incrociati e dell’ostruzionismo dei paesi cosiddetti “frugali” (Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca), ha deciso di giocare all’attacco.

 

In un faccia a faccia con il premier olandese, Mark Rutte, Ursula ha spiegato una regola semplice della politica: quel che dai, hai. Per la serie: se continuate a mettervi di traverso e a dire “no” a ogni proposta, sappiate che riceverete lo stesso comportamento quando sarete voi a chiedere qualcosa alla Commissione.

RUTTE KURZ MERKEL RUTTE KURZ MERKEL

 

Il sottotesto del messaggio consegnato a Rutte è: l’Italia è la terza economia dell’Unione, la Spagna la quarta. Non possono essere mollate per la vostra ostinata frugalità. Anche perché senza Roma e Madrid l’Ue non esiste. Senza Amsterdam o Copenahagen, si va avanti serenamente. E dopo la rampogna della Von der Leyen, sui 4 paesi è piombata un’altra rogna. La disputa tra Rutte e il premier austriaco Kurz su chi debba essere il delegato dei “frugali” a dialogare con la Commissione.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…